
Siamo abituati a vedere, nei cartoni animati, animali antropomorfi svolgere i più disparati lavori e vivere le più grandi avventure. E non sono certo mancati gli investigatori “pelosi”, da Basil l'investigatopo allo Sherlock Holmes di Hayao Miyazaki, passando per Scooby-Doo. Al cinema, tuttavia, i cosiddetti pet movie si dirigono quasi sempre in direzioni più semplici , con simpatiche bestiole a quattro zampe dedite ad inseguirsi e combinare montagne di guai. Ma cosa succede a miscelare le due formule? Lo ha scoperto per noi Warner Bros. nel 2001, con il suo Come cani e gatti. Da millenni, gli esseri umani tengono come animali da compagnia canidi e felini, completamente ignari di quanto in realtà la loro intelligenza sia evoluta e di come, non visti, vivano spesso una doppia vita, in difesa della loro razza e della vita dei loro padroni bipedi. Sotto alle loro cucce, infatti, si snodano futuristici condotti alle sedi delle intelligence internazionali a quattro zampe; molti cani sono reclutati come agenti segreti, incaricati di proteggere la razza umana e sventare le minacce provenienti da schegge impazzite del sistema civile animale. Una di queste è il perfido Mr. Tinkles, un gatto persiano che ha messo a punto un piano diabolico per la conquista del mondo. Mettendo le mani sulla formula antiallergica sperimentata dal dottor Brody (Jeff Goldblum) potrà far sì che l'intera razza umana provi reazioni allergiche ai cani, e così li bandisca dalla società, lasciando campo libero alla razza felina. Ma l'agente segreto Butch, un pastore dell'Anatolia, insieme alla nuova recluta, il giovane beagle Lou, e agli altri agenti segreti a quattro zampe, come il pechinese Peek e il pastore scozzese Sam, sono determinati a tutto pur di mettere fine alla minaccia felina. In tempi non sospetti, il regista Lawrence Guterman (successivamente artefice del mediocre The Mask 2) confeziona un divertente film per famiglie. Con grande brio e alcune trovate azzeccate si pone al vertice della categoria dei pet movie, spesso poco originali e basati unicamente su una comicità slapstick che qui invece viene utilizzata con senno e intervallata piuttosto da gustosi intramezzi parodistici di altre pellicole storiche. I riferimenti ai film di spionaggio (la saga di 007 in testa, naturalmente) si sprecano infatti, ma impossibile non notare anche altre citazioni più sottili, come quella di Quarto potere. Interessante, inoltre, come i personaggi creati da John Requa e Glenn Ficarra non siano semplici macchiette, bensì figure ben caratterizzate e con un ruolo attivo nella storia, cosa invero rara nei film di questo genere. Più di tutti diverte e sorprende a più riprese il cattivissimo, ma al contempo esilarante, Mr. Tinkles, originariamente doppiato da Sean Hayes. Brave, ad ogni modo, tutte le voci caratterizzanti, da Tobey Maguire nei teneri panni di Lou al sempre attivo nel doppiaggio Alec Baldwin in quelli del saggio Butch. Oltretutto il film si pregia di una realizzazione tecnica d'avanguardia per i tempi di realizzazione, con animali veri, animatronic e grafica computerizzata ottimamente miscelati per le possibilità dell'epoca. Un film capace di intrattenere efficacemente non solo bambini ed amanti degli animali, e che, infine, regge bene la sfida del tempo. E di certo non è poco.