Sabato 15 marzo è stato presentato alla Casa del Cinema di Roma il nuovo progetto internazionale della bAmbi Pictures/b fondata da bAndrea Iervolino/b e bMonika Bacardi/b: si tratta di Hope Lost, per la regia di bDavid Petrucci/b e interpretato da star internazionali quali bDanny Trejo/b, bMischa Barton/b e bMichael Masden/b. Un’altra scommessa su larga scala per una casa di produzione che non è nuova a simili sfide, tanto da farne ormai un indiscusso marchio di fabbrica. Le riprese del film si sono concluse proprio nella serata di sabato, ma poche ore prima gli attori, i produttori e il regista hanno avuto modo di raccontare alla stampa del film e della loro esperienza sul set.
p bMischa, la protagonista del film è una ragazza che viene dall’est e che sogna di entrare a far parte del mondo dello spettacolo. Anche tu avrai attraversato una fase simile, quando eri agli inizi della tua carriera, anche se mi auguro si trattasse di cose molto diverse, di sicuro non così traumatiche. La storia di cui parla il film però ti riguarda da vicino. /bbr /Sicuramente non è possibile alcun paragone tra quello che succede a lei e la mia esperienza. Il film tratta argomenti interessanti e oscuri, ma anche lontani dalle esperienze reali di coloro che sognano di diventare attrici. E’ un ruolo molto più duro di quelli che ho interpretato finora e la cosa mi piaceva, ci tengo a sperimentare ruoli diversi./p
p bÈ il tuo primo film in Italia? /bbr /No, ne avevo fatto un altro in realtà, era un film prodotto da De Laurentiis. E’ sempre meraviglioso girare qui. /p
p bMichael, come ti sei calato parte di un italiano? Quali atteggiamenti hai copiato, quali sono stati i tuoi punti di riferimento?/bbr /Giusto l’altro giorno qui in Italia ho rivisto Free Willy, è stato stranissimo sentirmi doppiato nella vostra lingua per la prima volta! Scherzi a parte, è una nazione meravigliosa, una cultura splendida, una bella lingua. Sono stato scelto prima di fare un altro film qui Italia, quindi non riesco davvero ad immaginare il motivo. Gira voce che la mia famiglia avesse sangue italiano, quindi può essere che sia stato avvantaggiato da ciò in qualche modo, non lo so! Stare qui di sicuro mi ha aiutato a calarmi nella parte di un italiano. Il mio personaggio è un vero diavolo, alla fine volevo potermi redimere ma il regista non ha voluto. È comunque un bel personaggio e un ottimo ruolo, ne abbiamo parlato molto. C’abbiamo lavorato insieme per il bene del film e per il suo successo e sono sicuro che ci siamo mossi per il meglio./p
p bÈ vero che sei interessato a comprare casa in Abruzzo?/bbr /Grazie a una persona che mi ci ha portato, ho visto due immobili in Abruzzo. Perché no, sarebbe bellissimo poter chiamare l’Italia casa, crescere i miei figli all’interno della cultura italiana potrebbe essere un regalo enorme. /p
p bDanny, com’è stato lavorare a questo film? /bbr /Il mio personaggio è totalmente cattivo, ha dei lati veramente molto oscuri. Hope Lost tratta di argomenti che però sono cose che succedono in tutto il mondo e riguardano da vicino il mondo contemporaneo. In molti momenti il mio personaggio è molto malvagio e tira fuori il peggio di sé, ma quando il film uscirà vedrete che ha anche delle sfaccettature abbastanza diverse tra loro. Stanotte comunque camminavo in giro per Roma, alle tre del mattino, e non ve lo devo dire io cosa si prova a camminare a quell’ora in una delle città più antiche del mondo, circondato da tutto quel passato./p
p bAndrea Iervolino, che ci può dire di questo film a livello produttivo?/bbr /Anzitutto mi preme ricordare che il film tocca un tema che a noi in Italia deve far riflettere ed è importante fare questo tipo di denunce: ci sono molte donne che la notte vediamo in strada passando per la Prenestina o strade simili, come se niente fosse, come se quella vita l’avessero scelta loro. In realtà molto spesso vengono costrette con la forza e a queste ragazze vengono anche requisiti i passaporti. A questo proposito devo ringraziare Monika (Bacardi, l’altra produttrice del film, ndr), senza di te e il tuo interesse, anche per queste tematiche, il film non si sarebbe potuto fare. Penso, tra l’altro, che tutte le donne dovrebbero lottare per migliorare questa situazione. Il Ministero ci ha sostenuto anche per l’impegno su un tema del genere. Poi è una cosa che mi tocca molto da vicino, sono andato varie volte in Romania, e la mia compagna è rumena. /p
