Nel 2003, i noti fumettisti Mark Millar e J.C. Jones danno alle stampe la miniserie in sei albi Wanted, pubblicata dall'americana Top-Cow/Image. Un comic book crudo e assolutamente sopra le righe, nel quale un patetico pusillanime scopre di essere, in realtà, l'erede di uno dei più grandi “super-criminali” del mondo, e si fa strada nel mondo amorale e competitivo della Confraternita, l'associazione a delinquere suprema, che quasi vent'anni prima ha eradicato i supereroi dalla faccia della Terra, prendendo segretamente il controllo della politica e dell'economia mondiale. Già nel 2004, la Universal aveva annunciato la pre-produzione di un film tratto dal fumetto, ma si sarebbe atteso il 2007 perché la macchina produttiva si mettesse effettivamente in moto, dopo numerose riscritture della sceneggiatura. Uno script che è andato via via sempre più allontanandosi dal plot originale, lasciando il regista russo Timur Bekmambetov libero, infine, di girare un action movie assai diverso da quello che si attendevano i fan della storia a fumetti. Il giovane Wesley Gibson (James McAvoy) è un fallito. Ipocondriaco, sempre al verde e incapace di reagire alle angherie della vita - dall'insopportabile capoufficio alla fidanzata che lo tradisce col migliore amico - passa emblematicamente il suo tempo libero a “cercarsi” su Google (ri)scoprendo ogni volta di essere un perfetto signor nessuno. L'incontro con la bella e letale assassina Fox (Angelina Jolie), tuttavia, gli cambia la vita in modi che non poteva nemmeno lontanamente immaginare, trasformandolo, di lì a poco, in una macchina per uccidere infallibile al servizio della Confraternita, un'associazione di assassini dediti all'eliminazione “necessaria” di personaggi scomodi. Da quel momento in poi, Wesley intraprenderà un cammino di vendetta contro Cross (Thomas Kretschmann), il presunto assassino di suo padre. Chiunque abbia letto il fumetto originale, già dopo la prima mezz'ora di film si sarà chiesto che motivo c'era di pagare i diritti a Millar e Jones se poi la pellicola si aggancia alla sua controparte cartacea solo per via di un paio di nomi e di situazioni (peraltro molto alla lontana): se l'intento era quello di attrarre i fan dell'originale, l'obiettivo fallisce miseramente sotto i colpi di una riscrittura (ed è un eufemismo) assai edulcorata e in più parti, nonostante il gore “birichino” della pellicola, bambinesca negli esiti e nelle situazioni. Se nel fumetto originale i protagonisti riescono a fare cose assurde e mirabolanti è proprio perché dotati di vari (e bisogna dire, a volte anche troppo pittoreschi) superpoteri. Qui invece si giunge a soluzioni di comodo come la più classica delle “predestinazioni”, aggiungendo, al danno, la beffa del non voler rendere “giustizia”, con coraggio e coerenza, al concetto originale dell'opera, che vede supercriminali assolutamente privi di morale fare il bello e il cattivo tempo per mantenere uno status quo che li vede in cima alla piramide alimentare. Nel Wanted di Bekmambetov, i protagonisti sono semplici “assassini a fin di bene” (sic... ) cui il Fato dà in sorte di “uccidere uno per salvarne mille”. Questa ed altre morali contorte e poco plausibili sono alla base del film, che si salva solo in virtù delle interpretazioni del cast attoriale e un paio di scene d'azione nella parte finale del film. In realtà Freeman e la Jolie non fanno altro che fotocopiare recenti performance (The Dark Knight, Tomb Raider), risultando, nonostante tutto, convincenti; mentre il bravo McAvoy sembra impegnarsi di più nel rendere entrambi i lati della personalità del protagonista. Parlando specificatamente delle scene d'azione, c'è da notare una certa inspiegabile disparità tra quelle nella prima parte del film, piuttosto noiose e insensate, e quelle della parte finale, molto ben realizzate seppure sempre irrealistiche. Il problema del film, difatti, sta proprio nel prendersi troppo sul serio basandosi su fondamenta assai labili: un approccio più scanzonato e realmente fumettistico avrebbe giovato all'atmosfera, in un film che riesce a perdere anche il vero significato del titolo originario. In conclusione, al di là delle buone interpretazioni, delle discrete musiche di Danny Elfman e della sfrenata azione cafonesca, Wanted ha ben poco da offrire.