Pensi a b /ba href="/biografia-walter_hill.html"bWalter Hill/b/a e immediatamente tornano alla mente due termini: dinosauri e western. Già, perché assieme a bClint Eastwood/b e bMichael Mann/b, il cineasta/sceneggiatore (in quanto scrittore, tra gli altri, di Getaway e Detective Harper: acqua alla gola) è tutt'ora considerato come uno dei “grandi vecchi” di Hollywood (elitario club all'interno del quale, a ragion del vero, dovrebbe essere riservata una poltrona d'onore anche a bWilliam Friedkin/b), nonostante rispetto agli illustri colleghi abbia, ultimamente, abbassato il ritmo produttivo, dando alle stampe l'ultima pellicola nel lontano 2006 (Broken Trail).
pParimenti il cognome Hill non può non far rima con il genere cinematografico per eccellenza, sentiero quest'ultimo battuto in lungo e in largo: da I cavalieri dalle lunghe ombre a Geronimo, passando per Wild Bill e il pilot della serie tv Deadwood, fino ad arrivare alla sua ultima fatica dietro la macchina da presa, ovvero il già citato Broken Trail. Rappresentazione classica a parte, il western si è da sempre ritagliato un ruolo importante nella filmografia di Hill, arrivando ad esserne sfumatura costante (Ancora Vivo ne è esempio lampante) e ricercata, come se ci si trovasse, in alcuni casi, di fronte ad un epigono di bJohn Carpenter/b. Certezze critiche che ormai fanno parte di un consolidato bagaglio critico riconducibile all'autore, alle quali possono essere tranquillamente avvicinate suggestioni magari meno palesi, ma comunque intrinseche al suo cinema: spesso e volentieri tavolo di una riuscita caccia all'uomo, universo videoludico tra i livelli del quale testare le capacità di resistenza dei propri interpreti. /p
pUna predisposizione strutturale che si palesa tanto tra le righe degli episodi (ri)conosciuti ai più (a href="/recensione-i-guerrieri-della-notte.html"I guerrieri della notte/a , a href="/recensione-strade-di-fuoco.html"Strade di fuoco/a), quanto in quelli divenuti, negli anni, veri e propri oggetti di culto cinefilo (a href="/recensione-driver-l-imprendibile.html"Driver l'imprendibile/a , a href="/recensione-i-guerrieri-della-palude-silenziosa.html"I guerrieri della palude silenziosa/a ), senza per questo risparmiare operazioni forse meno note, ma non per questo degne di minor attenzione critica e analitica ( a href="/recensione-i-trasgressori.html"I trasgressori/a). Proprio come il collega Friedkin d'altronde, bWalter Hill/b con la settima arte ha sempre giocato, divertendosi nello sperimentare le svariate derive della stessa, filtrandola spesso e volentieri attraverso i passaggi catodici (è stato presenza decisiva nell'allestimento del contenitore horror Tales from the crypt); meno “intellettuale” e più “artigiano” degli altri due dinosauri Eastwood e Mann, Hill resta, ad oggi, una figura imprescindibile per comprendere possibilità e traguardi raggiunti dal cinema di genere americano contemporaneo: tanto che i suoi giochi di morte rappresentano una delle chiavi di violino più adatte per comprenderlo. /p