In un anno dove, a causa della pandemia, siamo stati orfani dell’Eurovision Song Contest, Will Ferrell riesce a donarci le atmosfere e lo stile di uno spettacolo che da sempre ha orde di fan in tutta l’Europa.
L’Eurovision Song Contest, per chi non lo conoscesse, è la casa del trash puro e del troppo, dove canzoni che mai avremmo ascoltato diventano le nostre preferite. Un insieme di glitter sbrilluccicanti e performance, a ogni edizione sempre più folli. Ricordiamo le babuska russe, il pattinatore Plushenko, i Lordi con i loro costumi orrificanti e poi la mitica Conchita Wurst. Ma anche la ruota da criceto che vediamo ripresa proprio per la performance dei Fire Saga, senza però conseguenze catastrofiche. E poi quanto ci piacciono i violini? E le coreografie: tutte le canzoni dell’Eurovision hanno coreografie che i cantanti, nel bene e nel male, devono realizzare.
Will Ferrell cerca di concentrare tutto questo in un film, narrando la storia della nazione solitamente più sfigata di tutte: l’Islanda. I due protagonisti ne incarnano l’essenza, in maniera parodistica e caricaturale: Lars e Sigrit.
Lars (Will Ferrell) fin da bambino viene folgorato dalla performance degli Abba di Waterloo all’Eurovision Song Contest del 1974. Da lì l’obiettivo di Lars è partecipare al contest.Crea così il duo Fire Saga, insieme all’amica d’infanzia Sigrit (Rachel McAdams).
Le loro canzoni sono proprio in stile Eurovision, ma non riescono a sfondare e i due rimangono a suonare nell’unico locale della loro piccola cittadina. Per una serie di fortunati (e tragicomici) eventi, però, i Fire Saga riescono a raggiungere improvvisamente il loro sogno: l’Eurovision Song Contest.
Qui vengono proiettati nello spirito del contest, in primis dall’affascinante cantante russo Alexander Lemtvon (interpretato da un Dan Steven perfetto e divertentissimo, che riesce perfino a rubare la scena a Ferrell). La magia diventa pura realtà quando a una festa di Alexander inizia un karaoke collettivo al quale partecipano anche i veri vincitori dell’Eurovision: da Loreen a Alexander Rybak, da Jamala a Netta Barzilai; fino alla regina indiscussa dell’Eurovision, che ha in sé tutti i valori di questo grande spettacolo, Conchita Wurst. Con tutte queste distrazioni e questa competizione, riusciranno i Fire Saga a vincere l’Eurovision Song Contest?
Per godersi questo film bisogna prenderlo per quello che è: una commedia sulla cultura trash. Bisogna mettere da parte le polemiche per un film che forse risulta un po’ caricaturale per come rappresenta gli islandesi e gli altri partecipanti del contest. Ricordiamo che è proprio L’Eurovision a prendersi in giro da solo, sempre (recuperate su YouTube la canzone dell’Eurovision “Love Love Peace Peace”, ecco è tutto lì).
E la cosa incredibile è che questa cosa qui l’ha capita non un europeo, ma un americano! Ferrell ha compreso il potenziale di questo evento, se vogliamo di nicchia, e ha avuto il coraggio di portarlo in America. Negli Stati Uniti la maggior parte della gente non sa nemmeno cosa sia l’Eurovision, ed hanno avuto bisogno di disclaimer e articoli che spiegassero cosa stavano vedendo sullo schermo. Per noi del Vecchio Continente, invece, l’Eurovision resta un evento di unione che celebra la stranezza, la diversità, l’Europa…come vorremmo che fosse.
Genere: commedia, musicale
Titolo originale: Eurovision Song Contest: The Story of Fire Saga
Paese/Anno: USA, 2020
Regia: David Dobkin
Sceneggiatura: Will Ferrell, Andrew Steele
Fotografia: Danny Cohen
Montaggio: David Dobkin
Interpreti: Will Ferrell, Rachel McAdams, Pierce Brosnan, Dan Stevens, Demi Lovato.
Colonna sonora: Atli Örvarsson
Produzione: Gary Sanchez Productions
Distribuzione: Netflix
Durata: 121'
Data di uscita: 26/06/2020