Il regista campione di incassi per La peggiore settimana della mia vita ed il fortunato seguito, Il peggior Natale della mia vita, bAlessandro Genovesi/b sta attualmente portando a termine, presso gli storici studi di Cinecittà, le riprese del suo prossimo film, Soap Opera, commedia corale che vedrà attori molto amati dal grande pubblico - come bAle e Franz/b, bFabio De Luigi/b e bRicky Memphis/b - nei panni di eccentrici personaggi alle prese con equivoci ed intrecci amorosi.
pLa storia ruota attorno agli amori, agli odi e alle complicate traiettorie emotive che collegano tra loro gli abitanti di un palazzo a pochi giorni dalla notte di capodanno: Francesco (bFabio De Luigi/b), ancora innamorato della propria ex che, però, aspetta un bambino da un altro; Paolo (bRicky Memphis/b), in procinto di diventare padre, ma dubbioso riguardo la propria sessualità; Francesca (bElisa Sednaoui/b), traumatizzata per aver visto coi propri occhi il suicidio del fidanzato; Alice (bChiara Francini/b), un’attrice di soap opere attratta dagli uomini in divisa; Gianni e Mario (bAle e Franz/b), due fratelli costretti a vivere insieme da un incidente che ha costretto uno dei due su una sedia a rotelle. /p
pLo scorso 3 dicembre regista e attori hanno incontrato la stampa all’interno della sala Fellini in Cinecittà. Per l’occasione Genovesi ha commentato, forse svelando un po’ troppo della trama, il lavoro svolto durante le scorse settimane, soffermandosi sull’idea alla base del soggetto e della sceneggiatura di Soap Opera, di cui egli stesso è autore. Il regista ha spiegato di aver voluto fortemente girare a Cinecittà per avere la possibilità, in questo modo, di ricostruire la realtà all’interno di giganteschi capannoni, come il Teatro 8 in cui è stata realizzata l’intera palazzina in cui vivono i personaggi della storia. L’idea era quella di ambientare il film in un mondo inventato, come quello delle soap opera, appunto, seguendo le orme del grande maestro bFederico Fellini/b, amante della finzione che egli riteneva più vera della realtà. Genovesi ha descritto la sua opera come bizzarra e coraggiosa, ed ha pubblicamente ringraziato la Colorado Film e la Medusa per aver creduto in un progetto “vecchio stampo”, ricco di scenografie dettagliate, e non sciatto, ma realizzato al meglio per appagare il gusto del pubblico pagante. Soap Opera, secondo il regista, sarà una storia originale fuori del tempo e dello spazio, molto retrò. La città in cui si muoveranno gli interpreti sarà volutamente non riconoscibile per dare quel senso di favola che da troppo tempo manca all’interno del cinema italiano. /p
p bFabio De Luigi/b e la bellissima bElisa Sednaoui/b sono intervenuti condividendo la passione di Genovesi nei confronti dell’atemporalità che pervade la pellicola intera. Entrambi gli attori hanno detto di aver accettato di mettersi in gioco con un film tutt’altro che comune, apprezzandone sin da subito la sceneggiatura. Per quanto riguarda la fotografia e la scenografia spettacolari, la Sednaoui si è detta entusiasta, ed ha equiparato la sua esperienza sul set a quella di un bambino che si trova in un immenso parco giochi. L’attrice, molto curiosa di ammirare il risultato finale sullo schermo, era al suo ultimo giorno di riprese. /p
pAnche bRicky Memphis/b e bChiara Francini/b hanno riconosciuto la qualità insita nel lavoro del regista e della produzione tutta. Memphis, felice di tornare a Cinecittà, ha scherzato sul bacio tra lui e De Luigi che vedremo in una scena di Soap Opera, affermando, con grande ironia, di aver messo in discussione quarant’anni di sessualità in pochi secondi di riprese. La Francini, che nel film avrà la parte di una donna attratta dai soli uomini in divisa, ha definito lo stile del regista già “riconoscibile” nonostante la poca esperienza di Genovesi dietro la macchina da presa (egli ha all’attivo solo due film), e si è detta entusiasta della scenografia che rispecchierebbe, secondo il suo parere, il microcosmo non riconoscibile della mente di Genovesi. L’artista ha poi suscitato curiosità tra i presenti accennando ad un presunto lato dark del suo personaggio. /p
pL’incontro si è concluso con un’interessante visita al Teatro 8, sul set minuziosamente ricostruito della palazzina. Girare all’interno di spazi finti, è stato spiegato ai microfoni, ha permesso il posizionamento della macchina da presa in angoli altrimenti impensabili in qualsiasi altro luogo reale, come un palazzo del centro di Roma. I pannelli mobili e le pareti smontabili, infatti, sono stati di grande aiuto per la produzione, ed hanno permesso di risparmiare sui costi raggiungendo un grande livello tecnico. /p