L'energia degli U2, la magia del palco e la spettacolarità del 3D per un evento indimenticabile, un nuovo modo di vivere il concerto seduti in poltrona. C'è da emozionarsi davvero immergendosi nel primo evento live in 3D digitale. Una nuova frontiera, per apprezzare al meglio la parvenza di realtà offerta dalla nuova tecnologia che, in U2 3D, è utilizzata senza sbavature per uno dei concerti più adrenalinici della band durante il tour sudamericano di Elevation. Complice una musica avvolgente, uno spettacolo di luci incredibile, una straordinaria performance degli “attori”, animali da palcoscenico, una scenografia stellare composta da mastodontici schermi LCD che comunicano e si sovrappongono tra loro, un'ottima consapevolezza dei mezzi da parte della regia e un creativo lavoro di post-produzione. Ci sono tutte le carte in regola per vincere una scommessa apparentemente ardua. U2 3D si rivela infatti una delle migliori pellicole in 3D, che conosce i gusti del pubblico e lo lascia a bocca aperta in alcuna scene, preda di stupore quando Bono tende la mano verso gli spettatori, che mai prima d'ora sono riusciti ad averlo così vicino, o quando Adam Clayton fende lo schermo con il suo basso. Straordinari anche gli effetti digitali, che rendono al meglio le immagini di Vox mentre disegna con le dita figure luminose o della pioggia di lettere che piove sul palcoscenico. Esplosioni, distorsioni, un mare di accendini sollevati al cielo da un pubblico straripante che pulsa come un fiume in piena, un evento del genere riesce a convincere e divertire anche chi non è un fan della storica rock band irlandese. Le numerose dissolvenze incrociate e le diverse inquadrature sovrimpresse o divise nello schermo creano inoltre un meraviglioso gioco di profondità e livelli diversi, incantando chiunque ama la musica e ama il cinema. Le melodie di The Edge, il tocco deciso di Clayton, la ritmicità di Mullen e l'inimitabile voce di Bono accompagnano inoltre i soliti importanti temi come quelli dei Diritti dell'Uomo, recitati in un tripudio di schermi luminosi, musica e luci intense, dando così all'evento un valore aggiunto, volto a rendere la pellicola firmata Catherine Owens e Mark Pellington un capolavoro.