A distanza di sei anni dal successo Disney Ralph Spaccatutto, arriva il sequel: Ralph spacca Internet, film d'animazione in computer grafica diretto da Phil Johnston e Rich More. Sostanzialmente si tratta della stessa squadra del precedente, perchè se il primo film era firmato solo da More, Johnston ne era stato il diretto collaboratore. Una squadra vincente, a quanto pare, perchè questo ultimo lavoro, più complesso e articolato, ad alto impatto visivo, è ben sceneggiato, ritmato e pieno zeppo – letteralmente – di gag, chicche, battute e scene memorabili. La storia è sempre quella di Ralph, il gigante buono di un videogioco, e della sua amica Vanellope von Schweetz, la bambina campionessa di corse automobilistiche del videogioco Sugar Rush. Ralph, per far contenta Vanellope, cerca di rendere il suo gioco più avventuroso, ma essendo un grosso pasticcione, finisce col romperlo. Esiste un solo pezzo di ricambio, preziosissimo e si trova su Internet. I due eroi, ingenui personaggi di videogioco, si ritroveranno nel mirabolante, infinito e sorprendente universo di Internet – dark web compreso. La sceneggiatura si muove su due piani contemporanei: da una parte il rapporto di amicizia fra Ralph e Vanellope, con il gigante buono che non vuole cambiamenti ed è spaventato all'idea di potersi allontanare dalla bambina, mentre quest'ultima invece desidera crescere, esplorare e conoscere anche nuovi mondi; dall'altra viene descritto internet, in tutta la sua interezza, con soluzioni visive divertenti, ammiccanti, ironiche, e l'irruzione occasionale di personaggi Disney, tra i quali il gruppo di squinternate principesse, senza dimenticare Guerre Stellari e Marvel. Ralph spacca Internet è un film che divertirà molto i grandi, intratterrà i ragazzini e affascinerà i bambini, che non potranno afferrare, per fortuna, proprio tutto. Ed è questa la nota dolente. La sensazione è quella di assistere a una brillante performance con frasi dette a mazza bocca o sussurrate, perchè i bambini, che pur stanno lì davanti ad ascoltare, non le possano capire. Ma, allora, perchè dirle di fronte a loro? Semplice: perchè questo è il genere di prodotto che per spaccare veramente, deve arrivare a tutti, piacere a tutti, specialmente ai young adult e ai genitori che portano i bambini al cinema. Le emozioni che suscitano i mille pericoli e le avventure a cui sono sottoposti i protagonisti, sono ad alto impatto, in un algoritmo perfettamente riuscito, che attinge all'horror soft, all'avventura e al thriller. Inezie, per gli adulti, che godono di queste citazioni quasi subliminali, mentre i bambini, ai quali dovrebbe essere rivolto un cartone animato, un po' tremano, un po' si abituano, assuefandosi ad emozioni sempre più forti, a stimoli sempre più maliziosi. Tutto è politically correct, funziona bene, si incastra nel meccanismo vincente ma c'è più la voglia di brillare a tutti i costi che quella di fare un bel film per bambini che, non sono adulti in miniatura, ma bambini. Una caratteristica spesso dimenticata.