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Cinecittà, The Hateful Eight in 70 mm

04/10/2016 12:50

Riccardo Cotumaccio

Speciale Film,

Il nostro racconto dell'esperienza Tarantino, vintage che convince.

Da Le iene a Django scavare nel passato, rimaneggiarlo con cura, copiarlo se necessario, valorizzarlo - persino onorarlo - è prerogativa fissa, immancabile, di Quentin Tarantino. Il regista americano, però, si è superato con la produzione del suo ottavo film, The Hateful Eight, registrato in 70 mm e impreziosito dalla colonna sonora di Ennio Morricone, per la prima volta alle prese con uno score originale dedicato al creatore di Pulp Fiction.


pPer onorare la scelta del 70 mm - formato spesso in voga a inizio anni '60, sfruttato sempre più raramente in tempi recenti - la produzione ha messo a disposizione la pellicola in versione integrale, senza tagli, in sole tre sale italiane: il Lumiere di Bologna, l'Arcadia di Melzo e Cinecittà, nella splendida cornice del Teatro 5./p


pAd accogliere gli spettatori, una volta entrati in quello che è stato il set per eccellenza di Federico Fellini, presenziano le sagome in cartone degli otto personaggi del film, a grandezza uomo. Prima di entrare in sala, una gigantesca ricostruzione del motel dove va in scena la trama dà il maestoso benvenuto agli 888 fortunati in procinto di assistere alla proiezione (numero dei posti, a detta del comunicato stampa, non casuale). /p


pProprio come avveniva negli anni '60, una volta seduti, prima del film prende vita un'overture: un assaggio della colonna sonora su cartellone fisso proiettato sullo schermo. Un'esperienza volta a valorizzare le musiche ma anche a introdurre lo spettatore nell'atmosfera del film; un artificio già usato in tante pellicole dell'epoca, da Ben Hur a Via col vento.br /br /iframe width="420" height="315" frameborder="0" allowfullscreen="" src="https://www.youtube.com/embed/dApIMjrn2Vg"/iframebr /br //p


pOltre al "glorioso" - così come lo definisce Tarantino - 70 mm, l'overture e la ricostruzione del set, vi è anche un intervallo vecchio stile, di quasi un quarto d'ora, deciso ad hoc per la visione integrale del film. A inizio secondo tempo, difatti, un narratore esterno esordisce così, riferendosi al pubblico: "Ecco dove eravamo rimasti 15 minuti fa". Chicca che in molti, osservatori non in 70 mm, non coglieranno.


La sala rimarrà attiva per tutto il mese di febbraio e proietterà il film nel formato originale, nonché - in alcune occasioni - in lingua originale sottotitolata. Un'esperienza da fare, per rivivere le atmosfere di un'epoca cinematografica decisamente lontana, ma non per questo datata./p


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