The Housemaid è considerato tra le opere migliori partorite dal cinema coreano. Un vanto che gli ha concesso l'onore di essere restaurato nel 2008 dalla World Cinema Foundation di Martin Scorsese, dedita al recupero di capolavori della settima arte. In uscita nelle sale italiane è invece il remake, firmato Im Sang-soo, che però a parte l'incipit della storia ha ben poco in comune con l'originale di Kim Ki-young, un film che anche oggi ad oltre cinquant'anni dalla sua uscita, risulta ancora attuale e assolutamente coinvolgente. Dong-sik (Kim Jin-kyu) è un insegnante di musica che vive in una bella casa con la moglie (Ju Jeung-nyeo) e due figli piccoli. Un giorno, quando la salute della moglie comincia a venir meno, l'uomo sceglie di assumere una domestica (Eun-shim Lee) che si occupi delle faccende casalinghe. La bellezza della nuova arrivata però non lascia indifferente Dong-sik, che viene ben presto sedotto dalla ragazza. Tre mesi dopo la giovane scopre di essere incinta, e comincia a diventare sempre più autoritaria con l'uomo e la sua famiglia, arrivando a minacciare di recarsi alla polizia denunciando una violenza sessuale, o ancora di togliersi la vita. Dong-sik, la cui vita è diventata un vero inferno, dovrà trovare un modo di risolvere la questione prima che sia troppo tardi. Kim Ki-young riesce a dirigere con una mano implacabile il lento disgregarsi di un'unità familiare a causa di un elemento che, da esterno, comincia a diventare il centro focale cui tutto ruota intorno. Quando il protagonista si accorge che il danno da lui compiuto è più grave del previsto, è ormai troppo tardi, e le soluzioni estreme che questo comporta saranno cruciali per le loro intere esistenze. Giocato interamente, dopo la parte iniziale atta ad introdurre la storia, su una tensione costante che non abbandona mai i personaggi e con essi lo spettatore, The Housemaid è ricco di scene thrilling di rara bellezza, capaci ancor oggi di far scorrere gocce di gelido sudore durante la visione. A dispetto dell'apparenza e dell'anno di realizzazione, è un film fortemente erotico: la carica sessuale sprigionata dalla diabolica villain del titolo è di quelle indimenticabili, e l'atmosfera conturbante non abbandona neanche per un attimo lo svolgersi degli eventi. Uno specchio cupo della società che vede un marito apparentemente amorevole cadere nelle spire della passione più cocente,e una giovane ragazza pronta a sfruttare queste debolezze. Ed è così che la povera domestica diventa padrona di coloro che prima doveva guardare dal basso in alto, in uno scambio dei ruoli che si sposa alla perfezione con il marchio hitchockiano dato alla vicenda. Particolare attenzione va posta al prologo ed all'epilogo, e senza svelare nulla possiamo tranquillamente affermare che il gioco beffardo inscenato di Kim Ki-young riesce a sorprendere non senza negare una sorniona risata sotto i baffi. Tecnicamente perfetto, con musiche avvolgenti e incalzanti che accompagnano le scene più dolorose, The Housemaid è senza ombra di dubbio un capolavoro degno di essere visto e rivisto, sperando che prima o poi anche la distribuzione italiana, così come ha fatto Scorsese, si accorga della sua esistenza.