Presso lo storico ristorante “Passetto”, in pieno centro di Roma, a due passi dal Palazzaccio, si stanno ultimando le riprese de I nostri ragazzi, il prossimo film del regista e attore bIvano De Matteo/b. Proprio all’interno del ristorante, qualche giorno fa, si è tenuta una conferenza stampa in cui attori e regista hanno condiviso con i giornalisti presenti le proprie impressioni sul lavoro svolto nelle ultime settimane.
pIl primo a prendere parola è stato lo stesso regista. De Matteo ha dichiarato di aver analizzato bene il libro a cui il film si ispira, La cena di bHerman Koch/b, e di aver adattato la storia alle proprie esigenze, modificando alcuni personaggi ed il loro ruolo all’interno del racconto. La pellicola, ha continuato De Matteo, è il ritratto di una famiglia di oggi, un cosmo complesso in cui scorrono tante storie intrecciate tra loro e le cui sorti vengono modificate da un evento esterno posto all’inizio del film. /p
p bAlessandro Gassman/b impersona Massimo, un avvocato penalista dall’indole fragile che si divide tra la seconda moglie Sofia (bBarbora Bobulova/b), e la figlia avuta dal precedente matrimonio, Benedetta (bRosabell Laurenti Sellers/b); il fratello di Massimo, Paolo (bLuigi Lo Cascio/b) è un chirurgo pediatra che, insieme alla moglie Clara (Giovanna Mezzogiorno), deve far fronte ad un figlio molto introverso, Michele (bJacopo Olmo Antinori/b). I due fratelli, una volta al mese, come da tradizione, si incontrano in un ristorante di lusso per parlare di cose futili. Quando vengono a conoscenza di una grave bravata di cui si sono resi protagonisti i rispettivi figli, la loro esistenza prende direzioni inaspettate, modificando il loro modo di vivere e di rapportarsi tra loro. /p
pDe Matteo si è detto principalmente interessato al cambiamento del carattere dei sei personaggi lungo il corso delle vicende, al loro modo di affrontare una situazione inaspettata in cui ciascuno di noi potrebbe trovarsi nella realtà. «Cosa faresti se tuo figlio facesse una cosa grave?», questa la domanda più volte ribadita dal regista e alla base del processo produttivo del film. Le riprese, durate complessivamente sei settimane e due giorni, avranno fine il prossimo 20 novembre, e sono state effettuate interamente nella città di Roma, per lo più cercando di cogliere lati più nascosti e ricercati della capitale. /p
pSono intervenuti ai microfoni anche bAlessandro Gassman/b e bGiovanna Mezzogiorno/b. Il primo, che si è detto entusiasta di lavorare con un regista che egli definisce visionario e con un cast di attori che stima molto, ha riferito di aver sentito da subito suo il progetto di De Matteo, e di aver quindi accettato senza remore di prendervi parte. La Mezzogiorno, lontana dal cinema da tre anni, ha definito I nostri ragazzi un film importante ed allo stesso tempo molto difficile da interpretare. Per l’attrice romana questa rappresenta una grande possibilità di rimettersi in gioco, una sfida molto intensa. Ironico bLuigi Lo Cascio/b che ha esordito facendo notare ai presenti la forte somiglianza fisica tra lui e Gassman. Avendo già lavorato con De Matteo attore in La luce dei miei occhi, di bGiuseppe Piccioni/b, ne ha potuto apprezzare maggiormente il modo di lavorare dietro la macchina da presa e l’approccio personale alla storia. L’interprete crede nell’importanza de I nostri ragazzi, ed ha concluso ribadendo l’impegno dell’intero cast nel voler ottenere un prodotto finale all’altezza delle ambizioni del regista. bBarbara Bobulova/b, che ha lavorato con bIvano De Matteo/b ne Gli equilibristi, ha ammesso di essersi commossa alla prima lettura della sceneggiatura, e si è detta soddisfatta della scelta del cast con cui ha condiviso momenti magici sul set. I due giovani attori, bRosabell Laurenti Sellers/b e bJacopo Olmo Antinori/b, sono apparsi perfettamente a loro agio davanti ai microfoni. Curiosi e divertiti, hanno riferito di essere molto diversi dai personaggi turbolenti da loro interpretati che vedremo sullo schermo. Il ragazzo ha espresso forte ottimismo riguardo la riuscita del film, suscitando incredibile ilarità nella sala./p
pSul finire dell’incontro il regista è tornato ai microfoni per confessare un retroscena curioso: nel lontano 2001 scrisse una sceneggiatura dal titolo Amanda e le altre che trattava la storia di una baby squillo che si prostituiva nei quartieri della Roma bene, uno script inquietantemente in anticipo sui fatti di cronaca che ultimamente stanno riempiendo le pagine dei giornali del Paese. Il progetto di allora non andò mai in porto perché fu boicottato fortemente dalle case di produzione. De Matteo è ben conscio che il tema della prostituzione giovanile catturerebbe facilmente l’attenzione del grande pubblico, e che una pellicola come Amanda e le altre sarebbe di sicuro successo, ma nega fortemente di voler riprendere in mano il progetto, visto che la realtà ha ormai superato di gran lunga la finzione. bValentina Ferlan/b, autrice principale del soggetto, ha chiuso la conferenza esponendo la propria idea sul messaggio finale del film. In linea con quanto detto dal regista, ha sottolineato che la pellicola farà scaturire importanti interrogativi nella mente del pubblico perché parlerà delle debolezze dell’animo umano e di quanto la fatalità sia incisiva sulle azioni di ciascun individuo. Seguendo il modo di lavorazione del maestro bEttore Scola/b, ha spiegato infine la Ferlan, si è voluta dare una descrizione dei personaggi a 360°, non tralasciando, cioè, i lati negativi del loro carattere. /p