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Regista e attori parlano di 'The Bourne Legacy'

04/10/2016 12:50

Martina Calcabrini

La conferenza stampa del film si è tenuta a Roma nel lussuoso Hotel Hassler

Si è tenuta stamattina presso il lussuoso Hotel Hassler della Capitale, la conferenza stampa di presentazione di The Bourne Legacy, il quarto capitolo della saga action più thrillica di tutti i tempi. L'ideatore e regista bTony Gilroy/b, e i protagonisti bEdward Norton/b e bJeremy Renner/b hanno incontrato i giornalisti per rispondere alle loro domande sul nuovo "universo Bourne" legato a una nuova generazione di agenti segreti.


p bCosa vi affascinava di questo franchise ?/bbr / bTony Gilroy:/b Ci spiace che non abbiate potuto vedere il film nella sua interezza ma abbiamo finito il montaggio definitivo soltanto venerdì scorso. Abbiamo sviluppato la storia in modo nuovo, completamente differente dal passato e questo non poteva non stuzzicare la nostra curiosità.../p


p bJeremy Renner:/b Il franchise viveva già di successo proprio ed era affascinante scoprire come sarebbero cambiate le cose. Difficile, ma necessario. Mi interessava molto anche l'idea di lavorare con Edward Norton sebbene poi, in realtà, abbiamo condiviso il set per pochissime scene!/p


p bEdward Norton:/b Io sono un fan di entrambi i personaggi e quando ti ritrovi dentro la storia finisci a chiederti perché la storia, invece di ripiegarsi su se stessa, diventa altro e si evolve. Amo i film di Tony e mi chiedevo cosa lo avesse spinto a tornare a fare Bourne. Mi piace il modo in cui ha utilizzato l'episodio per tuffarsi in una storia diversa, basata su elementi diversi dal passato, ma soprattutto ambientata in un mondo in cui i compromessi morali costringono le persone a scegliere tra i loro ideali. Questa dimensione nuova rende il film molto emozionante!/p


p bJeremy, tu hai già fatto film d'azione, primi su tutti Mission Impossible 4 e The Hurt Locker. Ci sveli la differenza tra l'eroe di Bourne e i precedenti?/bbr / bJeremy Renner:/b Eroi?! Non direi che si tratta di eroi. Non sono sicuro di essere in grado di interpretare un eroe. Aaron Cross è semplicemente un personaggio che combatte per quello in cui crede./p


p bSignor Gilroy, questo nuovo capitolo della saga segna il rinnovamento di Bourne. Ce ne parla?/bbr / bTony Gilroy:/b Questo è un momento molto interessante nel nostro cinema perché ci sono grandi franchise che cercano modi diversi di creare delle storie seriali inserendo, nel loro interno, grandi spettacoli. Alla base c'era l'interesse di continuare e, per farlo, avevamo bisogno di mostrare una parte maggiore della storia. Nel nuovo film, infatti, nei primi 15 minuti, vediamo scorrere gli eventi dell'Ultimatum, che poi altro non è che il catalizzatore del nuovo film. Tutti i franchise rispecchiano degli standard da rispettare e per Bourne equivale a non essere mai cinico né soggetto al merchandise. Abbiamo deciso di rimanere coerenti con la vena del franchise introducendo, però, un nuovo modo di narrare./p


p bNorton, lei è un grande attore, abile a dispiegarsi in generi molto diversi. Qual'è stato il suo personaggio preferito?/bbr / bEdward Norton:/b Io penso che ogni attore sia attratto da personaggi complessi. Credo che i miei personaggi mi abbiano portato un'esperienza ricca e soddisfacente soprattutto quando i ruoli si muovevano tra paradossi. D'altronde le persone contraddittorie sono quelle più interessanti. Quello che mi è piaciuto del personaggio scritto da Tony, è che sebbene il film sia pieno di azione, c'era comunque posto per il ritratto di ognuno dei personaggi. Questi devono prendere decisioni basate su ideali sebbene per raggiungere il proprio obiettivo, debbano scendere a compromessi. Nel copione di Tony, era evidente che ogni personaggio aveva parlato a se stesso cercando di razionalizzare ciò che stava facendo, solo per riuscire a farlo. Ci sono persone che fanno cose cattive nel nome di un bene superiore e questa prospettiva è interessante perchè tutte le cose cattive sono definite tali solo per la morale della nostra società. I film di Bourne attraggono il pubblico perché di ritraggono un mondo che esiste davvero e di cui abbiamo tutti un po’ paura. /p


