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Undine (2020): la recensione del nuovo film di Christian Petzold

16/09/2020 17:01

Emanuela Di Matteo

Recensione Film, Film Drammatico, Film Germania, Christian Petzold,

Undine (2020): la recensione del nuovo film di Christian Petzold

Il film di Petzold è carico di simbolismi, suggestioni, presagi ed eventi inverosimili, a metà tra realtà e sogno

Il sottotitolo italiano (Un amore per Sempre) non rende giustizia al film Undine, l'ultimo lavoro del regista e sceneggiatore tedesco Christian Petzold. La scena di apertura iniziale del film ritrae una ragazza, Undine (Paula Beer) che viene scaricata dal fidanzato senza troppi preamboli, in un caffè. Stordita e incredula, spiega all'uomo che, per aver infranto la sua promessa d'amore, dovrà essere ucciso, a meno che egli non cambi subito idea. L'ambientazione contemporanea, la tematica amorosa e il mestiere di Undine, che tiene lezioni sulla storia architettonica di Berlino a gruppi di turisti internazionali, con tanto di plastico in scala della città, può farci credere di trovarci all'interno di una commedia sulle conseguenze estreme dell'amore. Niente di più sbagliato. 

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Il film di Petzold alza mano a mano i toni, si carica di simbolismi, suggestioni, presagi ed eventi inverosimili, a metà tra realtà e sogno. L'acqua è l'elemento naturale che rappresenta, nel mondo inconscio e onirico, i sentimenti e le emozioni più profonde. A partire dal colore verde azzurro degli occhi di Undine, sarà una presenza costante.

Undine, nel dipanarsi delle vicende dei protagonisti, arriva a diventare feilleuton, telenovela. Ed ecco che all'improvviso il velo si squarcia e ci ritroviamo, senza renderci conto di come ci siamo arrivati, all'interno di una narrazione alta, epica, antica. Si tratta del mito dell'amore assoluto, della relazione tra Eros e Thanatos, ma soprattutto della mitologia delle creature leggendarie elencate fra gli elementali dell'acqua nelle opere sull'alchimia di Paracelso, tipiche del folklore europeo, in cui appaiono descritte le sirene, creature simili alle fate. Siamo nel racconto Il Pescatore e la sua anima di Oscar Wilde; siamo di fronte alla fatale Lorelei, che sedeva su una roccia sul Reno, oppure all'interno della storia germanica intitolata Sonno dell'Ondina. Le Ondine, o undine (dal latino unda: onda) hanno voci meravigliose, che possono essere udite sovrapposte allo scrosciare dell'acqua. Per questo le lezioni di storia che tiene Undine sono ipnotiche, erotiche, fanno innamorare. Le undine, per ottenere un'anima umana, devono essere amate da un uomo mortale. Ma nel mito germanico, poi ripreso da fiabe celebri, la bella sirena viene tradita e lasciata per un'altra donna. E allora diventa angelo vendicatore, latore di morte. 

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Undine, la cui intensa interpretazione è valsa a Paula Beer un Orso d'Oro come Migliore Attrice al Festival di Berlino, consapevole ed inconsapevole della sua natura sovrannaturale, possiede una tomba sotto le profondità di un lago. Gli amori umani, le relazioni fatte di litigi, gelosie ma soprattutto abbracci disperati, si succedono come estremo tentativo  di contrastare l'ineluttabilità del destino. 

 

I corpi, nel film di Petzold, si abbracciano, si stringono, si tengono allacciati. Baluardo estremo di fragilità contro un Fato che tocca tutti, umani e non. 

 

Le – noiosissime – lezioni di storia architettonica di Undine rivelano all'improvviso che nel cuore della città esiste un edificio recente, ritratto con fattezze falsamente antiche, che simboleggia in modo emblematico il limite  e il  fallimento del progresso. In questa moderna Berlino, infatti, vive, lavora e ama la bella Ondina che un giorno dovrà tornare alla sua tomba sul fondo del lago, perchè passato, presente, antichità e modernità, vita e morte, si inseguono in modo circolare ed eterno.


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Genere: drammatico

Titolo originale: Undine

Paese/Anno: Germania/Francia, 2020

Regia: Christian Petzold

Sceneggiatura: Christian Petzold

Fotografia: Hans Fromm

Montaggio: Bettina Böhler

Interpreti: Anne Ratte-Polle, Franz Rogowski, Jacob Matschenz, Julia Franz Richter, Maryam Zaree, Paula Beer, Rafael Stachowiak

Produzione: Schramm Film Koerner & Weber

Distribuzione: Europictures Distribuzione

Durata: 90'

Data di uscita: 24/09/2020

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