photo

NETFLIX

copertine blog.jpeg

NOW TV

le parti noiose tagliate
footer

facebook
twitter
linkedin
youtube
pinterest
instagram
pngwing.com(17)
sis nero
sisbianco
sisbianco

REDAZIONE
Via Carlo Boncompagni 30
20139 Milano (MI)
+39 340 5337404
ufficiostampa@silenzioinsala.com

 

REDAZIONE
Via Carlo Boncompagni 30
20139 Milano (MI)
+39 340 5337404
ufficiostampa@silenzioinsala.com

 

un progetto di Piano9 Produzioni

SOSTIENI IL PROGETTO

Ritrovarsi a Tokyo (2025), la recensione del film con Romain Duris tra Francia e Giappone

25/05/2025 00:00

Ivan Antonov

Recensione Film, Film Drammatico, Film Giappone, Guillaume Senez, Romain Duris, Film Francia,

Ritrovarsi a Tokyo (2025), la recensione del film con Romain Duris tra Francia e Giappone

Ritrovarsi a Tokyo è un film sulla ricerca da parte di un padre a cui dopo il divorzio è stata tolta la figlia, costretta a tornare in Giappone.

Lily è un nome insolito per una città come Tokyo, eppure Jérôme san sta cercando instancabilmente questo nome in tutte le strade della città da nove anni. Jérôme è un nome ugualmente insolito per questa grande città, eppure sembra padroneggiarla, conoscerla con una serietà e una comprensione, del luogo e della lingua, tale che è ormai parte di essa.

Ritrovarsi a Tokyo è la storia di un padre e di una figlia

Ritrovarsi a Tokyo è un film sulla ricerca da parte di un padre a cui dopo il divorzio è stata tolta la figlia che, fin da bambina, è stata costretta a tornare a Tokyo con la madre. Per trovarla Jérôme (Romain Duris) giunge nella capitale nipponica e trova lavoro come tassista dedicandosi durante la notte alla speranza che casualmente possa capitargli la figlia come cliente e durante il giorno alla ricerca incessante di lei, che alla fine non è altro che la ricerca di sé stesso. Dovendo sostituire un collega ciò che ha tanto sperato finalmente accade.

ritrovarsi-a-tokyo-05-©lesfilmspelleas_versusproduction.jpeg

Jérôme parla una lingua non sua in modo perfetto, ormai il francese è relegato alle poche conversazione con il padre e a quelle con un’amica francese in Giappone per il suo stesso motivo. Ma il francese affaticato parlato dalla ragazzina giapponese che accompagna in taxi a scuola rende possibile una connessione interpersonale ed emotiva che è anche una nuova connessione con il mondo. Gli occhi del protagonista hanno finalmente speranza, abbandonano la rassegnazione dell’uomo che stava pensando di arrendersi. “Mio padre era francese” dice la ragazza non sapendo che finalmente si sono ricongiunti.

Un nome che Jérôme non ha il coraggio di chiedere e gli occhi che si illuminano quando, da lontano, lo sente pronunciare da un’amica. Una rinascita per un padre che finalmente può ritrovare la parte mancante del titolo originale. Ritrovarsi a Tokyo dà la sensazione di essere un film che fa della parola il miracolo della vita, quella cosa che è capace di costruire ponti tra le persone per farle innalzare e volare, renderle esseri separati da ogni altro e, semplicemente, esistere nella propria essenza.

Un film dolce, umano

Cosa può fare, però, un uomo dopo che trova qualcosa che ha cercato così a lungo? Ormai ha probabilmente anche dimenticato i propri piani iniziali. Scoperto dalla famiglia dell’ex moglie, l’uomo viene subito allontanato, perfino la compagnia dei taxi, avvertita, licenzia l’uomo. Come ci si può arrendere dopo tutta la fatica fatta per raggiungere la propria felicità? Jérôme non ha neanche il minimo pensiero di farlo. Prende la figlia e insieme fuggono, non vanno lontano, il giorno dopo l’avrebbe anche riportata a casa, ma vanno via tanto quanto basta per scambiarsi tutte quelle parole che non hanno potuto fare fino a quel momento, per poter iniziare a recuperare la vita insieme che gli era stata negata, per poter semplicemente conoscersi. È una fuga dolce, leggera come Jérôme e Lily che vedono il mare e parlano con un’accennata timidezza dei pensieri dell’adolescenza.  

 

Ma la libertà della fuga non sarebbe mai potuta essere eterna, il padre ne era cosciente e i due verranno separati un’altra volta. Ora che Lily è, però, capace di ricordare il nuovo legame non può più essere sciolto, per un po’ di tempo non ci potranno essere parole tra di loro, ma sarà sempre possibile ritrovarsi. 

Ritrovarsi a Tokyo è un film dolce, umano, uno di quei film che sono la specialità del cinema francese contemporaneo che è riuscito a ritrovare la bellezza nella semplicità della storia. 

 

Uno di quei film che mostrandoti il mare o i colori di un tramonto riesce a scavare all’interno dell’animo dello spettatore spolverando ricordi di una felicità che troppo spesso, nella vita di tutti i giorni, viene dimenticata o nascosta.

 

Foto©LesFilmsPelleas_VersusProduction


poster-ritrovarsi-a-tokyo.jpeg

Genere: drammatico

Titolo originale: Une part manquante

Paese, anno: Belgio/Francia, 2024

Regia: Guillaume Senez

Sceneggiatura: Guillaume Senez, Jean Denizot

Fotografia: Elin Kirschfink

Montaggio: Julie Brenta

Interpreti: Judith Chemla, Mei Cirne-Masuki, Patrick Descamps, Romain Duris, Shinnosuke Abe, Shungiku Uchida, Yumi Narita

Colonna sonora: Olivier Marguerit

Produzione: Be For Films, Haut et Court

Distribuzione: Teodora Film

Durata: 98'

Data di uscita: 30/04/2025

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER

cinemadvisor

Silenzioinsala.com © | All Right Reserved 2021 | Powered by Flazio Experience e Vito Sugameli


facebook
twitter
linkedin
youtube
pinterest
instagram

facebook
twitter
linkedin
youtube
pinterest
instagram

ULTIMI ARTICOLI

joker