Perché vediamo i film? Per farci raccontare delle storie. Storie con un inizio, uno svolgimento e una conclusione. Sempre più spesso, oggi, accade invece che i film manchino di un finale, lasciando molte linee narrative in sospeso, in attesa del riscontro del pubblico per potersi trasformare in saghe o franchise. E, onestamente, questo gioco sta diventando un po' frustrante. Perché un conto è scegliere un finale più o meno aperto (anche Il silenzio degli innocenti finiva con Hannibal Lecter a piede libero, era il 1991), un altro è lasciare la narrazione volutamente tronca per poterla portare avanti in un sequel. Netflix (ma sia chiaro, non è la sola e di certo non è lei che ha iniziato questo trend) ha già fatto questo subdolo giochino con Bright, Six Underground e ora con The Old Guard. Ma in maniera molto più plateale.
Per intenderci: The Old Guard dura due ore, ha il ritmo giusto, i personaggi giusti, le scene d'azione giuste, ma una storia che sembra solo un gigantesco prologo a qualcos'altro. Il primo atto di un film o l'episodio pilota di una serie tv. Un pilota di quelli lunghi, come lo fu il doppio episodio di Lost, oppure recentemente Gangs of London (praticamente un film da un'ora e mezza!): in ognuno di questi lunghi pilot, però, lo spettatore ha la consapevolezza che dopo ci sono altri 8 episodi da 50 minuti che lo attendono!
Nel caso di The Old Guard è come vedere un pilot senza la certezza che venga sviluppato in futuro.

Charlize Theron comanda un gruppo di guerrieri addestrati all' impossibile. Il motivo? Sono immortali. Alcuni di loro sono a questo mondo dall'epoca napoleonica, altri hanno combattuto le Crociate, altri ancora hanno più di 1000 anni. Si nascondono dagli occhi del mondo e combattono. Ma il Male è in agguato e il loro segreto rischia di diventare di dominio pubblico. In più pare che in giro ci sia una nuova immortale - una marine in missione in Afghanistan - da proteggere e addestrare. Tutto ciò mentre una spietata multinazionale farmaceutica cerca di catturarli.
La nota più sorprendente di The Old Guard è il cast. Per quanto bizzarro ed eterogeneo, gli attori si amalgamano benissimo e hanno una chimica sorprendente, sia nelle scene di dialogo sia in quelle d'azione (tra l'altro la regista Gina Prince-Bythewood si dimostra a proprio agio a dirigere entrambi). Menzione d'onore al combattimento sull'aereo da cargo tra Charlize Theron e Kiki Layne per stabilire chi sia la vera donna alfa.
Ed è un vero piacere vedere il nostro Luca Marinelli al fianco della badass Charlize Theron senza sfigurare.
I personaggi vengono tratteggiati con pochi tocchi, abbastanza per renderli vagamente interessanti e lasciar presagire che su ognuno di loro si potrebbe fare un film a parte (quanto sarebbe bello vedere quello delle Crociate con Luca Marinelli e Marwan Kenzari?). Plauso anche al tasso di violenza (il film è VM14) che non viene mai ostentata, ma è necessaria per far comprendere cosa voglia dire essere immortali e non si vergogna a mostrare crani sfondati o ossa divelte. Il lavoro di make-up, protesi ed effetti digitali è fuso in maniera perfetta, rendendo la violenza realistica e tangibile.
Il vero freno a mano del film resta la scrittura, che abbozza senza mai approfondire: anche quando avrebbe la possibilità di essere incisiva, sceglie la scappatoia più facile. Perché alla fine The Old Guard non racconta nulla di davvero originale: è un reimpastone del mito dei vampiri più una spruzzata di Highlander, il tutto virato (quello si che è interessante) sotto un'ottica filosofica e giustiziera. La squadra è baluardo per la salvaguardia dell'umanità da se stessa, ma anche qui il discorso viene appena accennato e il finale lo rimanda inevitabilemnte al film successivo.
Un'altra pigrizia "da film Marvel" è il cattivo imbarazzante, privo di spessore, usato come pretesto per raccontare la storia di coesione del gruppo, senza sfaccettature. Aggiungeteci il fatto che a dargli fisicità è Dudley Dursley (il nome dell'attore è Harry Edward Melling), meglio noto come il cugino bullo di Harry Potter. Si poteva fare un po' meglio, non era così complicato. Tutto sommato The Old Guard scorre piacevole, si lascia guardare e ha delle buone scene d'azione. Peccato che, quando iniziano a scorrere i titoli di coda, ci si chieda: e quindi?

Genere: azione
Titolo originale: The Old Guard
Paese/Anno: USA, 2020
Regia: Gina Prince-Bythewood
Sceneggiatura: Greg Rucka
Fotografia: Tami Reiker, Barry Ackroyd
Montaggio: Terilyn A. Shropshire
Interpreti: Charlize Theron, KiKi Layne, Matthias Schoenaerts, Luca Marinelli, Marwan Kenzari, Chiwetel Ejiofor
Colonna sonora: Volker Bertelmann, Dustin O'Halloran
Produzione: Skydance Media, Denver and Delilah Productions
Distribuzione: Netflix
Durata: 90'
Data di uscita: 15/07/2020