Nella sontuosa cornice del Grand Hotel va in scena la conferenza stampa di presentazione di span style="font-style: italic;"Amabili resti/span, ultima fatica di span style="font-weight: bold;"Peter Jackson/span, pronto a rispondere al fuoco di fila dei giornalisti assieme alla giovanissima protagonista del film,span style="font-weight: bold;" Saoirse Ronan/span.br /br /Loquace e affabile, il regista neozelandese parla dell’idea di girare il film, nata dalla lettura del romanzo di span style="font-weight: bold;"Alice Sebold/span e rifiuta ogni legame tematico conspan style="font-style: italic;" Creature del cielo/span, la cui trama fantastica si avvicina a quella della pellicola in questione (span style="font-style: italic;"“Quello è un film che abbiamo realizzato quindici anni fa……ma noi realizziamo un film alla volta”/span).br /br /Per Jackson è importante affrontare un tema delicato come quello dell’Aldilà e della vita dopo la morte, fornendo il messaggio positivo di un’esistenza che continua sottoforma di energia anche quando il corpo non sussiste. Prodigo di complimenti (meritatissimi) per gli attori, span style="font-weight: bold;"Saoirse Ronan/span (span style="font-style: italic;"“un talento naturale”/span), span style="font-weight: bold;"Stanley Tucci/span (“ha reso alla perfezione il personaggio di Harvey”) espan style="font-weight: bold;" Susan Sarandon/span (span style="font-style: italic;"“una persona piacevole da avere vicino/span”), non ha invece risparmiato una stoccata al Cinema americano: per la prima volta è stato costretto a girare una parte del film fuori dalla Nuova Zelanda (in Pennsylvania) ma preferisce tenersi lontano da Hollywood, alla quale si sente totalmente estraneo, e dall’Industria Cinematografica made in USA che tende a far conformare la gente a un certo tipo di Cinema.br /br /Più suo agio Jackson nel parlare delle influenze hitchcockiane del suo film, ben presenti in più di una scena e soprattutto della grande attenzione e del lungo lavoro svolto per rendere al meglio il suono, che recita un ruolo particolarmente importante, un lavoro di cui il regista si è detto particolarmente soddisfatto. Infine ha battuto il tasto sull’importanza di dare veridicità e credibilità alle storie fantastiche, un aspetto che a suo parere ha fatto il successo di span style="font-style: italic;"King Kong/span e della trilogia despan style="font-style: italic;" Il Signore degli Anelli/span. Qualche battuta anche per la giovanissima Ronan che ha ammesso la difficoltà di immedesimarsi in un personaggio segnato da una tragedia così grande e ha parlato del lungo addestramento fatto per adeguarsi allo stile di vita di una teenager degli anni ’70.