Uscirà nelle sale italiane il 7 Febbraio a href="/recensione-re-della-terra-selvaggia.html"Re della terra selvaggia/a, pellicola che sta conquistando la critica dopo aver avuto importanti riconoscimenti prima al Sundance Festival e poi a Cannes. Un successo che si arricchisce anche di quattro importanti nomination ai prossimi premi Oscar, con tanto di prima candidatura per la giovanissima bQuvenzhané Wallis/b che, a nove anni, risulta l’attrice più giovane mai candidata agli Academy. «Il successo di questo film - ha dichiarato il regista bBenh Zeitlin/b durante la conferenza stampa di presentazione tenutasi a Roma il 22 Gennaio – è stato del tutto inatteso. È un lungometraggio d’esordio non solo per me, ma per tutti coloro che vi hanno partecipato». Il regista si è detto sorpreso soprattutto del fatto che la piena riuscita del suo film non sia stata legata a nessun nome di spicco. «Sono colpito perché di solito anche i film indipendenti hanno bisogno di almeno un personaggio famoso che possa attirare l’attenzione del pubblico».br /br / La storia della piccola Hushpuppy che, dopo l’innalzamento del livello del mare e la “rinascita” di alcune creature preistoriche, parte alla ricerca della madre scomparsa ha commosso gli spettatori di tutto il mondo, riuscendo a trovare fans vip del calibro non solo di Beyoncé, ma anche del presidente U.S.A. Obama: un’acclamazione a cui fa eco la risposta entusiastica dei membri dell’Academy. «Sono entrato nel panico!» ha esclamato il regista, quando gli è stato chiesto di parlare della sua reazione alle nomination. «Se queste nomination faranno in modo che il film possa essere visto da ancora più spettatori tanto di guadagnato. Però, per quel che mi riguarda, sono già soddisfatto di essere stato inserito in una lista di così grandi nomi. Da piccolo guardavo i loro film, e adesso ho l’occasione di parlare con queste persone straordinarie, posso incontrare attori straordinari». All’entusiasmo, poi, Zeitlin aggiunge una nota più seria, guardando al futuro. «Spero solo che questo riconoscimento mi permetta di continuare a fare cinema indipendente, come ho sempre voluto. E spero che sia un esempio anche per chi sta iniziando o per chi non ha ancora trovato il coraggio di fare il proprio film».
pL’attenzione della platea del cinema Barberini, gremita di giornalisti, è stata poi spostata sulla giovane interprete bQuvenzhané Wallis/b, vera protagonista e stella della pellicola. «Abbiamo impiegato nove mesi a trovarla» spiega Zeitlin con un sorriso. «E quando è arrivata è stato come assistere ad una scena biblica. Il miracolo ci ha colpito! È un’attrice davvero straordinaria. È un genio, esattamente come lo era Beethoven nel suonare il piano». Alla domanda su come sia stato lavorare con un’attrice tanto giovane, sebbene tanto talentuosa, il regista ha risposto: «All’inizio pensavo che per ottenere quello che volevo da lei avrei dovuto barare un po’. In fondo era una bambina. Ma poi ho capito che con lei non funzionava, perché lei è un’attrice e lavorava come tale. Perciò ho modificato il mio linguaggio e mi sono messo al suo livello». Il regista racconta di una scena precisa, in cui Hushpuppy deve essere molto arrabbiata; l’attrice, a quel punto, ha chiesto che tipo di rabbia il regista desiderasse vedere e, per elencare le tipologie di rabbia a disposizione, la bambina ha usato i colori. «Che tipo di arrabbiatura vorresti? Gialla, rossa o viola?». «Io volevo il viola, ma lei ha detto che sarebbe stato meglio il rosso. E aveva ragione lei! Siamo diventati grandi amici». Proprio per questo rapporto di amicizia è stato chiesto a Zeitlin se non fosse preoccupato che, vista la giovanissima età della sua protagonista, non ci fosse il rischio che venisse in qualche modo “rovinata” dalle luci della ribalta, responsabili negli anni di aver gravato sulla carriera di artisti che avevano debuttato in tenera età. «Non credo ci sia questo rischio. Quvenzhané ha una famiglia molto sana ed equilibrata che le permette di vivere la vita di sempre. Quvenzhané è della Louisiana, non è nata a L.A. dove senti parlare di Oscar da quando sei in fasce. Quando le abbiamo detto che era stata nominata, lei pensava che Oscar fosse una persona. Certo, sta vivendo un’esperienza del tutto nuova, ma è protetta dai suoi genitori. Non sarà inglobata da Hollywood, vedrete». /p
pUn’altra protagonista della vicenda è la comunità in cui Hushpuppy vive, in rapporto con la Natura, essa stessa una componente importante del film. «Volevo esaltare la comunità come luogo di piena libertà». Il regista si è infatti dilungato su come il fatto di vivere in un ambiente sottomesso a calamità naturali che possono arrivare da un momento all’altro spingano spesso l’essere umano a liberarsi dalla propria dipendenza da oggetti o cose senza importanza, così come ci si sente più liberi da catene spesso contraddittorie che la civiltà ci impone. «In quei luoghi non sono le cose ad essere importanti, ma la famiglia e le tradizioni. Le persone di questi luoghi, che si sentono essi stessi spiriti della palude ad esempio, sanno che è la Natura che ti dà da vivere. Sanno benissimo, però, che quella stessa cosa che ti dà sostentamento può anche distruggerti. Forse, con il personaggio di Hushpuppy ho voluto mettere in scena come si possa entrare in empatia con la Natura»./p
pInfine Zeitlin conclude la sua interessante conferenza stampa parlando dei suoi progetti futuri. «Non riesco a credere che fosse solo un anno fa il Sundance… Da allora non ho mai smesso di viaggiare. Qualcosa in cantiere c’è, ma non è ancora arrivato il momento di parlarne. Sento che è così: non ho quella necessità di parlarne. La mia speranza è quella di continuare a lavorare con il mio gruppo di lavoro che, prima di tutto, è un gruppo d’amici d’infanzia. Ecco, spero di riuscire a lavorare con loro e girare i nostri film fatti in casa. Direi che è questo il mio progetto per il futuro»./p