Anche l’Ischia Film Festival saluta i suoi partecipanti con un arrivederci al prossimo anno. Dopo tramonti da togliere il fiato e proiezioni in location suggestive, sabato 6 luglio sono stati assegnati i premi di questa dodicesima edizione dalla giuria, composta da Jean Emanuel Martinez, Arnaldo Catinari, Roland Sejko e Giovanni Esposito Il premio della sezione Documentari è andato al toccante ‘The silent chaos’ di Antonio Spanò che racconta la testimonianza di un gruppo di sordomuti del Butembo, in un Congo perennemente in guerra, alcune nella lingua dei segni. pNella sezione Miglior Cortometraggio vince ‘America’ di Alessandro Stevanon, omaggio a Giuseppe Bertuna, conosciuto come Pino America, “un uomo che ha scelto una dolce follia per sfuggire al rimpianto di una vita mancata”. Il premio Location Negata va alla lotta cilena contro la privatizzazione dell’acqua, che vede protagoniste tre coraggiose donne, storia raccontata in ‘Lucciole per lanterne’ di Stefano Martone e Mario Martone. Altri documentario degno di menzione ‘L’uomo sulla Luna’ di Giuliano Ricci, omaggiato “per la capacità del regista di entrare, con pudore e delicatezza, in una realtà sorprendente e fuori dal tempo, con delle bellissime immagini e mantenendo una distanza piena di umorismo malgrado la drammaticità del soggetto”; e il cortometraggio ‘Sassiwood’ di Antonio Andrisani e Vito Cea, “uno sguardo divertente e affettuoso su quel pizzico di follia che caratterizza i lavoratori del cinema e senza il quale non esisterebbe il cinema stesso”./p pil Festival ha conferito poi il premio Ischia Film Award alla carriera al regista israeliano Amos Gitai, il Premio Castello Aragonese come miglior regista a Matti Ijäs con ‘Things we do for love’e il Premio Epomeo per la miglior fotografia a Xi Wei per ‘Ashes to ashes’ di Wu Qing. Si conclude così, dopo un tripudio di fuochi d’artificio, questo concorso internazionale dedicato alle location cinematografiche, che anche quest’anno ha visto grandi presenze: il Premio Oscar Bille August, Amos Gitai, Cecilia Mangini e Pupi Avati, Presidente di edizione. /p