HBO, AMC, FOX, FX. I giganti serial televisivi americani continuano a conservare il loro trono, forti di produzioni che, quando raramente non riescono ad andare a bersaglio con la critica, colpiscono comunque al cuore il pubblico di appassionati. Nonostante ciò nel vecchio continente qualcosa si è mosso: merito della sempre piovosa terra d'Albione che, tra lucidate ai classici e, nuovi, scintillanti prodotti, si è conquistata un posto al sole tra i serial addicted. British e non solo.
This is England '86 e '88, Dead Set, il sempre buono Sherlock, l'eterno Doctor Who; e ancora Whitechapel e il sorprendente Black Mirror. Rappresentano base e corpo di un iceberg di cui il celebrato e osannato Misfits è “soltanto” la scintillante punta.
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Lanciata nel novembre 2009 dal canale free to air E4, Misfits ha immediatamente spiazzato e conquistato, creando fanatici proseliti grazie al suo trasversale cocktail di riferimenti cinematografici. Almeno nella prima stagione, parliamo di una manifesta ammirazione per Breakfast Club di John Hughes, Arancia Meccanica di Stanley Kubrick e 28 giorni dopo di Danny Boyle: il tutto amalgamato a una originale rilettura della metafora supereroistica, mai come in questo caso immersa in un contesto outcast terribilmente europeo, per volti, atmosfere, vizi e virtù.
Ispirato nella trama, tagliente nei dialoghi, originale nelle trovate, pungente nella morale, ammirevole per impalcatura registica e sguardo fotografico, Misfits si configura come l'ultima frontiera del teen drama: cinema a episodi studiato per essere contenuto nel e dal piccolo schermo, trascinato inoltre da una colonna sonora in perfetto equilibrio tra esigenze trendy, finto alternativo e chicche senza tempo.
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Tra queste, la sigla d'apertura (l'orecchiabile brano Echoes degli inglesi bRapture/b) rappresenta solo un piacevole indizio del gustoso minestrone musicale che attende lo spettatore, di puntata in puntata sottoposto a un “disturbante” getto continuo di pop, elettronica e techno, a loro volta intervallati da inserti strumentali e orchestrali.
Qualcosa di più di un semplice telefilm, Misfits ha avuto il merito di diffondersi a macchia d'olio, causando una sola, mediatica “dipartita”: quella della storica e omonima punk rock band statunitense. Da quel 12 novembre 2009 infatti, bMisfits/b non è più sinonimo di horror rock, bensì di esilaranti emarginati con indosso delle tute arancioni.