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Wim Wenders' Story - Gli esordi

20/07/2010 10:00

Maurizio Encari

Recensione Film,

Wim Wenders' Story - Gli esordi

Wim Wenders, un grande nome del cinema che ci ha regalato veri e propri capolavori della Settima Arte come Il cielo sopra Berlino e Paris, Texas...

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Wim Wenders, un grande nome del cinema che ci ha regalato veri e propri capolavori della Settima Arte come Il cielo sopra Berlino e Paris, Texas. Un artista difficile, introverso, sempre pronto a nuove sfide come dimostra il criticato Palermo Shooting, girato nel capoluogo siciliano. Vi è ora l'occasione anche per il pubblico italiano di scoprire l'Uomo dietro il Regista, grazie all'uscita in dvd di Wim Wenders' Story - Gli esordi, documentario realizzato nel 2007 da Marcel Wehn. Proposta coraggiosa ed elitaria quella di RHV, ma che farà sicuramente piacere ai grandi amanti cinefili, quelli che non si perdono un libro dedicato a uno dei grandi autori contemporanei o passati. Wehn si sofferma sul primo Wenders, partendo dai ricordi della sua infanzia e arrivando fino alla realizzazione delle prime pellicole come La lettera scarlatta e al periodo "hollywoodiano" di L'amico americano.


La prima parte introduttiva si focalizza sulla persona, sul carattere di questo regista che si forgiò fin da bambino, quando riprese amatoriali dalla finestra di casa lo misero davanti a una scelta: diventare un chirurgo come il padre o intraprendere la carriera cinematografica? Filmati di repertorio illustrano brevi momenti familiari, intervallati da racconti dell'attuale moglie e interviste allo stesso Wenders, che seppur un pò restio si mostra nella sua essenza davanti alla macchina da presa. Il documentario ripercorre più o meno cronologicamente il percorso artistico di Wim, con dichiarazioni di collaboratori e amici, che permettono allo spettatore di comprenderne appieno il suo carattere, non certo "facile" come sostenuto da molti di essi. Tra un continuo alternarsi di interviste e immagini di backstage, da proiezioni "lanciate" dallo stesso Wenders dei suoi primi corti, si arriva in qualche modo a capire il genio e la sregolatezza di un animo inquieto, taciturno, poco incline a esprimere completamente i suoi sentimenti, nemmeno alle persone più care. Una vita tormentata, che lo ha visto passare dalla paura della morte per un' involontaria overdose di cannabis e alcool, a un matrimonio "obbligato" per salvare una sua amica austriaca a rischio di espulsione. Non mancano nomi eccellenti tra gli interpellati, come Bruno Ganz che racconta alcuni aneddoti sul loro rapporto e sulla realizzazione de L'amico americano. Ma alla fine il senso più profondo di questo documentario è la frase che Wenders, sibillino, pronuncia poco prima che calino i titoli di fondo: «Forse ecco cosa i miei film hanno in comune, esprimono tutti lo stato d'animo di Wim Wenders.»


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