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Sherlock - Stagione 1

16/02/2017 12:00

Samantha Ruboni

Recensione Serie TV,

Liberamente tratta dalle opere di Sir...

Liberamente tratta dalle opere di Sir. Arthur Conan Doyle, inglesissimo prodotto della BBC, Sherlock è creata da Steven Moffat e Mark Gatiss, già sceneggiatori della serie Doctor Who. E proprio durante le registrazioni del Dottore a Cardiff, i due autori, fan delle opere di Conan Doyle, iniziarono a discutere di un eventuale adattamento televisivo. La scintilla che diversifica la serie da tutto quello che era stato prodotto prima su Sherlock Holmes è l'idea di ambientarlo nel presente. Nonostante la modernità, tuttavia, alcune cose sono rimaste intatte: come l'indirizzo mitico di Baker Street al n. 221B; la nemesi di Sherlock, Moriarty; la guerra del Dottor Watson. Altre cose rimangono, ma aggiornate: la canonica pipa viene sostituita da cerotti alla nicotina; il Dottor Watson e Sherlock non tengono più un diario, ma un blog; i vestiti icona dell'investigatore vengono sostituiti da un completo classico dal taglio stretto e da un ampio cappotto che volteggia in aria a favore delle scene d'azione. Accompagnato dalla notorietà degli sceneggiatori, la serie è stata da subito un successo. Fandom sono nati in tutto il mondo e oggi Sherlock ha un vero e proprio business di gadget e merchandising.


Sherlock e Watson


John Watson (Martin Freeman), medico militare da poco tornato a Londra dall'Afghanistan, sotto psicanalisi per i ricordi crudenti della guerra, cerca un nuovo posto dove abitare. Un suo amico gli presenta Sherlock Holmes (Benedict Cumberbatch), che fatica a trovare un coinquilino per la sua abitazione al 221B di Baker Street. Sherlock si presenta come un amante del metodo scientifico e deduttivo, con il quale si è inventato il lavoro di "consulente detective": un investigatore che la polizia chiama quando non sa venire a capo di difficili e intricati crimini. Il primo caso cui si troverà coinvolto Watson sarà una serie di quattro suicidi che mettono in difficoltà l'ispettore incaricato Gregson Lastrade (Rupert Graves). Da qui Watson diventa per Sherlock inseparabile compagno - situazione che dà vita a imbarazzanti fraintendimenti riguardo alla natura della loro "relazione" da parte della landlady Ms. Hudson (Una Stubbs) - nonché opposto: la parte umana che al genio a volte viene a mancare. Imprescindibile è la nemesi di Sherlock, Moriarty (Andrew Scott), silenziosa e invisibile, presente nell'ombra in ogni puntata fino all'apparizione finale.


Lo Sherlock di Benedict Cumberbatch è un personaggio freddo e cinico, introverso e arrogante; geniale segugio che pretende a tutti i costi di dare prova di esser più intelligente del criminale di turno e della polizia. Usa la tecnologia moderna - sms, internet, GPS - rimanendo in linea con l'originale ma accattivandosi il pubblico odierno. Il brainstorming di Sherlock, al quale non riesciremmo altrimenti a star dietro, prende vita sullo schermo sia sotto forma di immagini che di parole, così come gli sms sui cellulari e le chat su pc si susseguono nei vari episodi. Il Watson di Martin Freeman, affidabile e capace, vede l'uomo ordinario come qualcosa di poetico, infondendo meticoloso realismo in tutto ciò che fa. Ed è lui l'unico che riesce ad aprire questo moderno Sherlock Holmes.


Tre episodi


La prima stagione della serie è composta da 3 episodi da 90 minuti ciascuno: Uno Studio in rosa; Il Banchiere Cieco; Il Grande Gioco. Il primissimo episodio è l'adattamento del romanzo di Doyle "Uno Studio in Rosso". Le vicende della puntata e del romanzo vanno di pari passo - con opportune modifiche moderne - fino a quando Sherlock non si imbatte in una scritta che nel romanzo interpreta come la parola tedesca "vendetta" e nella quale invece la polizia legge il nome Rachel. Nella serie tv le carte in tavola si invertono: è Sherlock a dire che la scritta significa Rachel, sutterfugio che permette agli sceneggiatori di portar avanti una trama inedita e intrigante anche per chi conosce già gli scritti di Doyle. Il killer, silenzioso e invisibile, induce le sue vittime al suicidio. Affascinato dal suo modus operandi, Sherlock segue l'assassino in un posto isolato pur di capire come opera, ma per scoprire ciò deve metter in gioco la propria vita. Tuttavia è il terzo episodio, Il Grande Gioco, a essere il migliore della stagione: qui viene messo in scena tutto il genio di Sherlock, con un susseguirsi di casi da risolvere in un tempo ridotto, deciso da un killer spietato. In gioco ci sono le vite di ostaggi innocenti, che dipendono dalla velocità con cui l'investigatore arriverà alla soluzione. L'apoteosi finale rivela come ostaggio Watson, situazione in cui finalmente anche la nemesi che perseguita Sherlock si rivelerà: Moriarty. Sadico e pazzo personaggio, che si presenta vestito come Sherlock, con dialoghi surreali e ironici che portano lo spettatore a ridere nonostante la suspance sia a livelli irraggiungibili. Il finale aperto nel pieno del brivido ci farà venire voglia di vedere immediatamente la prima puntata della seconda serie.


In una Londra fumosa e grigiognola Sherlock si rivela di per certo una delle serie migliori del 2010, un prodotto alternativo e intrigante che non andrà mai a calare. Di certo da vedere nella versione originale, dal momento che il doppiaggio italiano non rende giustizia alla profonda voce di Benedict Cumberbatch e alla sua serrata recitazione.


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