Era il 2018 quando L'Alienista (The Alienist), serie prodotta dalla TNT, è arrivata su Netflix con tutto il potenziale per essere uno dei prodotti televisivi più promettenti degli ultimi anni. Eppure, per qualche ragione, nonostante non sia passata inosservata, è una serie che si conosce poco e questo è un gran peccato. Vediamo cosa c'è da sapere per conoscerla meglio, appassionarsi e cercarla tra i vari show presenti sulla grande N.
Di che cosa parla The Alienist
The Alienist è un thriller psicologico ambientato in una cupa New York di fine ‘800. Per essere precisi siamo nel 1896, a pochi anni dal nuovo secolo, quando New York era ben lontana dall’essere la metropoli che conosciamo oggi. In quegli anni era infatti ancora una città in costruzione e in espansione, figlia dell’industrializzazione, dove la differenza tra le classi sociali era ancora evidente.
La serie prende il via quando il ritmo quotidiano della città viene improvvisamente spezzato da una serie di brutali omicidi ai danni di ragazzini che si prostituiscono per racimolare qualche soldo per sopravvivere nei bassifondi più poveri, sporchi e crudeli della città. Presto si capirà che non si tratta di casi isolati. Un serial killer è all’opera.
Daniel Brühl, Luke Evans e Dakota Fanning in The Alienist
Qui entrano in scena i tre protagonisti principali di The Alienist. Il dottor Laszlo Kreizler, interpretato magistralmente da Daniel Brühl, l’alienista del titolo: medico che scava nella mente e nella psiche delle persone per comprenderne la natura e i meccanismi comportamentali. In questa indagine il dottor Kreizler è affiancato da John Moore, illustratore del New York Times, interpretato dal sempre impeccabile Luke Evans, e da Sara Howard, la prima donna al lavorare per il corpo di polizia, personaggio che prende vita grazie al talento di Dakota Fanning.
I nostri tre protagonisti si ritrovano a indagare e scavare sempre più a fondo per risolvere il caso collaborando con Theodore Roosevelt, futuro presidente degli Stati Uniti e capo della polizia di New York all’epoca. Le indagini proseguono con non poche difficoltà. Oltre a gestire il panico generale creatosi, i “buoni” si ritrovano a dover affrontare non solo la furia del serial killer, ma anche una buona parte del corpo di polizia che ha scelto la via della corruzione, proteggendo i ceti elevanti e ostacolando prepotentemente i nuovi metodi adoperati dal dottor Kreizler.
The Alienist, tra crime e dramma in costume
La trama ben articolata, la narrazione, evocativa e mai noiosa e le ambientazioni realistiche fanno sentire lo spettatore parte di quello che sta guardando. Le indagini svolte dai protagonisti non sono frettolose ma sono curate, attente, precise, e questo dà la possibilità di partecipare attivamente all’indagine. A tutto ciò si accompagna il trattamento di temi meritevoli di considerazione. Ci troviamo in una New York alle prese con la povertà, lo sfruttamento minorile, la corruzione, condizioni pessime nelle carceri e i trattamenti barbari nei manicomi. A questa situazione sociale si contrappone il pensiero progressista di Roosevelt con la sua fiducia nel futuro e nella scienza.
Possiamo definire The Alienist come la classica serie TV sui serial killer ma, a differenza di altri prodotti Netflix che sembrano usciti a stampini dalla medesima fabbrica, vanta dei pregi unici.
La sceneggiatura non è superficiale e la serie è girata a regola d’arte. Sicuramente complice è il fatto che chi ha lavorato a questo show ha trovato un ottimo terreno su cui edificare. Sì, perché The Alienist è tratta dall’omonimo romanzo di Caleb Carr, apprezzato scrittore statunitense; di New York nello specifico.
Inoltre la serie è coinvolgente ed elegante, curata nei dettagli. Qui è d’obbligo un apprezzamento speciale per la ricostruzione storica impeccabile, svolta mediante l'ottivo lavoro di scenografie e costumi al servizio di quello che doveva essere davvero New York in quegli anni. The Alienist è un piacere non solo per gli amanti del crime, ma anche per gli occhi di chi apprezza un buon lavoro cinematografico.