«Ti amo tanto, Ana»
«Anch’io ti amo tanto, Marcos»
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Il secondo film di Carlos Reygadas finisce con queste frasi, o forse inizia con esse. La scena iniziale e quella finale sono, infatti, collegate tra loro ed esterne alle vicende della pellicola.Â

Due momenti che, sia come apertura che come chiusura, risultano potentissimi: mai nella storia del cinema d’autore un film si era aperto con una fellatio.Â
La volgarità qui, però, non è protagonista: la scena è quasi pittorica con la macchina da presa che si muove lenta e dolce attorno ai due corpi annullando la crudezza dell’atto e accentuando il senso di alienazione del protagonista. Uno sguardo vuoto e distaccato all’inizio, un sorriso alla fine: una ritrovata pace dopo una vita di battaglie non fisiche e né sociali.Â

Di che cosa parla Battaglia nel cielo
Marcos combatte contro un sé tormentato: è un uomo brutto e grasso, in evidenti difficoltà economiche. Spinto dalla disperazione, ha rapito un bambino insieme alla moglie per chiedere un riscatto, ma il suo destino è quello di un perdente e il bambino muore. Un momento di speranza, o forse di rivalsa, arriva con l’incontro con Ana, figlia del suo capo, una ragazza adolescente, angelica ma, soprattutto, gentile. La conosce fin da quando era bambina e ora lei si prostituisce. Marcos è visibilmente colpito dalla ragazza, l’unica persona a cui si sente di raccontare il perché del proprio dolore.


Battaglia nel cielo è un film sullo sporco dell’animo umano: Città del Messico è uno sfondo che non offre conforto a chi vi è immerso.Â
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In una metropoli capita spesso di essere un nessuno e dover fare i conti con questa condizione. Per Marcos il sogno di una vita migliore, legata alla stabilità economica, deve essere sostituito con il sogno di una vita: egli vuole esistere per qualcuno e non per il qualcosa di sbagliato da lui fatto. C’è poco di consolatorio nel visivo: i virtuosismi registici che caratterizzano lo stile di Reygadas arriveranno con il successivo Luz Silenciosa, qui ci mostra un uomo adulto che si urina addosso, una coppia obesa impegnata in un atto sessuale breve e sudato.
Un film sugli esseri umani e sul mondo circostante
Ma Battaglia nel cielo è anche un film sul contrasto tra gli esseri umani e il mondo che li circonda: tutto ciò che di brutto viene mostrato è accolto all’interno di un ambiente bello, salvifico: mentre Marcos si urina addosso dall’altra parte della porta c’è l’angelo-Ana; la coppia sembra essere osservata da un’immagine di Cristo alla parete.Â
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C’è una cristianità prepotente agli angoli del mondo – non dogmatica, Marcos precedentemente mostra disprezzo per il pellegrinaggio, ma terrena e complessa –, pronta a salvare i personaggi del film dalla catastrofe totale: il sorriso di una giovane ragazza che come un angelo appare all’improvviso nella vita di un uomo e la redenzione attraversando il dolore di un pellegrinaggio. Marcos ritroverà quel sé stesso che cercava senza soluzione solo attraverso questo viaggio, che forse l’ha portato ancora più lontano della sua destinazione fisica.Â
Il bisogno di Marcos è il primordiale bisogno d’amore.


Genere: drammatico
Paese, anno: Messico/Belgio/Francia, 2005
Regia: Carlos Reygadas
Sceneggiatura: Carlos Reygadas
Fotografia: Diego MartÃnez Vignatti
Montaggio: Carlos Reygadas, Adoracion G. Elipe, Nicolas Schmerkin
Musiche: John Tavener
Interpreti: Marcos Hernández, Anapola Mushkadiz, Berta Ruiz, David Bornstien, Rosalinda RamÃrez, Brenda Angulo, El Abuelo, El Mago, Diego MartÃnez Vignatti, Francisco 'El Gato' Martinez, Alejandro Mayar, Chavo Nava, Estela Tamariz, Ernesto Velaquez
Durata: 95 min