La casualità della vita, la morte di vecchi legami e la nascita di nuovi, il dolore per ciò che si è perduto per sempre e le aspettative per un futuro di felicità . È il 1994 quando Wong Kar-wai dirige questo capolavoro (incredibile pensare che sia stato girato durante la lavorazione di Ashes of time), annoverato tra i film che hanno sdoganato definitivamente il cinema di Hong Kong nel resto del mondo.
I bassifondi e le metropolitane di Hong Kong, sfondo pulsante della narrazione, accompagnano gli umori dei protagonisti. Nella prima delle due storie in cui si divide il film, i luoghi divengono cupi scenari del dramma dei protagonisti nella seconda vicenda essi assumono un aspetto solare che rispecchia il lento risveglio dei sentimenti.
Ecco che l'illegale, la violenza interiore nascosta nel personaggio di Brigitte Lin ha il suo doloroso compimento, fatto di rimpianti e rimorsi, nel tormentato finale del primo segmento, così come l'irrisoluto destino amoroso di He Zhiwu (Takeshi Kaneshiro) è forse pronto a un nuovo inizio che però tarda ad arrivare.
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Così l'amarezza intrisa di speranze lascia lo spazio al presente, vivo e vibrante di possibili nuovi amori. L'aspirazione della California, luogo paradisiaco nell'immaginario di A-Faye (Faye Wong), non è soltanto il simbolo di un viaggio fisico, ma la ricerca di quella sicurezza interiore ed emotiva sognata anche dal poliziotto Tony Leung. Il suo parlare con gli oggetti, unici compagni di un'esistenza momentaneamente solitaria, e l'intrufolarsi clandestinamente nella sua casa da parte di A-Faye è un ispirato alito di comunicazione silente.
Non si può parlare di Hong Kong Express senza denotare la grande importanza della colonna sonora, vero e proprio punto di forza della pellicola: tanto che le canzoni rimangono in testa per parecchio tempo dopo la visione.
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Se questo può essere scontato per la splendida versione di California Dreamin' dei The Mamas & the Papas, che fa capolino più volte durante le immagini del secondo "episodio", è da incorniciare la riuscitissima cover in cinese di Dreams dei Cranberries, cantata dalla stessa Faye Wong, conosciuta in patria anche come famosissima cantante (e che ha peraltro prestato la voce alla colonna sonora di diversi Final Fantasy).
Hong Kong Express torna in sala, restaurato, dal 20 maggio 2021
E se è impossibile non innamorarsi della bella cantante-attrice, intrisa di una spudorata dolcezza anche nel più piccolo gesto, con quel corpo in continuo movimento e contenitore di così tanta esplosiva spontaneità , resta comunque difficile scegliere un vincitore tra i quattro attori. Anche Tony Leung, insieme a Wong, sembra nato per il proprio ruolo e un giovane - ma già promettente - Kaneshiro riesce a incidere il suo personaggio con una tagliente rassegnazione, pronto ad attendere il ritorno dell'amata sapendo già che questa probabilmente non tornerà mai più, perché tutto, anche l'affetto, ha una data di scadenza.
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Allo stesso modo Brigitte Lin, occhiali scuri e lunghi capelli biondi, appare una dark lady da film noir: alle prese con intrecci loschi che nascondono comunque una rabbia dormiente pronta a esplodere verso i colpevoli di quel dolore, che un incontro fortuito non è in grado di dissipare.
Con Hong Kong Express, Wong Kar-wai ha elevato una carriera già di alto livello, diventando e rimanendo saldamente uno dei cineasti più riconosciuti e rispettati del globo.
Genere:Â drammatico
Titolo originale:Â Chung Hing sam lam
Paese, Anno:Â Hong Kong,1994
Regia:Â Wong Kar-wai
Sceneggiatura:Â Wong Kar-wai
Fotografia: Andrew Lau, Christopher Doyle
Montaggio: Kai Kit-wai, Kwong Chi-Leung, William Chang
Interpreti: Brigitte Lin, Faye Wong, Jinquan Chen, Takeshi Kaneshiro, Tony Leung Chiu Wai, Valerie Chow
Colonna sonora: Frankie Chan, Roel A. Garcia
Produzione:Â Jet Tone Films
Distribuzione:Â Tucker Film
Durata:Â 98'