
Trasposizione "libera" della famosa serie animata,Kyashan - La rinascita è il film d'esordio di Kazuaki Kiriya, famoso allora in patria come fotografo e regista di video musicali. Le maggiori accuse rivolte ai live-action di famose serie animate sono solitamente di non riprendere fedelmente l'opera originaria, oppure di prestare ben poca attenzione al lato tecnico e qualitativo, di rado soddisfacente. Kyashan fortunatamente si eleva dai suoi simili, e pur prendendosi delle libere licenze dalla storia dell'anime, ne cattura l'essenza offrendo al contempo una pellicola interessante ed esaltante anche per chi fosse ancora ignaro della controparte animata. In un futuro prossimo venturo, il continente Eurasia è stato sconquassato da una terribile guerra, che ha visto le forze della Federazione dell'Est avere la meglio su quelle europee. Ma un movimento di resistenza, collocato nel Distretto 7, continua ancora a lottare e difendersi strenuamente. Il dottor Kotaro Azuma (Akira Terao) nel frattempo è alla ricerca di una cura cellulare alle malattie che affliggono il 60% della popolazione, e che possa salvare la vita alla moglie Midori (Kanako Higuchi), gravemente malata. Il loro figlio, Tetsuya (Yûsuke Iseya), fidanzato con la bella Luna (Kumiko Asô) decide di partire come volontario per la guerra. Un anno dopo, durante un pattugliamento, il giovane perde la vita, proprio nel giorno in cui gli esperimenti condotti dal padre portano alla nascita di una nuova razza di esseri umani dai poteri iper-sviluppati, che vengono però ben presto decimati dalle forze governative. Solo un manipolo di questi "nuovi" individui riesce a fuggire, guidato da Burai (Toshiaki Karasawa), e si rifugia sulle montagne, rapendo Midori. Il dottor Azuma riesce intanto a resuscitare Tetsuya, proprio grazie alle tecnologie sviluppate, che sembrano riportare i morti alla vita. Il ragazzo, potenziato dalla "resurrezione", è così destinato a divenire Kyashan, colui che può contrastare i piani di Burai che, costruendo un esercito di macchine da guerra, ha giurato vendetta contro il genere umano. I rischi erano alti. Kyashan è un film costantemente al limite, tra fumettone tecnologico e poesia visiva e romantica. Ci troviamo dinanzi a un'opera che stupisce per il suo impatto visivo, trabordante e visionario, incantevole nei suoi eccessi di stampo pittorico, con immagini sinuose e immaginifiche che rimangono scolpite a lungo nella memoria. Nonostante la sua strada da rappresentazione barocca, e vagamente kitsch, il film non è però privo di un'anima viva e pulsante, che cattura e ammalia per tutta la sua durata, nonostante si superino abbondantemente le due ore di visione. Ed ecco che all'interno di quest'anima spettacolare convivono storie d'amore e fratellanza, moniti contro ogni guerra, domande sull'etica medica e riflessioni sul senso dell'esistenza. Servirsi dell'apparenza per raggiungere la sostanza, lezione che Kiriya ha ben appreso e con la quale ha creato uno stile particolare, unico, coi suoi forsennati movimenti di camera, inquadrature serrate che nel loro eterno alternarsi costruiscono un mosaico fisso di ispirata poesia, di intenso dramma esistenziale che fuoriesce da esse e dai personaggi che le solcano. È proprio la costruzione dei rapporti umani il centro focale della pellicola, tra divisioni e tradimenti, dolore e scoperta, malinconia e ricordi dimenticati. Quanto sia importante la vita eterna, in una realtà dominata dalla sofferenza e dalla morte, sembra essere il punto cruciale caro al regista, che esprime il suo, condivisibilissimo, pensiero, con un voice-over finale in cui si ripercorrono ricordi inediti e passaggi di quanto visto in precedenza. Il tutto è accompagnato da una colonna sonora sontuosa ed evocativa, mai opprimente nonostante accompagni larghissimi tratti della storia, e, caso raro nel cinema odierno, sempre attinente alle immagini. Kyashan - La rinascita è perciò un film che stupisce, avvalendosi di un comparto tecnico di alto livello, con effetti speciali non fini a se stessi ma efficaci, e che saprà regalare numerose emozioni a chi vi si avvicinerà con cuore idealista e privo di pregiudizi.