Non c'è due senza tre. Anche se ci sono voluti ben sei anni per rivedere sugli schermi cinematografici le disavventure delle famiglie Fotter e Byrnes, conosciute e apprezzate in Ti presento i miei e Mi presenti i tuoi? rispettivamente nel 2000 e nel 2004. Qualcosa è cambiato, da allora: alla regia di Jay Roach succede quella del Paul Weitz di American Pie e Aiuto Vampiro. Ma i protagonisti Stiller e De Niro rimangono al timone delle ciurme familiari vestendo ancora i panni di Greg e Jack, e promettendoci gustose risate a base di equivoci e dinamiche domestiche poco ortodosse. Sei anni dopo il matrimonio, Greg Fotter (Ben Stiller) sembra finalmente realizzato: ha avuto una promozione al lavoro, divenendo responsabile di reparto, la sua Pam (Teri Polo) ha dato alla luce due bei gemelli, e i suoi rapporti col suocero Jack (Robert De Niro) sembrano essere incredibilmente migliorati. Jack, che ha subito l'onta del tradimento della sua fiducia da parte dell'apparentemente perfetto genero Bob, ripone ora ogni speranza nel povero Greg per poter continuare degnamente il “retaggio” dei Byrnes. La cosa galvanizza, ma al contempo terrorizza l'infermiere, alle prese con le responsabilità che comprendono il gravoso incarico assegnatogli dal suocero. Per assicurare nuovi introiti alla sua famiglia - e poter così mantenere gli studi dei figli in una costosa struttura privata per piccoli geni - Greg decide allora di accettare l'offerta dell'avvenente informatrice scientifica Andi Garcia (Jessica Alba) e pubblicizzare ai convegni medici un nuovo ritrovato per le disfunzioni erettili, il “Sustengo”. Ma non senza sollevare l'immortale, morbosa diffidenza di Jack, convinto che Greg sia un fedifrago come il precedente genero... Dopo il grande successo del secondo episodio (che superò abbondantemente il già ottimo risultato al botteghino del primo, conquistando difatti quasi seicento milioni di dollari), era auspicabile un ritorno di Greg Fotter e Jack Byrnes sui nostri schermi. Lo “stacco” dai primi due film si nota, nei tempi e nei modi, e non sappiamo se la “colpa” sia del nuovo regista (che invero dirige bene la vicenda) o di una sceneggiatura che risente di una certa mancanza di freschezza, quella freschezza che invece caratterizzava i precedenti exploit del franchise. La storia, difatti, procede spedita ma allo stesso tempo banalmente, con colpi di scena ampiamente telefonati e personaggi spesso ridotti a macchiette di quello che erano un tempo (quelli di Owen Wilson e Dustin Hoffman su tutti). La stessa dinamica fra Stiller e De Niro non è più convincente come un tempo, andando a ricercare trovate da grassa risata e niente di meglio che la “scazzottata finale” per divertire il pubblico. Il personaggio interpretato da Jessica Alba, poi, è quanto di più esile si possa immaginare. Ed è un peccato che anche le figure dei gemelli, potenzialmente esplosive su carta, siano in realtà piuttosto blande e mero pretesto per far girare loro la trama attorno. Tuttavia, pur non essendo ai (più che) discreti livelli dei primi due episodi, Vi presento i nostri porta a termine il suo dovere, intrattenendo il pubblico con leggerezza pur basandosi più che altro sulla bravura degli interpreti e il gusto della citazione.