Quando si raggiunge un successo come quello de La maledizione della Prima Luna, cercare di bissarlo è il minimo. Walt Disney Pictures e Bruckheimer Films hanno dunque presto messo in cantiere un binomio di episodi che potesse così chiudere - ma non certo in modo definitivo! - un ciclo di fortunate storie piratesche. Il tutto coi giusti tempi: in questi casi è facile sbagliare per la troppa fretta, ma dopo tre anni, ecco arrivare il secondo capitolo delle avventure di Jack Sparrow e la strampalata ciurma di filibustieri. Squadra che vince non si cambia, quindi ecco nuovamente Gore Verbinski al timone di un cast stellare, per queste due nuove avventure, la prima delle quali alla ricerca dello Scrigno maledetto di Davy Jones. Will Turner (Orlando Bloom) ed Elisabeth Swann (Keira Knightley), dopo numerose disavventure, sono finalmente pronti a sposarsi. Il giorno del matrimonio, però, vede anche l'arrivo a Port Royal di Lord Cutler Beckett (Tom Hollander), emissario della Compagnia Inglese delle Indie Orientali, detentore di grande autorità e poteri giurisdizionali, che pone in stato d'arresto i due giovani con l'accusa di aver precedentemente aiutato il fuggitivo pirata Jack Sparrow (Johnny Depp). Beckett è intenzionato a eliminare la pirateria dalle acque caraibiche con ogni mezzo possibile: per questo è alla ricerca di un misterioso tesoro legato al leggendario Davy Jones (Bill Nighy), il pirata maledetto. Con la promessa di un'amnistia, Will parte all'avventura al servizio del subdolo Lord e alla ricerca di Jack, la cui bussola si rivela indispensabile per trovare il tesoro di Jones. Ma Sparrow è piuttosto restio ad avere a che fare col pirata maledetto: ha un debito con lui la cui ottemperanza gli costerebbe la libertà , se non addirittura la vita. Non è mai facile mettere mano ad un sequel, soprattutto di questa portata. Eppure Verbinski e il suo staff sono riusciti nell'impresa, confezionando un film ancora ricco di trovate ingegnose, grandi battaglie, e scene d'azione originali e ben congegnate (il duello a tre sull'isola del forziere, con tanto di inseguimento da parte degli uomini pesce e combattimento sulla ruota del mulino, è da antologia). I personaggi vecchi vengono reintrodotti, e quelli nuovi integrati, in modo intelligente, e la storia procede senza appesantirsi nonostante la durata della pellicola sia ancor più lunga del già relativamente prolisso episodio originale. Ulteriormente migliorato il comparto tecnico, con punte d'eccellenza come nel design degli uomini pesce della ciurma di Davy Jones, ancora più ricercato e "realistico" di quello degli scheletri animati del primo film. Un ottimo prodotto di intrattenimento, dunque, che soffre solo della sua incompiutezza in quanto parte centrale della trilogia, e strettamente connesso agli sviluppi del terzo capitolo.