Hollywood ha abituato i suoi spettatori a simboli iconografici ben precisi, che rimandano ad atmosfere di festività e - di pari passo - alla sicurezza degli incassi. Per anni, lo spettatore medio ha visto slitte sfrecciare nella notte e ha assistito alle scorribande di corpulenti e celeberrimi personaggi sui tetti e per i camini di ogni parte del mondo. La tipica estetica dei film natalizi viene recuperati da Tim Hill, per tentare di rendere remunerativa anche una festa "di serie B" come la Pasqua. Ed ecco apparire, quasi dal nulla, un benefattore che gira per il mondo con una slitta tecnologica per portare doni ai bambini in una notte incantata. Isola di Pasqua: all'interno di una delle monumentali teste che popolano Rapa Nui c'è la fabbrica del Coniglio Pasquale, dove vengono cucinati e decorati le uova di cioccolata da consegnare a tutti i ragazzi del mondo. Il Coniglio Pasquale in carica, tuttavia, è ormai anziano, e vorrebbe cedere l'attività al suo unico erede, CP, che però sogna di diventare un batterista rock. Proprio per inseguire questo sogno, e scappare dalle responsabilità di famiglia, CP si reca a Hollywood, la terra dei sogni. Qui viene investito da Fred (James Marsden) un bamboccione che vive ancora a casa dei suoi, senza un lavoro, e che, come il coniglietto, ha un rapporto irrisolto con il padre, I due faranno presto amicizia: Fred aiuterà CP a realizzare il suo sogno, tramite la spinta di David Hasselhoff, e CP insegnerà al suo amico umano tutto quello che serve per diventare un vero coniglietto di Pasqua. Ma ben presto saranno costretti a rivedere i loro impegni, perché un colpo di stato dei Pulcini, li costringerà a tornare all'Isola di Pasqua. Tim Hill, già regista di Alvin Superstar, torna a far interagire con una certa abilità animazione e live action. Il punto forte di Hop, in effetti, risiede proprio nell'amicizia tra i due protagonisti che, pur venendo da mondi diversi, sono molto più simili di quanto siano disposti ad ammettere. Sia CP che Fred sono due giovani allo sbando, che hanno bisogno di superare la figura paterna per emergere come individui autonomi. L'ombra del Coniglio Pasquale (e di tutti quei Conigli Pasquali che appaiono all'inizio, in una sequenza che ricorda quella già vista nel cartoon dedicato a Busg Bunny) è ingombrante per CP, che non ha voglia di proseguire una tradizione che gli impedirebbe di seguire la vera spinta della sua anima. Allo stesso modo, Fred non riesce a liberarsi dal desiderio e insieme dall'incapacità di accontentare suo padre, che lo vorrebbe maturo e ben sistemato. Tuttavia in Hop c'è davvero poco spazio per le elucubrazioni psicologiche. Quello prodotto da Chris Meledandri, già produttore di Cattivissimo me, è sopra ogni cosa un racconto fiabesco per bambini. A differenza di altri prodotti d'animazione, Hop non presenta diversi livelli di fruizione che possano accontentare piccoli e adulti. E, bisogna dirlo, Tim Hill sembra non voler avanzare alcuna pretesa in tal senso. Il suo film è un racconto incantato e divertente che deve la sua maggior forza sulla semplicità dei personaggi, e sulla loro innegabile simpatia. CP appare irresistibile non solo per la sua aria deliziosa, ma anche per il carattere allegro e leale. Ciò che sorprende maggiormente di Hop è la sua capacità di restare un prodotto puramente infantile, riuscendo, al contempo, a risvegliare un po' di meraviglia anche negli adulti. Ottima la colonna sonora, che prevede il remix di Tu vuo' fa' l'americano e una rivisitazione di I want Candy.