Cosa fare, dopo anni che stai con la stessa persona e questa sembra proprio non voglia capire che è giunta l’ora di fare il grande passo e azzardare la proposta di matrimonio? Facile, approfittare delle vecchie tradizioni e dare il via ad un divertente road-movie attraverso le coste irlandesi! Anna (Amy Adams), donna in carriera nella frenetica Boston, vive da tempo nell'attesa che il suo noioso ma rassicurante fidanzato le chieda di sposarlo. Di fronte all’ennesimo anniversario senza anello, la ragazza decide di prendere finalmente in mano la situazione: dopo essere venuta a conoscenza di un’antica tradizione irlandese, che dà la possibilità alle fidanzate esauste di poter chiedere la mano al proprio uomo il 29 febbraio di ogni anno bisestile, decide di attraversare l’oceano per raggiungere il compagno ad un congresso a Dublino e chiedergli (finalmente!) di sposarla. Facile a dirsi ma non a farsi, dato che il destino sembra non essere particolarmente favorevole alla tanto agognata unione: iniziando da un problema aereo che dirotta l’atterraggio in un paesino sperduto dall’altro capo dell’Irlanda, passando per le difficoltà con i trasporti e arrivando alle ovvie avversità climatiche, il viaggio di Anna si tramuta in un’odissea interminabile. Compagno di sventure è Declan (il bel Matthew Goode di A Single Man), rude e affascinante proprietario di un pub in rovina sperduto tra le scogliere irlandesi, che decide di accompagnare la giovane aspirante sposa in cambio di un lauto corrispettivo in denaro. Tra i due è antipatia al primo sguardo: lei, algida, snob e pretenziosa; lui, rozzo, scorbutico e maleducato. Si odiano fin dall’inizio, ma sarà il destino, come al solito, a metterli l’uno di fronte all’altra, dando così un senso nuovo a questo suggestivo coast to coast nella verde Irlanda... Prendendo spunto dal loro ultimo lavoro, Un amore di testimone, Deborah Kaplan ed Harry Elfont, compagni (oltre che nella vita) nella stesura della sceneggiatura, con Una proposta per dire sì decidono di ripercorrere le vie della commedia rosa “fuori porta”. Mentre nel primo lo scenario e le abitudini caricaturizzate erano quelle scozzesi, nel secondo è il fascino irlandese a passare in primo piano, insieme a tutti i luoghi comuni che lo accompagnano. Ecco quindi comparire integralisti cattolici e antiche superstizioni, in un collage europeo che sa tanto di vecchio e prevedibile, come la macchietta che dovrebbe rappresentare. La trasferta isolana però giova non poco al destino della messa in scena, che, diretta senza particolari note di merito (ma neanche di de-merito), da Anand Tucker, riesce ad uscire dalle ambientazioni canoniche, acquistando un’inaspettata freschezza. La caratterizzazione della bella rossa upper class e del fascinoso campagnolo dagli occhi di ghiaccio, assieme agli spettacolari paesaggi irlandesi, salvano in corner una narrazione statica e intuibile fin dalle prime battute (ahinoi, del trailer!). Ma, d’altronde, come ama recitare l'ultra chic Anna, mentre attraversa l’Irlanda a passo svelto sui suoi tacchi 12 (dettaglio non trascurabile, che ci riporta all’universo parallelo Sex and… affini), tra le righe della commedia: tutto questo «È romantico!».