Nella cornice del quartiere Parioli, sotto una Roma sferzata da un’incessante pioggia,span style="font-weight: bold;" Woody Allen/span ha presentato alla stampa italiana il suo nuovo film, span style="font-style: italic;" /spana href="/recensione-to-rome-with-love.html"span style="font-style: italic;"To Rome with love/span/a. Venerdì 13 – giorno superstiziosamente nefasto – mentre i bus deviavano per manifestazioni e il traffico impazziva per il temporale, l’Hotel Parco dei Principi ha ospitato la conferenza stampa del film, aprendo le porte non solo al regista americano, ma anche a gran parte del cast. br /br /Ad aprire le danze è stato, come di consuetudine, il vicepresidente e amministratore delegato di Medusaspan style="font-weight: bold;" Giampaolo Letta/span che si è dichiarato span style="font-style: italic;"«onorato di poter ospitare l’anteprima mondiale di un film così importante e di aver partecipato da protagonisti nel progetto. Siamo grati a Woody Allen per la fiducia che ha accordato a Medusa e al gruppo Mediaset»/span. Letta ha poi ricordato il decennale rapporto di stima e collaborazione tra Medusa e span style="font-weight: bold;"Woody Allen/span: la casa di produzione, infatti, ha distribuito nove film del regista americano, compreso il vincitore dell’Academy Award span style="font-style: italic;"Midnight in Paris/span. Infine il vicepresidente di Medusa ci ha tenuto a ringraziare la troupe tutta italiana che ha lavorato al film e, infine, la splendida città di Roma.
pConclusi i convenevoli di rito, la parola è passata ai protagonisti del film.span style="font-weight: bold;" Roberto Benigni/span dopo aver scherzosamente dichiarato di essere stato scelto da Woody Allen per la sua straordinaria bellezza ha parlato del suo personaggio e della notorietà ad esso collegata.span style="font-style: italic;" «La fama è un tema che tocca tutti noi. Tutti vogliono essere famosi al giorno d’oggi. Lo sa bene il nostro amico Jesse con il suo Facebook (Benigni si riferisce, naturalmente, a Jesse Eisenberg e al suo ruolo da protagonista nel film The Social Network n.d.r.)… Insomma, il famoso quarto d’ora di notorietà . Ma quello che succede nel film riesce ad essere speciale per merito della grazia del Signor Allen di rendere tutto favolistico e reale al tempo stesso. Tanto che dopo la fine delle riprese succedevano le stesse cose del set. La gente ci seguiva, ci chiedeva gli autografi…»/span/p
pAi complimenti che Benigni rivolge al regista fanno eco le parole appassionate di una bellissima ed elegantissima span style="font-weight: bold;"Penelope Cruz/span, che ha risposto alle domande miscelando il suo buon italiano con un più fluente inglese. span style="font-style: italic;"«Adoro lavorare con Woody. La sua intelligenza è superiore a quella di tutti gli altri. Con me è sempre stato una persona calda. Per me è una persona molto importante e mi piace stare vicino a lui e guardarlo sul set. Mi segno tutte le cose geniale che dice. E’ una delle persone che adoro di più al mondo. Lavorare con lui però dura sempre troppo poco, tanto che quando si arriva alla fine delle riprese si ha voglia di ricominciare subito. E’ un regista molto preciso con i suoi attori. Quando ne sentivo parlare i miei colleghi mi dicevano che lui non interveniva e che ti lasciava libera di interpretare il tuo ruolo. Non è così: Woody non interviene solo quando è felice del tuo lavoro e soddisfatto. E vicino a lui si ha sempre l’impressione di non dare il meglio, di poter fare di più. Io lo tartassavo continuamente di domande e lui gentilmente mi rispondeva e mi sopportava, anche se alle volte scappava e fuggiva dal set per non dover rispondere al mio ennesimo interrogatorio»./span Il lungo eloquio di span style="font-weight: bold;"Penelope Cruz/span, che si è autodefinita prolissa, viene interrotto dalle parole del giovane Jesse Eisenberg che, come i colleghi, ha detto di: span style="font-style: italic;"«essere