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Star Wars Story: la prima volta non si scorda mai

10/01/2018 15:31

Marco Filipazzi

Approfondimento Film, Star Wars,

Star Wars Story: la prima volta non si scorda mai

In attesa di Episodio VIII - Gli ultimi Jedi, ricordi e riflessioni sulla saga che ha incantato intere generazioni di fan a partire dal 1977

In attesa di Episodio VIII - Gli ultimi Jedi, ricordi e riflessioni sulla saga che ha incantato intere generazioni di fan a partire dal 1977

Sta per uscire Star Wars: Episodio VIII - Gli ultimi Jedi e per il fan service mondiale l’attesa in queste due settimane sarà spasmodica. La saturazione di marketing e merchandising è già cominciata mesi fa, anche se meno asfissiante rispetto alla campagna imbastita nel 2015 per Star Wars: Episodio VII - Il risveglio della Forza.

 

Ma come siamo giunti a questo? Com’è possibile che un film di 40 anni fa si sia radicato talmente in profondità nella cultura pop contemporanea da tramutarsi in una religione (mai sentito parlare di jedismo)? Questa follia trascende il semplice fanatismo, e va indagata sino agli albori di questo fenomeno cinematografico.

 

Prima che la Disney comprasse il marchio trasformandolo in un appuntamento a cadenza (al momento) annuale, prima che diventasse un franchise, prima della numerazione degli episodi, prima dei tanto discussi e bistrattati prequel lucasiani, prima delle edizioni speciali con aggiunta di CGI. Persino prima dell’inguardabile Holiday Special. Prima di tutto ciò, il 25 maggio 1977 per la precisione: quando Star Wars era semplicemente un film, fortemente voluto da George Lucas un regista pressoché sconosciuto.

 

La prima volta con George Lucas

All’uscita del primo Guerre Stellari, oggi Star Wars: Episodio IV - Una nuova speranza, in Italia il 21 ottobre 1977, chi scrive ancora non era nato, e non era nei piani dei suoi genitori nemmeno alla chiusura della trilogia nel 1983. Come molti altri faccio parte di quella generazione che ha scoperto la saga lucasiana di rimbalzo, prima ingurgitando tonnellate di film per ragazzi anni ’80 trasmessi in tv, poi approdando al film vero e proprio. Noi figli unici non abbiamo nemmeno avuto la fortuna di un fratello maggiore che si appassionasse per primo. Nel mio caso, a portarmi per la prima volta in una galassia lontana è stata mia mamma; alle scuole elementari, un mercoledì pomeriggio. Si trattava dell’edizione speciale di Star Wars: Episodio IV - Una nuova speranza, uscita nel marzo del 1997.

 

Sapevo che Guerre Stellari era un film vecchio e perciò, mentre eravamo seduti in sala in attesa che iniziasse, le chiesi candidamente: «Ma perché lo fanno vedere al cinema se non è nuovo?». Lei mi rispose (probabilmente la prima cosa che le era passata per la testa ma che, ancora oggi, credo che sia una delle frasi più appropriate in tema): «Perché è un film che deve essere visto al cinema».

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Star Wars al cinema

Già dalla prima inquadratura, fissa su un campo stellato con un incrociatore imperiale che scivola sino a comparire in tutto il suo monumentale splendore all’interno dello schermo, la mia prima volta con Guerre Stellari mi ha convinto di una cosa: se avessi visto Star Wars: Episodio IV - Una nuova speranza sulla tv di casa non avrebbe avuto lo stesso impatto.

 

Guerre Stellari è un’avventura dal sapore antico, ambientata in un mondo futuro; un impianto narrativo classico che si snoda tra soluzioni visive mai viste sino ad allora. La maggior parte della forza della trilogia classica (e del primo film in particolare) è tutta qui: nella spettacolarità della messa in scena e nella credibilità stereotipata dei personaggi.

 

L’eroe, il maestro, la principessa da salvare, il guerriero mascalzone con il suo strambo aiutante, i comprimari divertenti ma fondamentali nel momento del bisogno. Non vi è nulla di nuovo, eppure ogni cosa è nuova. Al pubblico odierno, assuefatto da orge di CGI, forse risulterà difficile immaginare di venir stupiti da qualcosa di mai visto prima, ma nel 1977 accadde proprio questo. E il fenomeno Star Wars ebbe inizio, travolgendo il mondo come una valanga.

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La famiglia Skywalker

La trilogia classica costituisce la prima saga cinematografica a inaugurare il concetto di “serializzazione”. Al netto del primo film (il solo a potersi definire autoconclusivo) tutti gli altri acquistano senso solo se visti in maniera consequenziale. Si tratta della storia della famiglia Skywalker: una sorta di saga familiare galattica, dove padri, figli, sorelle e nipoti si rincorrono e governano i destini di intere generazioni.

 

Ecco l’altro asso nella manica che George Lucas sfodera in uno dei sequel più belli della storia del cinema: Star Wars: Episodio V - L'impero colpisce ancora. Nonostante i mondi sconosciuti e le creature bizzarre, ciò che rende davvero intimo Star Wars è lo stretto cerchio che unisce tutti i personaggi principali: in fondo sono una famiglia e ognuno di noi, in cuor suo, vedendo il film in giovane età, ha desiderato che quella famiglia e quell’avventura fossero le sue.

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