p bE a proposito della lavorazione e del budget?/bbr /Il film si è girato in quattro settimane, soprattutto in luoghi delle periferie romane: scorci segreti per ricreare la Romania, location molto interessanti. Il film è realizzato a basso costo, con all’incirca due milioni di euro. Ma pensiamo che il film abbia un ottimo production value, come si dice in gergo, che sarà in grado di aumentarne il valore e di darci delle belle soddisfazioni. Lo presentiamo al prossimo Festival di Cannes, al mercato, e lo faremo uscire in Italia in autunno così come nel resto del mondo, cerchiamo insomma di farlo uscire nello stesso periodo sia da noi che negli Stati Uniti e negli altri paesi con cui abbiamo accordi di distribuzione./p
p bIl regista invece cosa può dirci sull’ideazione del progetto? /bbr /La fase di scrittura dura da un po’, sono anni che siamo dietro a questo progetto. È stato interessante provare a unire un messaggio a un clima di genere, fare un film drammatico che fosse anche votato all’intrattenimento, non solo un film d’autore. /p
p bIervolino, è stato facile o complicato prendere queste star?/bbr /Noi abbiamo un processo di internazionalizzazione delle nostre produzioni in atto che va avanti da un anno e mezzo ormai. Abbiamo ottimi rapporti con le società di produzione statunitensi all’esterno e anche coi manager dei singoli artisti, abbiamo un general manager che si occupa personalmente di questo lato della faccenda. Non è facile ma speriamo di avere dignità nella distribuzione internazionale e di ritagliarci il nostro spazio. Abbiamo fatto un film con Al Pacino a New York ed è rimasto entusiasta del progetto, anche Michael con questo film. Per cui speriamo che tornino presto a girare con noi e sono sicuro che lo faranno senza problemi. /p
p bMischa, come hai lavorato al tuo personaggio?/bbr /
Ho preso un po’ un leggero accento ungherese, da ragazza dell’est Europa. È molto diversa da me, ha i capelli scuri, differente anche fisicamente, vive sulla strada da molto tempo ed è diventata molto dura. Francesca invece, l’altra ragazza, è molto diversa, è più ingenua e vulnerabile. Mi è piaciuto interpretarla proprio perché è completamente diversa da me. Io poi mi sono occupata del tema in associazioni di beneficenza per i diritti delle donne, non ho dovuto studiare troppo perché sono cose che conosco molto bene e spero di aver reso giustizia al mio personaggio./p
p bDanny e Michael, voi venite entrambi dai film di Rodriguez e Tarantino ma non avevate mai avuto occasione di lavorare insieme. Com’è stato ritrovarvi?/bMadsen: Siamo molto amici, lavoriamo insieme e giochiamo insieme, anche se prima di adesso non era capitato di ritrovarci. Danny è un vero leone ed è sempre un piacere lavorare insieme con lui. /p
pTrejo: Concordo con Michael, anche se non abbiamo lavorato spesso insieme siamo amici, ci conoscevamo da tempo ed è stata una bella esperienza ritrovarsi su questo set in Italia.
Madsen: Siamo due giovani delinquenti che sono stati scelti e che ora stanno dal lato sbagliato della strada! No, a parte gli scherzi Danny è davvero un grande e non sono molti gli attori di cui ho una stima così grande. /p
p bDanny, dove andrai a passeggiare stanotte?/b br /È top secret! Mi piace passeggiare ovunque in tutti i posti dove sto e dove vado. Ieri sera è stata passeggiata meravigliosa, sono stato anche al Vaticano. Mi tengo in forma, anche se preferirei avere una casa in centro e non in periferia, naturalmente!
“Se Danny lo incontrassi di notte – conclude Iervolino – non so voi, ma io avrei molta paura!”. /p