La sede romana dell’ASI, Agenzia Spaziale Italiana, è un contesto davvero interessante in cui tenere l’anteprima di un film come Life - Non oltrepassare il limite, ultimo thriller fantascientifico diretto da Daniel Espinosa, nell’auditorium del centro, dopo essere stati dotati di un pacchetto contenente lo stesso cibo mangiato dagli astronauti sulla Stazione Spaziale Internazionale. Proprio la Stazione è uno degli elementi centrali del film di Espinosa e parlare della vita che si conduce a 500km di distanza dal pianeta, là dove presto si recherà l’ospite d’eccezione della serata, l’astronauta Paolo Nespoli, in collegamento da Houston e in procinto di partire per la sua terza missione, dal nome in codice Vita.
Il dibattito introduttivo dell’anteprima ha visto coinvolti anche Barbara Negri, responsabile Esplorazione nell'Universo, e Gabriele Mascetti, responsabile Volo Umano e Stazione spaziale Internazionale. Il mix di uomini e donne di scienza, a parlare di fantascientifico, è stato utile a inquadrare la verosimiglianza di quello che il cinema sa raccontare su uno spazio così sconfinato da permettere a qualsiasi volo pindarico e slancio di fantasia di non risultare davvero impossibile.
Se la vita su Marte oggi non sembra avere una probabilità altissima di esistere, il passato del Pianeta Rosso nasconde interessantissime storie. E anche la classica domanda sulla possibilità della vita nell’universo, quando la si allarga a un orizzonte così vasto, sembra non poter avere che risposta positiva. Barbara Negri spiega che anche semplicemente l’analisi delle comete ha confermato la presenza di praticamente tutti i mattoni necessari alla vita; ciò che meno frequentemente si rintraccia nei risultati degli studi e delle ricerche è la compresenza di tutti i fattori che ne hanno permesso lo sviluppo sul nostro pianeta.
La domanda più divertente della serata, prima dell’inizio della proiezione, è stata quella sull’esistenza di un protocollo effettivo di gestione di un eventuale contatto con una forma di vita aliena. A rispondere è stato l’ospite d’onore Paolo Nespoli: «Conoscere una forma di vita aliena sarebbe bello. I film ci hanno abituato a una forma con la testa grande e le antenne, forse però come mostra il film di Daniel Espinosa potrebbero essere diversi. Sulla stazione spaziale abbiamo procedure di sicurezza per ogni cosa possibile, ma non per l’incontro con gli alieni. Immagino che nel momento in cui si comincerà l’esplorazione su Marte questo sarà un argomento caldo. Noi dobbiamo sterilizzare tutto, ma nel momento in cui metteremo piede sul pianeta lo contamineremo».