Gloria Bell (una divina Julienne Moore) è una signora che ha superato i cinquant'anni, divorziata da più di dieci, con due figli grandi, le cui vite segue con tenerezza e attenzione discreta. Gloria è in apparenza una donna normale, che si prende cura del suo aspetto e della sua salute e con altrettanta semplicità coltiva le sue relazioni ed amicizie. Lavora, ama ballare e dedicarsi alle attività che le piacciono. Canta canzoni ad alta voce – le musiche della bellissima colonna sonora anni '70 del film – sa commuoversi e sa (ancora) innamorarsi. Non teme l'incontro con la solitudine, con le sue medicine sul comodino ingoiate tutte d'un fiato, poco prima di addormentarsi, il collirio per gli occhi da mettere ogni giorno per tutto il resto della vita, perchè sta perdendo lentamente la vista. Eppure è una donna che sa lottare con passione e un pizzico di follia per un amore che sente spettarle di diritto, senza mai perdere dignità e scendere a compromessi. Ma la controparte, un tenero, debole e indeciso innamorato Arnold (John Turturro) non è all'altezza del coraggio di Gloria. Che è solo in apparenza una donna comune. Il regista Sebastian Lelio dipinge la figura poetica di un'eroina, di una forza vitale primaria, di una dea dell'amore e della vita. A questa immagine si era forse ispirato il cantante Umberto Tozzi, quando scrisse, nel 1979, una delle canzoni in lingua italiana più famose e vendute della storia della musica. La canzone, nella versione di Laura Branigan ha ispirato il film omonimo del 2013, sempre a opera dello stesso regista di Gloria Bell il cileno Lelio. Visto il grande successo di pubblico e critica, Sebastian Lelio, dopo un incontro con la grande interprete Julienne Moore, decide di fare un remake americano del suo stesso film. E c'è da dire che già l'originale 2013 era un vero capolavoro. Gloria Bell, grazie agli interpreti e alla regia intensa e raffinata di Lelio, che si adegua ai nuovi tempi con energia rinnovata e uno sguardo ancora più attento ai sentimenti di questa donna, non è da meno. Perchè, per citare le parole dello stesso regista, anche se solo pochi anni dividono un film dall'altro, dal 2013 il mondo è cambiato: l'estrema destra è riemersa, la paura dilaga e muove parole e azioni degli uomini. Allora c'è bisogno di poter guardare, seguire ed amare, Gloria, che è una donna che non ha paura, o meglio ce l'ha ma l'affronta e la supera e che viene colpita, cade, ma sa rialzarsi in piedi ogni volta. Perchè Gloria teme la morte, ma non abbastanza da rinunciare alla vita. Gloria Bell è un vero inno alla vita. La macchina da presa riprende ogni dettaglio del suo viso e del suo corpo, non smette mai di inquadrarla e noi non possiamo smettere di guardarla, fino a che l'immedesimazione con lei è totale. E ci si allontana dalla sala pieni della sua energia e della sua voglia di esistere, di amare e di ballare, anche da sola.