Nel 1992 John Landis diresse una delle sue commedie più sfacciate e irriverenti, tanto che la censura italiana la vietò ai minori di 14 anni. Il geniale regista di Animal House, un anno dopo il sottovalutato Oscar - Un fidanzato per due figlie, sceglie di rivisitare il genere vampiresco, attraverso una pellicola grottesca e ricca di geniale ironia. Affidandosi a un cast variegato di nomi più famosi e volti conosciuti di bravissimi caratteristi, ci conduce in una storia dal sapore apparentemente truce che viene smorzata da una sceneggiatura ricca di un dark humour assolutamente irresistibile. Pittsburgh. Marie (Anne Parillaud) è una bella vampira che ha scelto di "cibarsi" soltanto di sangue appartenente a individui loschi e meschini. Finisce così per mietere vittime tra le fila della banda del potente boss mafioso Sal Macelli (Robert Loggia), chiamato “lo squalo”, che comanda in città. Marie si fa così invitare in casa dell'uomo, sedotto dalla bellezza della donna. Ma la missione della vampira trova un ostacolo nelle, per lei nauseanti, cozze all'aglio preparate per cena, che le permettono di compiere il suo intento solo a metà, finendo per vampirizzare Macelli, invece di dissanguarlo completamente. Risvegliatosi nelle sue nuove vesti di creatura della notte, Macelli è pronto a creare un nuovo esercito di succhiasangue per dominare incontrastato. Ad opporsi a lui la stessa Marie, pentita per il mostro che ella stessa ha creato, e Joe Gennaro (Anthony LaPaglia), un tenace poliziotto. E tra i due nascerà anche qualcosa di più di una semplice alleanza. Landis trova nella semplice, ma non sempre scontata, alchimia del divertirsi e del far divertire il metodo ideale per realizzare il suo cinema. Quasi due ore in cui, complice un ritmo frenetico ma mai esasperato, si ride in più occasioni, non latitando sul versante emoglobinico (il sangue, pur in una versione cartoonesca e splatterosa, sgorga a fiotti sui volti di nuovi e vecchi vampiri) né su quello erotico, con una sensuale Anne Parillaud che mostra generosamente più volte le sue grazie allo schermo. Non regge invece il confronto il suo starring partner LaPaglia, che pur avendo una faccia "simpatica", ed aver dimostrato altrove le sue qualità, sembra qui limitarsi a una sorta di compitino. Applausi a scena aperta invece per un straordinario Robert Loggia, maestoso nella sua "trasformazione" vampiresca che regala scene cult a più riprese. Di cult si può parlare anche per i dialoghi, che giocando su quella ironia nera precedentemente citata, divertono con un gusto macabro e beffardo. Da segnalare nel cast anche la presenza d'eccezione di "alcuni" colleghi di Landis come Dario Argento, Frank Oz e Sam Raimi in dei brevi cammei. Citando i classici del genere, ma scampando al destino di semplice e mera parodia, Amore all'ultimo morso è un'opera godibilissima in grado di appassionare sia i patiti di vampire-movies, sia chi è in cerca di una commedia sagace e originale.