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Innamorarsi, Robert De Niro e Maryl Streep romantici a New York: se il Natale fosse un film

16/12/2018 22:55

Emanuela Di Matteo

Speciale Natale, Speciale San Valentino, Film Romantico, Film Commedia, Film USA, Meryl Streep, Robert De Niro, Ulu Grosbard,

Innamorarsi, Robert De Niro e Maryl Streep romantici a New York: se il Natale fosse un film

La redazione di Silenzio in Sala racconta i film del Natale: in Innamorarsi i due giovani divi sono protagonisti di un film sentimentale, ambientato a Manhattan

I nostri "migliori" film di Natale: in Innamorarsi i due giovani divi Robert De Niro e Meryl Streep sono protagonisti di un film sentimentale, ambientato a Manhattan

Frank Raftis è un architetto sposato e padre di due figli. Molly è una grafica pubblicitaria sposata con un medico. All'uscita dalla libreria Rizzoli a Manhattan si scontrano e accidentalmente si scambiano i libri che avrebbero dovuto regalare ai rispettivi coniugi.

Ecco l’inizio di Innamorarsi, uscito nel 1984. Robert De Niro e Maryl Streep sono i protagonisti, eppure la critica lo ha spesso giudicato una banale, prevedibile e perfino un po’ noiosa storia d’amore. Ma i critici cinematografici... cosa ne possono sapere.

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Fuori da quella libreria cade la neve, è la Vigilia di Natale. Io, ragazzina, vedo il film in tv, e subito sono preda del fascino dell’atmosfera prenatalizia e della recitazione magistrale delle due grandi star hollywoodiane, all’epoca nel pieno del loro fulgore. Robert De Niro è esitante, Meryl Streep sorridente e sfuggente. È amore a prima vista, per me.

 

I protagonisti sono entrambi sposati, ma soprattutto hanno una vita felice e serena, coniugi che li amano e li comprendono e nessun desiderio di scappatelle. L’amore che inevitabilmente, loro malgrado, divampa, infatti non si consumerà mai ma sarà una brace alimentata da sensi di colpa, rifiuti, confessioni e scherzi del destino.

 

Ecco, l’amour fou, quello che non ha ragione e spiegazione, quella folata di vento che scompiglia i capelli, spiegazza i vestiti, sparpaglia i fogli, i progetti, le idee. Quell’amore che è una finestra aperta sulla trascendenza, che ci stacca dalla materia proprio mentre più ci affondiamo; che cancella la greve insensatezza dei gesti quotidiani e ci rende più belli, più buoni, bendisposti verso il genere umano, correndo il rischio di essere banali.

Che significato ha per voi il Natale? Prima che diventi il mesto calcolo delle calorie a tavola, il consesso oneroso dei parenti, la corsa pazza ai regali… da quel film in poi, per me il Natale è la neve che cade silenziosa: Frank e Molly, impacciati e carichi di pacchetti regalo, che con la loro innocenza e semplicità, illuminano lo schermo.

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Il Natale è la scoperta di una stella cadente, anche se si vive in città, che passa attraverso la coltre di polveri sottili e riga il cielo nero. Tutto ciò che è selvaggio, indomabile, imprevedibile e di conseguenza irrazionale e magico. Che non è programmato, controllato, pesato e pilotato. Decidere di non andare a chiudersi in ufficio quella mattina, per andare a passeggiare lungo la riva del mare. Semplicemente perchè è quasi Natale.

 

Andare a citofonare all’anziana vedova vicina di casa, per portarle una crostata e fare due chiacchiere. Scoprirete che è diabetica, ma anche che parla ogni sera col marito. Lui le si siede accanto, prima di andare a dormire, sulla sua poltrona preferita e si raccontano la giornata.

Il mio dono di Natale è questo vecchio film che passano spesso in tv: trito, ritrito e (ingiustamente) denigrato.

 

Ha quel tocco poetico e indefinibile che forse è sfuggito perfino alla mano di Ulu Grosbard, il regista. Con l’augurio di sapersi ancora incantare, di guardare più in là, di concepire che qualcosa di magico può accadere, nonostante la vita ci abbia dimostrato talvolta il contrario. Per sapersi alzare sulla punta dei piedi e innamorarsi.

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