Jafar Panahi è l'uomo che ha portato alla luce tematiche come la tolleranza e il rifiuto della violenza, con innumerevoli cortometraggi tra i quali The accordion presentato al Festival del Cinema di Venezia 2010, non introdotto dall'autore durante la kermesse perché vittima egli stesso di repressione dal presidente iraniano. Offside realizzato nel 2006 ma insabbiato dalla mano della censura nella sua terra d'origine, esce con più di quattro anni di ritardo nelle sale italiane. Il lungometraggio ha vinto l'Orso d'argento al festival di Berlino nell'edizione del 2006, anno in cui il film è uscito, prima in Germania e poi in circa altri 30 paesi. Un gruppo di adolescenti iraniane, si camuffa da uomo per poter entrare allo stadio a vedere la partita di calcio del proprio paese; il risultato del match segnerà la qualificazione ai mondiali. Scoperte e rinchiuse in un'area femminile, saranno costrette ad ascoltare le urla dei tifosi, potendo così solo immaginare, cosa succede nello stadio del cuore. Il mondo calcistico però, sarà solo lo sfondo del campo da gioco su cui si scontreranno le regole della vera condizione della donna in Iran. Un sottofondo d'ingenuità , disperazione e monologhi innocenti; sarà la musica di 6 ragazzine che non accettano un'infima e inefficace repressione da parte dei piani alti. Immaginate di vivere in una realtà dove esiste un codice di comportamento e d'abbigliamento la cui violazione significa pene corporali e frustate; ipotizzate di vivere nel proibizionismo dove il solo fatto di sorridere per le strade, vi può rendere colpevoli e meritevoli di lapidazione; e infine, disegnate un mondo dove il diritto sociale e politico sono un'utopia. Tutto questo diventa realtà se siete donne in un paese chiamato Iran. Quando si sommano l'amore supremo per il cinema e il senso di giustizia per i diritti dell'uomo, ciò che ne esce è Jafar Panahi. Offside non è il primo film che tratta una tematica così presente nella società iraniana, basti pensare a Donne senza uomini di Shirin Neshat, dove la discriminazione femminile è il fulcro della pellicola. Offside, al contrario, lascia allo spettatore l'arduo compito di sfiorare questa tematica così difficile, regalando un significato velato ma molto intenso. Condannato a 6 anni di reclusione con l'impossibilità di dirigere, scrivere e produrre film per altri 20 anni; si soffoca, assieme ad una grande carriera cinematografica, anche un grande cuore e una forte umanità .