In occasione del trentennale della bcaduta del Muro di Berlino/b, il 5 e 6 novembre torna al cinema il cult tedesco Good Bye Lenin!: il film del 2003 è diretto da Wolfgang Becker e interpretato da un giovanissimo e irriverente Daniel Brühl. Un’opera che con estrema ironia riesce a narrare uno dei più importanti avvenimenti storici del secolo scorso, attraverso un delicato periodo di passaggio. Per tutti quelli che sono nati attorno all’anno della caduta del muro di Berlino, 1989, Good Bye Lenin! è stato cult. Ma il film parla ancora di più non solo a chi ha vissuto il crollo del muro ma anche a coloro che ne hanno visto la costruzione e tutte le vicende storiche a esso legate. img È proprio questa la forza dell’opera di Becker: parlare di fatti epocali con un'ironia graffiante e un punto di vista originale, che rendono la storia più vicina a tutti noi. È soprattutto la giovinezza ciò che il film celebra, il cambiamento e l’inizio di un nuovo mondo: ed proprio ciò che si respirava quando il muro, il 9 novembre 1989, è crollato. La storia di Alex è diversa rispetta a quello dei suoi coetanei. Qualche giorno prima che il muro crolli, sua madre ha un malore e finisce in coma. Si risveglia solo dopo la caduta del muro, ma non può essere messa a conoscenza di questo fatto, poiché troppo traumatizzante: metterebbe a rischio la sua salute e la sua vita. Così Alex mette in scena una micro-Germania socialista nella camera della madre e la quotidianità sovietica, compresi cibi e bevande ormai sono divenuti introvabili, torna a essere protagonista. img Una trovata geniale quella che sta alla base della sceneggiatura di Good Bye Lenin!, per fare comprendere a chi non ha vissuto la DDR cosa questa significasse. E così, mentre Alex ricerca pezzi del passato, anche noi scopriamo cosa voleva dire essere un cittadino della Germania Est. Tornando al cibo, il tormentone del film sono i cetriolini dello Spreewalt, di cui la madre di Alex è ghiotta: ormai divenuti introvabili, divengono l'ossessione del protagonista per tutto il film. Sono diventati talmente diventati famosi che, dopo l'uscita di Good Bye Lenin!, i sottaceti Spreewalt hanno ottenuto il marchio DOC, convincendo i giudici della necessità di mettere fuorilegge gli imitatori. Ciò la dice lunga sull'impatto di questo film.