Strange Darling esce il prossimo 13 febbraio al cinema al grido di “il thriller di San Valentino”, anche se in realtà è un film in circolazione già da un bel po’.
Venne presentato al Fantastic Fest di Austin nel settembre 2023 raccogliendo consensi, ma anche infiammando qualche polemica. Negli USA ha visto il buio delle sale solo un anno più tradi e ora, finalmente, approda anche nel nostro paese.
Il film è la seconda regia di JT Mollner che già aveva fatto un buon lavoro con il suo esordio Outlaws and Angels (un film ambizioso ma low budget che ormai risale a 9 anni fa) sorta di home-invasion sporco e cattivo ambientato nel vecchio west con Francesca Eastwood come protagonista.

Per questo secondo film Mollner tiene alte le ambizioni, dimostrando una notevole dose di spocchia sin dai titoli di testa. Anzi, a ben vedere, ancor prima dei titoli di testa: si abbassano le luci in sala e la prima cosa che ti trovi sullo schermo è una gigantesca scritta che ti informa che “questo film è girato interamente in 35 mm”. Ah, e quindi?
Poi veniamo messi al corrente che ciò a cui stiamo per assistere è la drammatizzazione delle gesta di un serial killer che ha operato in Oregon tra il 2018 e il 2020, ricostruite sulla base di testimonianze e verbali della polizia (anche se ovviamente è tutto inventato). Infine compare il titolo Strange Darling e sotto, in piccolo ma non troppo, il sottotitolo “un dramma in 6 capitoli”. E poi finalmente il film inizia con l’avviso “Capitolo 3”. Alla faccia di Tarantino.
Di che cosa parla Strange Darling
La scena iniziale è un inseguimento in auto che ricorda davvero troppo da vicino l’estetica grindhouse di A prova di morte, con un uomo (che nei titoli di testa ci viene presentato come The Demon) a bordo di un pick-up, strafatto di cocaina e armato di fucile che corre dietro una ragazza (The Lady) di rosso vestita.

L’auto della ragazza finisce fuori strada e lei scappa nel bosco lì accanto.
Una nota a margine. Il direttore della fotografia del film è Giovanni Ribisi, qui al suo esordio, e va ammesso che non se la cava affatto male: riesce a rievocare una certa atmosfera - a metà strada tra gli anni ’80 e ’90 - che si sposa perfettamente con le atmosfere del film, del tutto intenzionato a ripescare il torbido di un certo tipo di cinema di Paul Verhoeven e non solo.
Ora, avete presente quando vi dicono “Guarda questo film, è bellissimo, però devi vederlo senza sapere niente altrimenti ti rovini la sorpresa”? Ecco, Strange Darling è proprio così. E per questo motivo questa recensione non avrà una linea dello spoiler ma da qui in poi sarà totalmente uno spoiler: perciò, se non avete visto il film e non volete rovinarvelo, tornate pure dopo la visione.


Parliamo di Strange Darling
Visto Strange Darling? Bene, allora parliamone. La prima questione da affrontare riguarda il suo montaggio non lineare, che più il film va avanti (tra l’altro, nota di merito per la durata: 97 minuti asciutti e tesissimi) e più appare non come un puro vezzo di forma, ma come qualcosa di funzionale alla narrazione. Lo si capisce nel momento in cui JT Mollner cala il suo asso piglia tutto, ribalta la prospettiva e chiarisce che il serial killer che ha terrorizzato l’Oregon per due anni è The Lady, il che avviene circa a metà del film.
Il punto è che probabilmente Strange Darling avrebbe funzionato lo stesso anche se montato in modo lineare perché, per tutta la durata delle scene nel motel, l’ambiguità è la stessa e il risultato sarebbe stato comunque asciutto e teso.
Con le dovute proporzioni, è un po’ come il teorema di Irréversible, la cui potenza rimane invariata a prescindere dal montaggio che si sceglie di guardare.

Come reagire al colpo di scena di Strange Darling
Ma perché questo colpo di scena ci ha colto così di sorpresa?
Innanzitutto JT Mollner ha giocato con le aspettative dello spettatore e con una serie di cliché culturali. Un esempio? Il personaggio maschile ci viene introdotto come “The Demon” e il fatto che oltre il 90% dei serial killer della storia siano uomini favorisce l'equivoco.

Per tutta quella che sarebbe, in ordine cronologico, la prima parte del film (ovvero la lunga scena nel motel) Strange Darling affronta una serie di temi importanti e attuali che spaziano dalla pericolosità degli incontri online alla libertà sessuale, dall’importanza del consenso reciproco sino al desiderio di mettere in pratica fantasie estreme senza necessariamente venir etichettata come troia.
Tutto questo ci viene esplicitato da The Lady (quando “il suo gioco” ancora regge, prima di scoprire essere lei la carnefice) dando sostanzialmente voce ai sacrosanti dubbi di un sacco di donne. Le cose, certo, cambiano quando la situazione si ribalta e arriva il famoso “colpo di scena”.
Strange Darling riprende in parte il discorso di Baby Reindeer – serie Netflix in 7 episodi, che è tra le migliori del 2024 – in cui il protagonista, uomo, è bombardato di messaggi e mail da una stalker.

Come già detto, Strange Darling è un ottimo thriller che scorre via liscio dall’inizio alla fine, ha una buona dose di sangue e violenza e un ottimo comparto tecnico. Al netto di qualche pigrizia di scrittura, soprattutto verso il finale, resta un film a suo modo coraggioso, sicuramente scomodo.

Genere: horror, thriller
Paese, anno: USA, 2024
Regia: JT Mollner
Interpreti: Willa Fitzgerald, Kyle Gallner, Madisen Beaty, Bianca A. Santos, Steven Michael Quezada, Ed Begley Jr., Barbara Hershey, Denise Grayson, Eugenia Kuzmina
Sceneggiatura: JT Mollner
Fotografia: Giovanni Ribisi
Montaggio:Christopher Robin Bell
Musiche: Craig DeLeon
Produzione: Miramax, No Remake Pictures, Spooky Pictures
Distribuzione: Vertice 360
Durata: 97 min
Data di uscita: 13 febbraio 2025