Il signor Cedric Brown (Colin Firth), vedovo ed impiegato in un’agenzia di pompe funebri, è esasperato dal cattivo comportamento dei suoi sette figli e dalla mancanza di denaro. Inoltre l’arcigna zia Adelaide (Angela Lansbury) minaccia di sospendere gli assegni mensili per il sostentamento della famiglia se il signor Brown non si sposerà entro un mese, e l’unica scelta possibile sembra essere la volgare ed esuberante signorina Selma Quickly (Celia Imrie). Quando la situazione giunge al limite ecco che fa la sua improvvisa comparsa la ripugnante Tata Matilda (Emma Thompson) che con lezioni di buone maniere e colpi di bastone compie meraviglie e allevia le pene della sfortunata famigliola. Liberamente ispirato ai romanzi per l’infanzia di Christianna Brand, più nota come scrittrice di thriller, entra a far parte della schiera delle amorevoli tate salva famiglie il personaggio di Nanny McPhee. A vestirne gli orribili panni è Emma Thompson, la quale ne firma anche la sceneggiatura; la regia è affidata a Kirk Jones mentre le musiche sono di Patrick Doyle (Eragorn, Il diario di Bridget Jones). Tra il personaggio di Maria in Tutti insieme appassionatamente e Mary Poppins, ma senza la grazia e l’avvenenza di Julie Andrews e con un trucco molto più pesante, tata Matilda è il risultato del riciclo di una serie di stereotipi che vengono riproposti, in questa nuova fiaba per bambini, con poca freschezza e originalità , sebbene alcune trovate risultino estremamente divertenti. Si identificano infatti fra le interpretazioni più felici l’ex signora in giallo Angela Lansbury - che non distingue un asino da una bambina - e colei che in Harry Potter e l’ordine della fenice era sottosegretario del Ministro della magia, Imelda Staunton, ora divenuta la cuoca Mrs. Blatherwick - le cui espressioni e facce paonazze sono davvero impagabili. Al contrario la sguattera Evangeline (Kelly Macdonald) rilancia male il mito di Cenerentola e il suo principe Colin Firth è poco credibile anche come padre rinsavito. Nessuna novità in questa favola intrisa di tradizione britannica; solo l’ennesima storia di formazione che si dispiega davanti agli occhi dei bambini, protagonisti e spettatori: ciò che rende bella una persona non è l’aspetto, ma l’essere amati. E infatti man mano che i figli del signor Brown apprendono le lezioni e si affezionano alla tata, peli, verruche, nasone e dente sporgente scompaiono dal suo viso che diviene sempre meno orripilante, e dietro la strega si rivela la fata.