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Taken - Io vi troverò

06/12/2011 11:00

Vito Sugameli

Recensione Film, Film Azione, taken,

Taken - Io vi troverò

L'affetto di un padre esasperato all'ennesima potenza

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Adepto di Luc Besson e talentuoso direttore della fotografia francese, Pierre Morel ha seguito alcuni registi (Louis Leterrier, Corey Yuen, lo stesso Besson) e diretto District B13 nel 2004 prima di raggiungere fama internazionale e successo commerciale con Taken - Io vi troverò - costato 25 milioni di dollari, ne ha incassati 145 in tutto il mondo. L'eroe (Super, a dire il vero) protagonista di questo ritmato vengeance movie è Liam Neeson, ex agente speciale che ragiona col cervello, utilizza la forza bruta quando strettamente necessaria e non guarda in faccia nessuno.


La trama coniuga il linguaggio emozionale adoperato da Tony Scott in Man on Fire con i parossismi da b-movie anni ottanta; praticamente un Commando 2.0 che si prende molto sul serio. Bryan (Liam Neeson), padre esageratamente apprensivo, divorziato e con un profilo impeccabile da agente segreto alle spalle, conosce il mondo meglio di chiunque altro. In pausa per seguire la crescita della figlia diciassettenne e recuperare il tempo trascorso lontano da lei, tenta un riavvicinamento, in virtù del forte sentimento che li unisce. Ma quando Kim (Maggie Grace) – accompagnata dall'amica maggiorenne Amanda (Katie Cassidy) - decide di seguire in tour gli U2 con la prima data fissata a Parigi, quello che doveva essere un viaggio di piacere si trasforma presto in un incubo: un gruppo di albanesi prima circuiscono e poi rapiscono lei e la giovane amica per venderle al miglior offerente. Da quel momento Bryan ha le ore contate se vuole rivedere sua figlia sana e salva.


L'adattamento italiano del titolo incornicia il rigore pervicace col quale Bryan esprime il suo disappunto. Non c'è parola o dialogo civile che tenga dinnanzi alla collera vendicativa di un padre a cui è stata tolta l'unica ragione di vita. Ed è in questa frenetica ricerca che il regista francese snocciola la sua capacità di raccontare, con immediatezza e impetuosa fascinazione, uno schema comune nei film d'azione come quello della caccia all'uomo. Bryan è sia Jason Bourne che Il Giustiziere della Notte, stakanovista e abile stratega, accentra e armonizza con rigoroso equilibrio le sicurezze dell'agente segreto alle insicurezze comuni dell'essere padre. Le sue esagerazioni verso un'alta nobiltà d'animo celano agli occhi non ancora svezzati da violenza iperbolica, la natura umana, determinante e in seno protettiva, attraverso un approccio esile benché immediato. Luc Besson con la sua Europa Corp - dal respiro sempre più internazionale – ha ideato una storia che rincorre la baldoria al piombo ma che, grazie alla complicità della diegesi filmica, ritrova nel coinvolgimento emotivo un punto d'appiglio con il pubblico di tutte le età. Io vi troverò è in grado di esasperare situazioni e concetti con tanta azione e frasi ad effetto; allo stesso modo coinvolge strumentalmente a livello psicologico lo spettatore: non più interessato alla carneficina quanto al desiderio di ricongiungimento familiare.


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