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'Ribelle - The Brave', parlano registi e doppiatori

04/10/2016 12:50

Martina Calcabrini

Nella capitale i doppiatori italiani e i registi presentano il nuovo film d'animazione Disney/Pixar

Si è tenuto oggi presso l’Hotel Eden della capitale l’incontro stampa di Brave, ribelle alla presenza dei i registi span style="font-weight: bold;"Mark Andrews/span e span style="font-weight: bold;"Brenda Chapman/span, i doppiatori italiani span style="font-weight: bold;"Giobbe Covatta/span (Lord Dingwall), span style="font-weight: bold;"Enzo Iacchetti/span (Lord Macintosh), span style="font-weight: bold;"Shel Shapiro/span (Lord MacGuffin) e span style="font-weight: bold;"Anna Mazzamauro/span (la strega) e span style="font-weight: bold;"Noemi/span, interprete italiana della colonna sonora. Divisi in tre differenti round table, i giornalisti hanno potuto conoscere da vicino i protagonisti dell’ultimo lavoro Pixar e Disney.


p span style="font-weight: bold;"1. A tu per tu con Noemi/spanbr /span style="font-weight: bold;"Salve Noemi. Come spieghi che il colore dei capelli della protagonista è molto simile al tuo? Siete entrambi ribelli?/spanbr /span style="font-style: italic;"Il colore dei capelli ha un grande peso per il mio carattere e per il mio modo di impormi musicalmente. Mi ci ritrovo molto in Merida perché siamo entrambe disposte ad affrontare qualsiasi difficoltà per ottenere ciò che vogliamo./spanbr /br /span style="font-weight: bold;"Come si lavora con un kolossal come la Disney?/spanbr /span style="font-style: italic;"Be', si lavora bene. Oltretutto io sono laureata in cinema ed ho fatto una tesi di laurea sulle nuove tecnologie. Lavorare con la Disney è un sogno che diventa realtà perché tra molti anni i bambini ricorderanno ancora la mia voce legata al film./spanbr /br /span style="font-weight: bold;"Com’è stato creare un’atmosfera medievaleggiante e celtica?/spanbr /span style="font-style: italic;"È stato difficile cantare il celtico, diciamo la verità. Gli arrangiamenti sono bellissimi e i musicisti hanno lavorato sulla ricerca musicale. Sono felice che ci siano stati nuovi colori musicali per me, è importante variare./spanbr /br /span style="font-weight: bold;"Come ha funzionato il tuo lavoro? Prima hai sentito la versione originale e poi ne hai fatto una tua?/spanbr /span style="font-style: italic;"Io ho sentito quella originale, che è cantata da una voce molto diversa dalla mia, e poi ci ho messo il mio modo di intendere la canzone. La melodia è davvero molto bella quindi non ho voluto cambiarla. Mi sono messa al servizio del progetto senza imporre la mia personalità. Nelle parole trovavo l’interpretazione che piaceva a me, soprattutto perché potevo farlo guardando il video. Le immagini suggestive del cartone hanno aiutato la mia riuscita musicale.br /br //spanspan style="font-weight: bold;"Hai mai infranto le tradizioni?/spanspan style="font-style: italic;"br /Tutti ci siamo distaccati dalla famiglia d’origine e abbiamo scelto la nostra strada. Oggi bisogna trovare il coraggio di essere se stessi in tutti i livelli della nostra vita. Questo film manda il forte messaggio di combattere per affermare se stessi anche a costo di rompere le tradizioni ed è giusto che sia così./span/p


