Leonardo D’Agostini esordisce alla regia con una storia che richiama il passato, quei tempi in cui un mestiere come il calciatore veniva visto come meta inarrivabile. Probabilmente è ancora così, ma il mito di questa professione è stato leggermente ridimensionato. Le notizie in Rete viaggiano a suon di condivisioni e like, quindi persino una figura come quella del calciatore può venir smitizzata grazie ad uno scatto di troppo. E non sempre si tratta di calcio giocato. Il campione racconta la vicenda di Christian Ferro: idolo della Serie A, tutto genio e sregolatezza, con molto talento e poca voglia di applicarsi. Come se non bastasse, Christian finisce in copertina un giorno sì e l’altro pure a causa delle bravate che combina fuori dal terreno di gioco. Allora, il presidente del club d’appartenenza decide – per forza di cose – di metterlo di fronte a un ultimatum: o studia e prende un diploma, oppure non verrà più impiegato in campo. Così Ferro chiama in causa il professor Valerio Fioretti, docente schivo e contorto, che accetta di accompagnare il ragazzo nel percorso di studi, complici anche i problemi economici in cui è invischiato. Questo sodalizio forzato di due facce così opposte permetterà di evidenziare delle similitudini inaspettate. Stefano Accorsi e Andrea Carpenzano sono i protagonisti di una storia di sport, che usa il calcio come pretesto per parlare della vita: fare il calciatore a tempo pieno, ritrovarsi a vent’anni – o anche meno – pieno di soldi, con folle oceaniche che aspettano un tuo gol acclamandoti. D’Agostini, alla sua opera prima, si chiede cosa si celi dietro l’esplosione del successo. La brama di un ragazzo che fa di tutto per farsi notare, per far capire che potrebbe esser molto di più di un uomo da copertina, che c'è dell’altro oltre ai gol, agli sponsor, alle scadenze e gli assegni a sei zeri. Il campione sembra ispirarsi, neanche troppo velatamente, a Goal – Il film, opera prima di una trilogia divenuta famosissima. E se lì è stata peculiare la partecipazione del Real Madrid, che ha messo a disposizione il proprio materiale e merchandising nel girato, ne Il campione ha collaborato attivamente l'AS Roma, che ha garantito l’immagine di qualche suo rappresentante e atleta oltre al proprio marchio non solo nelle linee d’abbigliamento visibili all’interno del film. Un buon trampolino di lancio per un’opera gradevole, poco originale e certamente migliorabile per sviluppo, resa e qualità di contenuti.