Pensavamo che Dwayne Johnson si fosse definitivamente dato al cinema per famiglie, dato che per più di un lustro lo abbiamo visto nei ruoli più improbabili pur di strappare un sorriso al suo pubblico preadolescenziale che lo segue anche sul ring del Wrestlemania nelle sue oramai sporadiche apparizioni. Ma dopo aver interpretato addirittura la fatina dei denti eccolo nuovamente in veste di macho per Faster, nuovo film di George Tillman Jr., regista di Men of Honor - L'onore degli uomini e del biopic Notorius B.I.G.. Faster è la storia di tre uomini, molto diversi fra loro, che incroceranno i loro destini a causa della sete di vendetta di uno di essi. Uno è il cosiddetto "Guidatore" (Dwayne Johnson): non fa in tempo ad uscire di galera che subito si mette alla ricerca di chi, dieci anni prima, gli ha portato via il fratello. Sulle sue tracce c'è il "Killer" (Oliver Jackson-Cohen), sicario su commissione di bell'aspetto e sempre in cerca di nuove sfide quasi oltre il limite umano. A cercare di far luce sulle efferate uccisioni dei due sarà lo "Sbrirro" (Billy Bob Thornton), poliziotto sciatto e problematico prossimo alla pensione e in cerca di un'occasione di riscatto. Una spirale di morte e vendetta, in cui son tutti vittime e carnefici, avvolgerà ben presto i tre... Fondamentalmente un Kill Bill su 4 ruote. Tillman si è ispirato al noto dittico Tarantiniano - attenzione ai particolari, tra cui l'immancabile lista coi nomi da sbarrare - oltre ad aver attinto dal cinema d'azione di fine anni '70/inizio anni '80; rubacchiando per altro, neppure troppo velatamente, l'idea degli assassini bizzarri dal Joe Carnahan di Smokin' Aces. Il problema è che il film si prende troppo sul serio anche quando non se lo potrebbe permettere, vista la quantità di imperdonabili leggerezze di sceneggiatura di cui spesso è vittima consapevole. Faster non possiede né la cafonaggine compiaciuta di chi è cosciente di star mettendo in scena un polpettone trash - è questo il caso di Drive Angry 3D di Patrick Lussier -, né il buongusto trendy e la capacità tecnico/artistiche del film di Carnahan. Si assiste piuttosto alla deriva di tre personaggi potenzialmente interessanti ma purtroppo ridotti a macchiette dal grilletto facile e dalla lingua lunga. Faster mantiene un certo ritmo e le interpretazioni sono discrete (nel cast è presenta la bellissima Carla Gugino), tuttavia la sospensione dell'incredulità abbandona la sala dopo pochi minuti, lasciando spazio a dei personaggi per i quali è difficile fare il tifo. Allo stesso tempo difficile è promuovere una vicenda che si limita a fornire spunti narrativi, evitando significati pregnanti. Se questo è il suo ritorno all'azione, preferiremmo rivedere Dwayne Johnson in pellicole simili a Corsa a Witch Mountain e L'acchiappadenti; prodotti leggeri e autoironici, immuni da critiche feroci per mancata coerenza e attrattiva.