p span style="font-weight: bold;"2. A tu per tu con i doppiatori/spanbr /span style="font-weight: bold;"Com’è stata la vostra esperienza?/spanbr /span style="font-weight: bold;"Giobbe Covatta:/span span style="font-style: italic;"Mi sono divertito molto anche se non avevo esperienza nel campo del doppiaggio.br /br //span span style="font-weight: bold;"Annamaria Mazzamauro:/spanspan style="font-style: italic;" Io ho doppiato la strega che non ha un nome proprio. C’era scritto solo strega nel copione. È chiaro che ci siamo divertiti e anche se non fosse così non potremmo dirlo… (ride) La difficoltà non sta nell’interpretare il personaggio ma nell’attenersi al copione. Noi siamo abituati alla libertà da palcoscenico ed è quindi stato difficile adattarmi alla fisicità e all’intenzione di un ruolo già scritto. In teatro, infatti, gli attori sono liberi mentre per il doppiaggio hai grandi limiti, non puoi scavalcare il direttore del doppiaggio!/spanbr /br /span style="font-weight: bold;"Enzo Iacchetti: /spanspan style="font-style: italic;"Ci sarà un motivo se l’unico scozzese del gruppo è Shel! (ride) Io sono me stesso anche se ogni tanto sbagliavo accenti e cadenze visto che sono milanese. Il mio personaggio è molto attivo e fisicamente sono io: ho il nasone e tutto il resto, vorrei ricordare che da giovane ero magro anch’io. /spanbr /br /span style="font-weight: bold;"Shel Sapiro: /spanspan style="font-style: italic;"Questo è un problema di Dio! (ride) Secondo me entrare nel mondo animato Disney è stato meraviglioso. Nonostante la mia età, sono cresciuto con i suoi personaggi e quindi è divertente diventare una persona reale in un mondo irreale. Trasferire serietà in un mondo irreale è davvero difficile ma affascinante./spanbr /br /span style="font-weight: bold;"Non vi hanno obbligato a tagliare i capelli per adattarvi ai vostri personaggi?/spanbr /span style="font-weight: bold;"Shel Sapiro:/span span style="font-style: italic;"No, ma solo perché abbiamo trattato sul prezzo. (ride)/spanbr /br /span style="font-weight: bold;"Non siete stati voi a scegliere i personaggi?/spanbr /span style="font-weight: bold;"Shel Sapiro:/span span style="font-style: italic;"No, siamo stati scelti in base alla fisicità dei personaggi.


Annamaria Mazzamauro: Beh, possiamo dire che semmai i personaggi hanno scelto noi!/spanbr /br /span style="font-weight: bold;"Giobbe Covatta:/span span style="font-style: italic;"Io sono stato il primo a doppiare ma, quando sono arrivato, ho riconosciuto i personaggi. Ho visto Machintosh e ho pensato: “Questo è Iacchetti per forza!”./spanbr /br /span style="font-weight: bold;"Annamaria Mazzamauro:/spanspan style="font-style: italic;" Io volevo fare Merida, tra l’altro il colore dei capelli corrisponde, però vista l’età mi accontento…/span/p


p span style="font-weight: bold;"3. A tu per tu con Mark Andrews e Brenda Chapman/spanbr /span style="font-weight: bold;"Dove avete preso ispirazione per la storia?/span br /span style="font-weight: bold;"Brenda Chapman:span style="font-style: italic;" /span/spanspan style="font-style: italic;"L’idea di partenza è stata quella sorta dal rapporto tra una delle nostre direttrici e la figlia di 6 anni, una bambina vivace e ribelle. Brenda si chiedeva come sarebbe stata da adolescente e noi abbiamo provato ad immaginarlo. Quella è stata la genesi della storia anche se da quel momento abbiamo inserito le nostre esperienze personali.


Questo è un film Pixar diverso dal solito. /spanbr /br /span style="font-weight: bold;"Quali sono stati i grandi exploit?/spanbr /span style="font-weight: bold;"Mark Andrews:span style="font-style: italic;" /span/spanspan style="font-style: italic;"In realtà abbiamo dovuto realizzare la storia ambientata in un paesaggio scozzese molto frastagliato e movimentato che conteneva tutti gli elementi che il computer detesta, ovvero tutte cose organiche perché ama solo linee dritte e piatte. Tutto il contrario di quello che dovevamo realizzare, insomma. Noi abbiamo dovuto rimettere le mani da cima a fondo al sistema del software per rimodernare tutto.