p bI primi tre film di Bourne si sono identificati col protagonista, uno strepitoso Matt Damon. Co raccontate come avete affrontato la cosa?/bbr / bTony Gilroy:/b La mia ultima partecipazione a Bourne è stata per Ultimatum prima di passare a Claiton. Era passato molto tempo e credevo davvero che Bourne fosse uscito dalla mia vita. Alla fine tutti hanno pensato che, visto il successo, c'era un modo per continuare la saga. Mentre il team valutava come poter proseguire la storia, qualcuno ha detto che era impossibile sostituire Matt Damon per Bourne. Ognuno ha proposto idee nuove e divertenti anche se per me, l'unico motivo per continuare era trovare un personaggio equivalente a Bourne, altrimenti sarebbe stato inutile quanto costruire un edificio bellissimo in cui non ci vive nessuno. Quando si è sviluppato il personaggio di Cross, ci siamo documentati su chi poter scegliere per interpretarlo. Abbiamo pensato a Renner ma all'inizio non nera disponibile. Fortunatamente, poi, ha preso un aereo per raggiungerci e gli abbiamo fatto subito il contratto. La cosa più difficile è stata convincere le persone più critiche che poi, alla fine, sono anche le più soddisfatte del risultato finale./p


p br /Mr Gilroy, in cosa è differente Cross da Bourne?br / bTony Gilroy:/b In realtà voi avete visto tre film in cui Bourne lavora per la CIA mentre nel quarto sveliamo che quel programma era solo uno dei tanti. Dietro ogni cosa si nasconde Edward, un burattinaio che c'è sempre stato e che ha controllato Bourne da dietro le quinte. Il suo nuovo programma non è destinato solo alla CIA ma possiede un'organizzazione propria, a cavallo tra militari, intelligence e CIA. Bourne era un assassino con una propria etica: sapeva di essere cattivo ma non poteva farci niente. Il programma di Jeremy, invece, è più complesso: non si tratta solo di assassini ma di uomini con incarichi isolati di lunga durata. I protagonisti, insomma, sono più curiosi, diciamo più aggressivi e adattivi, più efficaci, insomma, ma con dei limiti molto particolari./p


p br /Jeremy Renner: La differenza principale è che non sono Jason e non posso parlare per lui. Cross sa chi è e cosa sta facendo. Sa quello che fa perché lo ha deciso in modo consapevole. Lui vuole essere parte di qualcosa e vuole svegliarsi la mattina e sentirsi una persona con un obiettivo. Cross, praticamente, è come tutti noi./p


p bSignor Norton, le piace il cinema italiano? Come reputa il mestiere dell'attore?/bbr / bEdward Norton:/b Penso che il mestiere della recitazione sia splendido se si riesce a farlo. Nel mondo in cui viviamo oggi, avere un lavoro che ci piace, vuol dire essere molto fortunati. Io non sono mai cinico nella recitazione perché mi diverto e imparo costantemente. Per ogni film si entra in un mondo diverso e il pubblico va al cinema per vedere temi scottanti e apprendere meglio se stesso e il mondo che lo circonda. Penso che ognuno sia contraddittorio, che abbia contraddizioni nel proprio essere e che spesso le forze che abbiamo si bilanciano con le nostre debolezze. Sono sempre riluttante nel dire cosa porto nel mio lavoro o cosa prendo dai miei personaggi perché la recitazione è sicuramente un processo importante ma mi interessa anche guardare gli altri per comprenderli: ogni personaggio deriva da un processo di ricerca e di analisi. E' un mestiere molto divertente ma molto dipende dalla qualità della sceneggiatura. Quando ho letto quella di Tony, ho saputo che avrei interpretato il "cattivo" ma, in realtà, non c'è un cattivo nella storia. Tutti i personaggi sono sfumati, possiedono diverse scale di grigio. Il mio personaggio non è il cattivo ma, solo, ambivalente. Amo il cinema italiano come tutti gli amanti del cinema, primo su tutti Mamma Roma e Anna Magnani che sembra più grande dello schermo, e poi i film di Pasolini./p