onorato di aver potuto lavorare con Woody Allen. Per me lui è il più grande intrattenitore, regista, sceneggiatore e attore; quindi avere la possibilità di stare con lui sul set è stato importante e bellissimo»/span. span style="font-weight: bold;"Alec Baldwin/span al contrario dei compagni di set, decide di scherzare con l’uditorio, raccontando il motivo per cui ha deciso di partecipare al progetto: span style="font-style: italic;"«Quando mi è stato dato il copione ho letto solo di un uomo che, in albergo, si ritrovava con Penelope Cruz prostituta. Non mi è bastato altro, e ho detto sì. Quando poi sono arrivato sul set ho capito l’equivoco e ci sono rimasto male»/span (nel film è span style="font-weight: bold;"Alessandro Tiberi/span a duettare con il personaggio di Penelope Cruz - ndr)./p
pMa il vero focus della conferenza stampa è stato senz’altro span style="font-weight: bold;"Woody Allen/span, regista che in 43 anni di carriera e riuscito a creare più di quaranta film. Il regista, alla domanda se il suo film fosse un omaggio a span style="font-style: italic;"Lo Sceicco Bianco/span, risponde con un’appassionata dichiarazione d’amore per il cinema nostrano: span style="font-style: italic;"«Io sono cresciuto con il cinema italiano. Me ne sono nutrito. Perciò tutto quello che nei miei film viene percepito come omaggio al vostro cinema è sicuramente il riflesso della mia passione, ma è una cosa inconscia, qualcosa di involontario»/span. Al regista, poi, viene chiesto che immagine ha di Roma e dell’Italia in generale. span style="font-style: italic;"«Per gli americani è facile provare sentimenti affettuosi verso l’Italia, un luogo molto alla mano dove poter vivere, molto ricco di colore che ha dato al mondo intero moltissima cultura. Un posto dove la gente si gode veramente la vita, dove tutto è affermativo e positivo. Gli americani hanno imparato a conoscere l’Italia attraverso il cinema, certo, ma anche grazie agli italo americani che nel nostro paese sono personaggi calorosi e ottimisti, larger than life»/span. span style="font-style: italic;"«Quello che do nel film è una mia personalissima opinione degli eventi – drammatici o comici – che mi colpiscono. Non ho abbastanza conoscenza della cultura e del mondo politico italiano, perciò se vi sembra che quello che ho raccontato collimi con quello che succede veramente … Be’, è stata una botta di fortuna»/span.span style="font-weight: bold;"Woody Allen/span, che torna davanti la macchina da presa dopo span style="font-style: italic;"Scoop/span dichiara di non aver: span style="font-style: italic;"«mai detto che non avrei più recitato. Ho detto che non l’avrei più fatto se non ci fossero stati personaggi adatti a me. E’ naturale che quando diventi vecchi i ruoli diminuiscono. Ma quando c’è la possibilità di farlo, recito con molto piacere»/span. Un pensiero va anche allo storico doppiatore span style="font-weight: bold;"Oreste Lionello/span, scomparso recentemente e sostituito da span style="font-weight: bold;"Leo Gullotta/span; dopo aver palesato la sua contrarietà contro qualsiasi forma di doppiaggio – attività molto rara nel cinema americano – span style="font-weight: bold;"Woody Allen/span ha voluto comunque riconoscere al compianto comico il merito di avergli regalato una voce riconoscibile che, negli anni, è diventata un vero e proprio cult. Infine span style="font-weight: bold;"Woody Allen/span ha smentito qualsiasi voce che lo volesse su un set a Copenaghen, rispondendo che il suo prossimo film sarà ambientato in parte a New York e in parte a San Francisco./p
pspan style="font-style: italic;"To Rome with love/span sarà distribuito da span style="font-weight: bold;"Medusa/span a partire da Venerdì 20 Aprile in circa 600 copie. Venerdì 13, invece, all’Auditorium Parco della Musica il film è stato presentato in anteprima; il ricavato degli incassi (i biglietti venivano venduti a circa cento euro) è stato devoluto in beneficienza./p