Sappiamo che i capelli sono stati una delle cose più difficili da realizzare perché volevate che fossero realistici. /spanbr /br /span style="font-weight: bold;"Come li avete fatti?/spanbr style="font-weight: bold;" /span style="font-weight: bold;"Mark Andrews:/spanspan style="font-style: italic;" Li abbiamo presi a schiaffi! (ride)/spanbr /br /span style="font-weight: bold;"Brenda Chapman:/span span style="font-style: italic;"È tutto merito di un team brillante di tecnici. Noi volevamo raccontare la storia di una ragazzina indomita e ribelle che si riflette già a partire dai suoi capelli. Quando ai tecnici abbiamo mostrato i capelli si sono spaventati ma poi sono partiti con il lavoro. Ci sono voluti 2 anni per il software e noi alla Pixar, nel frattempo, abbiamo imparati tante lezioni. Ora sappiamo come creare tessuti e movimento. /spanbr /br /span style="font-weight: bold;"Pixar e Disney fanno parte del mondo della fantasia: potreste descrivere in due parole cosa vuol dire lavorare con loro? E quello che è più difficile?/spanbr style="font-weight: bold;" /span style="font-weight: bold;"Mark Andrews:/span span style="font-style: italic;"Due parole?! Non ne ho. (ride) Io amo lavorare in un posto dove lavorano cineasti anche ai vertici. Io ho lavorato in molti studios in cui i capi sono in giacca e cravatta ma sono assennti mentre alla Pixar sonotutti dei veri e propri artisti. /spanbr /br /span style="font-weight: bold;"Brenda Chapman:/spanspan style="font-style: italic;" Odiamo la difficoltà. È molto difficile scegliere una storia all’apparenza semplice che poi sarà realizzata da altri, sebbene artisti. Ci sono voluti 6 anni per fare Brave! /spanbr /br /span style="font-weight: bold;"Mark Andrews: /spanspan style="font-style: italic;"Mi fa arrabbiare che il film d’animazione sia considerato un film per bambini e il regista non sia un vero e proprio regista. Io non sarò sotto il sole a dirigere e non lavoro con attori in carne ed ossa, è vero, ma dirigo ogni fotogramma del film e ho gli stessi problemi di un regista normale./spanbr style="font-style: italic;" /br /span style="font-weight: bold;"Questo non è un film per bambini. Ne eravate già coscienti, vero?/span br /span style="font-weight: bold;"Mark Andrews:span style="font-style: italic;" /span/spanspan style="font-style: italic;"È un film per tutti. Volevamo che da questo film si imparassero delle lezioni e che la posta in gioco fosse reale. La transizione dall’adolescenza all’età adulta è un momento delicato quindi erano necessario momenti scuri e spaventosi proprio come nelle grandi favole. Sono lezioni che si possono e si devono imparare. Le scelte egoistiche di Merida dovevano essere pesanti senza ottenere scorciatoie. L’egoismo ha sempre delle conseguenze che, inesorabilmente, vanno pagate. Con la paura che sua mamma possa rimanere orso per colpa sua, Merida si scusa e impara la lezione ma noi volevamo che anche i bambini fuori dalla sala facessero in modo di non farlo accadere. Per tale riuscita, era necessario bilanciare commedia e avventura./spanbr /br /span style="font-weight: bold;"Che lavoro avete fatto sul ritmo?/spanbr /span style="font-weight: bold;"Mark Andrews:/span span style="font-style: italic;"Brave è un film carico di energia, azione ed avventura. Poco più di 80 minuti erano pochi per raccontare tutto. Il ritmo, dunque, doveva essere veloce perché la tensione doveva essere sempre presente.


Ultima domanda. Questo è il primo film Pixar dalla morte di Steve Jobbs…


Brenda Chapman: Si, è il primo film. Steve è il fondatore della società e noi lavoriamo alla Pixar solo grazie a lui. Lui ha visto le prime fasi di questo film e ne era molto orgoglioso. Ci auguriamo solo che lo sia anche adesso…/span/p


pAlla fine dell'incontro i registi di Brave hanno salutato la stampa e si sono preparati ad una nuova partenza, diretti, nei prossimi giorni, a promuovere l’ultimo, splendido, (capo)lavoro Disney/Pixar in tutto il mondo./p


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