Anatomia è la parola che indica lo studio di una struttura vivente, il cui metodo principale d'indagine è la dissezione. E infatti Anatomia di una caduta, film della regista francese Justin Triet, Palma d’Oro a Cannes nel 2023, analizza - parte per parte, in modo sistematico e molto dettagliato - ogni momento che ha portato alla caduta di un corpo, dall’alto della finestra di una baita di montagna, fin sul terreno coperto di neve, provocandone la morte.
Ma analizza anche un’altra caduta, un altro declino: quella di una coppia di coniugi che passa dall’amarsi all’odiarsi, con tutte le ambiguità e le diverse interpretazioni possibili, a seconda del punto di vista e del momento, della loro relazione.
Osservatore diretto di questa caduta è il loro unico figlio.
Un ragazzino non vedente incredibilmente intelligente e sensibile, capace di comprendere ogni cosa ma soprattutto di portare avanti tutta la seconda metà del film, rendendo emotivamente coinvolgente quella che rischiava di essere un’analisi brillante ma gelida.
Sandra Hüller interpreta magistralmente una scrittrice di successo; mentre il marito è uno scrittore che arranca e che ha deciso di portare la famiglia a vivere in uno chalet isolato tra le montagne. Quando il suo corpo viene ritrovato senza vita dal figlio, inizia un’indagine.Â
Â
Inutile dire che lo scopo della regista non è affatto scovare il colpevole - anzi, la verità apparirà qui come il frutto di una precisa scelta - ma affrontare il percorso e il mistero di un nucleo familiare e della sua evoluzione nel tempo, senza dimenticare il rapporto tra la realtà e la parola.
Anatomia di una caduta è un finto giallo intelligente e raffinato, che appaga fortemente l’intelletto senza dimenticare che “i bambini ci guardano“.Â
Â
È perverso nella descrizione dei rapporti tra i protagonisti, non privo di colpi di scena e di sporadiche emozioni, ma affascina quanto la lunga lettura di un verbale giudiziario. Non c’è traccia di giudizi morali o indicazioni su quali parti prendere. Il lavoro è stato scritto dalla regista e sceneggiatrice insieme al compagno, e non mette in luce in modo privilegiato il punto di vista maschile o femminile.Â
Â
Ma più informazioni abbiamo sulla dinamica di questa caduta, e più ci allontaniamo da una verità che inizialmente sembrava molto semplice.
Il film di Triet ha echi hitchcockiani, ma senza quella guida rossa, perfettamente stesa attraverso il parco dei divertimenti/orrori del maestro. Ricorda anche le sadiche vivisezioni di coppia di Polanski, ma senza traccia di ironia e di crescente deflagrazione. Insomma è indubbiamente un discorso riuscito, ma ha il limite di restare solo un discorso.
Genere:Â drammatico
Titolo originale:Â Anatomie d'une chute
Paese, anno: Francia, 2023
Regia:Â Justine Triet
Sceneggiatura: Arthur Harari, Justine Triet
Fotografia:Â Simon Beaufils
Montaggio: Laurent Sénéchal
Interpreti: Anne Rotger, Antoine Reinartz, Camille Rutherford, Jehnny Beth, Milo Machado Graner, Saadia Bentaieb, Samuel Theis, Sandra Hüller, Sophie Fillières, Swann Arlaud
Produzione: Auvergne Rhône-Alpes Cinéma, France 2 Cinéma, Les films de Pierre, Les Films Pelléas
Distribuzione:Â Teodora Film
Durata:Â 151'
Data di uscita:Â 26/10/2023
Â