In occasione della presentazione alla stampa del film, abbiamo avuto l'opportunità di incontrare bJeff Kinney/b, autore dei libri originali da cui sono stati tratti i film. Ecco cosa è scaturito dalla simpatica chiacchierata.
pKinney si è presentato subito come una persona affabile, e ancora piuttosto intimidito dal successo planetario delle sue opere. Alla nostra domanda sul suo contributo al film, ha subito specificato che ha contribuito in vari campi, dalla scelta degli aneddoti da estrapolare dal libro alla post-produzione, anche se non ha assunto veri ruoli da sceneggiatore o produttore. «Però sono stato fortunato, di solito si perde praticamente il controllo della propria opera, una volta che ne realizzano il film. In questo caso, invece, ho avuto voce in capitolo!»/p
p «Il successo delle avventure di span style="font-style: italic;"Greg/span è stato per me totalmente inaspettato. Avevo dubbi addirittura sulla loro possibile pubblicazione, figuriamoci! E invece, ora, mi portano in posti che mai avrei sognato di visitare!». Lo scrittore americano è ancora assai giovane (è del '71). Ma di certo ha passato il periodo delle medie da un pezzo. «I libri non sono autobiografici, anche se certamente alcune esperienze sono comuni a parecchi ragazzi. span style="font-style: italic;"Greg/span potrebbe essere me in qualche universo parallelo!» (ride)/p
p Interessante il suo rapporto con i ragazzi, a cui parla con linguaggio semplice, calandosi nei suoi panni, ma trattandoli al contempo da pari. «Con i giovani interpreti della pellicola ho avuto un ottimo rapporto, siamo stati anche a cena e siamo diventati ottimi amici. Il libro, inizialmente, l'avevo scritto per gli adulti, con vena ironica, ma poi è piaciuto tanto anche ai ragazzi, a cui poi mi sono dedicato e in cui possono rispecchiarsi facilmente. Anche se scrivo per un pubblico trasversale e, diciamocelo, sono contento di non aver avere fatto il flop terribile che mi immaginavo.» (ride)/p
p Infine, Kinney ci spiega come si è arrivati alla sceneggiatura finale. «Il mio libro in realtà è null'altro che un diario su cui vengono annotati una serie di situazioni buffe. Non c'è un vero filo conduttore, una trama che le lega. Mentre un film, naturalmente, ne ha bisogno. Abbiamo dunque scelto tutte le scene migliori, quelle che avevano avuto più successo, e attorno ad esse abbiamo creato una storia coerente e piacevole per tutti.»/p