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Un weekend da bamboccioni

07/10/2010 10:00

Maurizio Encari

Recensione Film,

Un weekend da bamboccioni

Prendete un gruppi di comici affermati, ritagliate una storia sempliciotta e infarcite la vicenda di decine di gag e battute...

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Prendete un gruppi di comici affermati, ritagliate una storia sempliciotta e infarcite la vicenda di decine di gag e battute. Questa semplice ricetta, sin troppo abusata dai produttori hollywoodiani, ha portata alla realizzazione dell'ennesima commedia di largo consumo che in America ha superato abbondantemente i cento milioni di dollari d'incasso. Un weekend da bamboccioni (titolo che non ha alcuna attinenza con l'originale Grown Ups) è il nuovo film di Dennis Dugan, attore convertitosi alla regia (ma che non disdegna una ruolo anche qui), scritto a quattro mani con uno dei cinque protagonisti, ossia Adam Sandler.


Larry (Adam Sandler), Eric (Kevin James), Kurt (Chris Rock), Rob (Rob Schneider) e Marcus (David Spade) sono cinque amici che si ritrovano dopo molti anni al funerale del loro coach di pallacanestro ai tempi della scuola. C'è chi, come Larry, si è realizzato divenendo un famoso manager cinematografico di Hollywood, o chi come Rob non ha perso la sua passione per le donne più grandi di lui. Alcuni hanno una famiglia, altri sono impenitenti single. Insieme decidono di trascorrere nuovamente un weekend come ai tempi della loro infanzia, preparandosi a due giorni di ricordi e confronti con la vita che così tanto li ha cambiati.


Nonostante l'operazione velatamente nostalgica, il filone è quello della classica commedia ridereccia, certamente priva di eccessive volgarità ma nemmeno specchio di un ritrovo di vecchi amici. Il film scivola in stereotipi davvero troppo classici tanto che risulta difficile credere a un successo oltreoceano così trionfante. Eppure tra imbarazzanti salti con la fune, "incontinenti" gite sul lago e svariate altre situazioni paradossali, lo spettatore assiste per cento minuti alla fiera del nulla, o meglio del già visto e rivisto. Neanche la simpatia delle cinque guest star, con tanto di mogli d'eccezione come Salma Hayek e Maria Bello, riesce a colpire nel segno, più che altro perchè a discapito di situazioni improbabili che si susseguono senza un reale motivo, l'atmosfera che Dugan ha voluto imprimere sembra quella di una commedia per famiglie travestita da qualcosa che non è. Chi si attende quindi l'estro comico di attori come Sandler (che attendiamo ancora di rivedere in un ruolo drammatico dopo la straordinaria performance di Reign over me) e Rock rimarrà probabilmente deluso, visto che sono impossibilitati a esprimere il loro lato più irriverente e politically uncorrect; l'unico attore in grado di dare una maggiore varietà è Steve Buscemi in un piccolo ma gustoso cameo. Alla fine il tutto si risolve con un ritrovo di amici che poco, o nulla, ha da aggiungere di nuovo al cinema di genere, lasciando lo spettatore con un senso di déjà vu ben radicato.


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