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Mulan, la recensione del 36° classico Disney

20/06/2010 10:00

Tania Marrazzo

Recensione Film, Disney+, Classici Disney, mulan,

Mulan, la recensione del 36° classico Disney

La storia narra della grande impresa compiuta dalla giovane Mulan, che per salvare il padre e il suo paese decide di arruolarsi nell’armata imperiale

La Disney ricorda il Natale del 1998 come il periodo in cui tentò, per la prima volta, di penetrare nel mercato cinese sempre abbastanza precluso alla famosa casa d’animazione. Fu infatti l’anno di Mulan, 36° classico ispirato a un’antica leggenda popolare cinese dal titolo Hua Mulan, che riscosse un discreto successo sia in Oriente che in Occidente.

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La storia narra della grande impresa compiuta dalla giovane Mulan, che per salvare il padre e il suo paese decide di arruolarsi nell’armata imperiale, facendosi passare per un uomo, per combattere l’invasione dei feroci Unni guidati dal temibile Shan Yu. Completamente sprovveduta, ma dotata di grande coraggio e spiccate qualità intellettive, Mulan fa di tutto per farsi accettare e rispettare dagli uomini del generale Li Shang, aiutata soltanto dal suo grillo portafortuna Cri Cri e dal piccolo dragone Mushu.

 

Anche nei cartoni Disney le donne sembrano emanciparsi. Messi da parte gli abiti sontuosi e legati i capelli, Mulan boicotta il ruolo della donzella in pericolo che deve necessariamente essere salvata dal principe azzurro, veste i panni del guerriero e combatte con l’unico mezzo che ha: il cervello. Superati gli stucchevoli (e oggi improponibili) stereotipi di Biancaneve&co., la protagonista di questa fiaba deve sbrigarsela davvero da sola, nessun prode cavaliere o fata turchina è pronta ad aiutarla, l’unica cosa su cui può contare è la sua intelligenza. E sarà proprio a causa di quest’ultima che la giovane fanciulla dovrà scontrarsi duramente con tradizioni e costumi del suo paese che la vorrebbero geisha, modello senza l’uso della parola.

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A parte queste generalizzazioni, Mulan è un film ben riuscito, pure sotto il profilo tecnico dove riesce a combinare in maniera omogenea disegno animato e animazione computerizzata. Quello di cui manca è principalmente il ritmo e la tipica verve comica delle sceneggiature disneyane; e anche i personaggi di contorno, fra cui i cattivi in particolare, sono privi dello spessore necessario a renderli memorabili. Quanti citano ancora il principe Giovanni e sir Bis, Ursula, Malefica, la Regina di Cuori, Maga Magò, Scar e le iene, Jafar e Jago... ma chi ricorda Shan Yu e gli Unni? Mulan è una bella storia che fa sicuramente riflettere, ma non colpisce abbastanza, forse anche perché troppo vicina alla realtà: pensare alle condizioni delle donne nella Cina imperiale incupisce più che lasciar sognare. Fra i classici è sicuramente uno di quelli che ricorderemo di meno.


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Genere: animazione

Titolo originale: Mulan

Paese/Anno: USA, 1998

Regia: Tony Bancroft, Barry Cook

Sceneggiatura: Rita Hsiao, Chris Sanders, Philip Lazebnik, Raymond Singer, Eugenia Bostwick-Singer 

Montaggio: Michael Kelly

Colonna sonora: Jerry Goldsmith, Matthew Wilder

Produzione: Walt Disney Feature Animation, Walt Disney Animation Studios

Distribuzione: Walt Disney Studios Motion Pictures, Disney+

Durata: 88'

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