p bTony Gilroy:/b Avete tre film meravigliosi: Il divo, Gomorra e I am in love, tutti usciti in un breve lasso di tempo, forse due anni. Questi sono i tre apici del triangolo italiano che spero continui e si sviluppi./p


p bMr Renner, come ti sei preparato al ruolo, conoscendo i film di Damon? /b br / bJeremy Renner:/b Preparazione?! Ho fatto stretching, sempre di più, per non farmi male visto l'enorme stress fisico che dovevo affrontare. La cosa più importante era che le capacità fisiche di Cross e non si potevano fingere. Se non fossi riuscito ad interpretare bene il mio ruolo, avrei compromesso l'intera serie. Era tutta una questione di lotta, insomma.../p


p bSignor Norton, ne La 25esima ora, era uno spacciatore con pochi problemi morali, qui un mangia-peccati. Pensi che questi due ruolo possano avere qualcosa in comune?/bbr / bEdward Norton:/b Entrambi sono esempi di personaggi paradossali che fanno cose cattive. Il trucco è capire come sono giunti a questo punto della loro vita. Credo che questo sia il tipo di carattere che mi interessa anche se, in realtà, ho interpretato anche il ruolo di intrattenitore per bambini vestito di rosa. (ride)/p


p bMr Norton, chi sono per lei gli attori del passato che hanno interpretato i cattivi e che costituiscono un punto di riferimento?/bbr / bEdward Norton:/b Mmm.... interrogazione di storia del cinema! (ride) Ce ne sono stati molti... L'idea del cattivo mi fa pensare a quello a cui si arricciano i baffi! Diciamo Daniel D. Lewis, Ackman in Superman, John Huston in Chinatown. Mi piacciono i cattivi persuasivi con cui si va volentieri a cena. /p


p bMr Renner, ormai si parla proprio di Rennermania. Se fossi nato prima, avresti rimpiazzato Damon per Borune? Curiosità: nella scena dell'inseguimento, c'erano controfigure o guidavi sempre tu?/bbr / bJeremy Renner:/b Si, mi scuso per aver bombardato i film d'azione recentemente. (ride) Cercherò di cambiare genere! (ride) Non ho idea di quello che sarebbe successo se fossi nato prima, non fatemi domande impossibili! Posso Solo dire che non avrei mai voluto fare Jason Bourne perché non sono Matt Damon e nessun attore in pieno possesso delle sue facoltà mentali vorrebbe fare un personaggio appartenuto ad altri. Per quanto riguarda, invece, la scena girata a Manila, diciamo che il 90% delle scene sono mie. Ho imparato quello che non sapevo fare e l'ho fatto. Ho rinunciato quando avrei dovuto portare anche Rachel perchè non volevo farle correre dei rischi inutili. /p


pbJeremy, ci tolga una curiosità: se le offrissero una parte in una storia romantica?/bbr / bJeremy Renner:/b Ah, perché Bourne non è una commedia romantica Bourne? (ride). La verità è che mi divertono i film d'azione ma vorrei fare anche cose molto diverse tra loro. Non so cosa farò prossimamente ma non credo sarò un film d'azione dopo averne fatti 4 di fila! (ride) Comunque si, potrei farlo, ma non so se mi interessa... Come Edward, cerco la complessità dei personaggi e la commedia romantica è un po’ povera al riguardo. La tragedia romantica, invece, è molto attraente perchè è più vera. Amo quel genere di film che non fanno più ad Hollywood: Kramer contro Kramer, ad esempio.../p


p bTony Gilroy:/b Vorrà dire che insieme faremo il remake di Philadelphia! (ride)/p


pE così, solari e sorridenti, gli artisti hollywoodiani salutano la stampa e si preparano ad affrontare il responso del pubblico, consapevoli e fieri del loro successo./p


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