Si dice che quando si vive sull’orlo del burrone tornare alla normalità sia quasi impossibile. Questo è esattamente quello che pensa Brian O’Conner (Paul Walker), che dopo essere stato infiltrato nella gang di Dominic Toretto ed aver assaggiato il sapore a due lame della velocità estrema e delle corse illegali, si licenzia dall’FBI. Almeno apparentemente. Infatti Brian insieme a Roman Pearce (Tyrese Gibson), suo amico di infanzia, sono infiltrati, questa volta, nel team di Carter Verone, boss di Miami ricercatissimo dalla polizia per una lista di reati infinitamente lunga. Nella squadra del criminale c’è già un altro agente sotto copertura, Monica Fuentes (Eva Mendes), con lo scopo di sgominare un traffico di soldi sporchi. Quando le tre coperture saltano, rimane solamente una strada: combattere per la propria sopravvivenza. Sequel del fortunato Fast and Furious, 2 Fast 2 Furious è un concentrato di adrenalinica azione su quattro ruote, un gigantesco frullato di folli inseguimenti su macchine mozzafiato e gare automobilistiche che per spettacolarità lasciano sempre a bocca aperta. A marcare ancora di più questa scelta di dare meno spazio alla trama privilegiando l’estetica, è sicuramente il cambio di regia che con John Singleton non può far altro che esplodere in un pasticcio di lamine cromate di automobili ai limiti del fantascientifico e corse che lasciano senza fiato, in modo molto simile alle stelle che in Guerre Stellari vengono inghiottite dal Millennium Falcon. Purtroppo per gli spettatori, che aspettavano un sequel all’altezza di un primo episodio che tuttosommato risultava ampiamente godibile, la pellicola oltre agli effetti speciali (di Al Di Sarro), per altro molto belli ed in qualche maniera precursori di un impianto visivo dei giorni nostri, non presenta novità tali da poter essere classificato neanche come un buon film d’azione, poiché per poter spiccare, ma anche solo entrare, in questo genere, le sequenze “metallo e piombo” devono sempre essere accompagnate da una trama che, anche se scontata, lasci allo spettatore la voglia di arrivare fino ai titoli di coda. Come il suo predecessore anche l’opera di Singleton si caratterizza per una colonna sonora ampiamente all’altezza che accompagna tutti i momenti più intensi delle sfrenate gare di O’Conner. Insomma 2 Fast 2 Furious si infrange sul muro dello schermo risultando a tratti un lunghissimo videoclip musicale (per altro nel film recita anche il rapper Ludacris) intervallato da battute e piccoli siparietti che affondano un sequel assolutamente non all’altezza.