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Che fine ha fatto Wally Pfister, ex Direttore della Fotografia di Christopher Nolan?

04/02/2025 15:00

Vito Sugameli

Personaggi dimenticati, Film Horror, Demi Moore, Margaret Qualley, Coralie Fargeat, Dennis Quaid,

Che fine ha fatto Wally Pfister, ex Direttore della Fotografia di Christopher Nolan?

Esplora la collaborazione tra Wally Pfister e Christopher Nolan, dal successo di Inception alla separazione e alla carriera di Pfister come regista.

Se anche voi siete curiosi di sapere cosa abbia fatto Wally Pfister dopo aver collaborato con Nolan, ecco un resoconto dei suoi ultimi lavori.

Negli anni 2000, Wally Pfister era considerato uno dei direttori della fotografia più influenti e apprezzati, soprattutto grazie alla sua collaborazione con Christopher Nolan. I due, allora quasi sconosciuti nel panorama cinematografico, hanno instaurato un sodalizio creativo che li ha portati a raggiungere traguardi straordinari. Pfister ha ottenuto un premio Oscar per il suo lavoro su Inception (2010), mentre Nolan riceverà il suo primo Oscar solo in seguito, con Oppenheimer (2023). La loro sinergia artistica ha definito un linguaggio visivo inconfondibile, contribuendo al successo di capolavori come Memento (2000), The Prestige (2006), Inception (2010) e l’intera trilogia de Il Cavaliere Oscuro (2005–2012).

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Nonostante il successo come DOP, il desiderio di esplorare nuovi orizzonti creativi ha portato Pfister a compiere una scelta coraggiosa: abbandonare la direzione della fotografia per dedicarsi alla regia. Questa decisione ha segnato un punto di svolta nella sua carriera. Il suo debutto dietro la macchina da presa è avvenuto con Transcendence (2014), un ambizioso thriller fantascientifico prodotto, tra gli altri, proprio da Nolan. Non è chiaro se la separazione professionale tra Pfister e Nolan sia avvenuta in modo del tutto pacifico, ma ciò che è evidente è che, dopo Transcendence, di Wally Pfister si sono perse quasi completamente le tracce. Alcuni lo considerano un talento che ha scelto di rimanere nell'ombra, altri ipotizzano che le difficoltà incontrate come regista lo abbiano spinto a un ritiro dalla scena. Di certo, personalità così talentuose come Pfister, nel pieno della loro carriera, di solito non scompaiano senza una ragione valida. Ma procediamo con ordine.

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Il Rapporto di Wally Pfister con Christopher Nolan

La collaborazione tra Wally Pfister e Christopher Nolan è una delle più iconiche del cinema contemporaneo, iniziata con Memento (2000). Il thriller psicologico, caratterizzato da una narrazione frammentata e non lineare, richiedeva un approccio visivo che sapesse tradurre la complessità della trama in immagini evocative. Pfister, con il suo uso innovativo della luce naturale e delle ombre, creò un’atmosfera intima e claustrofobica che contribuì a definire lo stile unico del film. Fu l’inizio di una partnership che avrebbe ridefinito il linguaggio visivo di Hollywood. Con il passare degli anni, il sodalizio artistico tra Nolan e Pfister si è evoluto, culminando con Inception (2010), una delle opere più ambiziose del regista. Qui Pfister ha potuto esprimere al massimo il suo talento tecnico e creativo, sfruttando tecnologie come la pellicola 35mm e IMAX per creare sequenze spettacolari e immersive. Il suo approccio minimalista agli effetti visivi, privilegiando soluzioni pratiche rispetto alla CGI, ha reso le immagini straordinariamente autentiche.

Questa combinazione di innovazione tecnica e precisione estetica gli valse l’Oscar per la miglior fotografia, il coronamento di anni di lavoro con Nolan. Un altro capitolo fondamentale della loro collaborazione è rappresentato dalla trilogia de Il Cavaliere Oscuro (2005-2012). Pfister trasformò Gotham City in un ambiente visivamente complesso, bilanciando il realismo urbano con un’estetica che richiamava le radici fumettistiche dei personaggi. La fotografia di Il Cavaliere Oscuro – Il Ritorno (2012), in particolare, riuscì a cogliere l’epicità del racconto senza mai perdere di vista i dettagli emotivi e intimi dei protagonisti, aggiungendo profondità a una narrazione che oscillava tra il personale e il monumentale. Nonostante il successo travolgente della loro collaborazione, Il Cavaliere Oscuro – Il Ritorno segnò l’ultima volta che Pfister lavorò con Nolan come direttore della fotografia. Il motivo della loro separazione professionale è stato oggetto di speculazioni. Secondo dichiarazioni ufficiali, Pfister avrebbe lasciato il ruolo per realizzare il suo sogno di dirigere film, concretizzato con Transcendence (2014). Tuttavia, alcune indiscrezioni suggeriscono che la separazione non sia stata del tutto pacifica.


Pfister e Nolan erano noti per il loro approccio perfezionista e il rigore sul set, e si dice che nel tempo possano essere emerse divergenze creative.


Alcuni osservatori ipotizzano che il desiderio di Pfister di intraprendere una carriera autonoma sia stato influenzato anche dalla volontà di liberarsi dell’ombra di Nolan, con cui spesso veniva identificato. D’altro canto, Nolan potrebbe aver scelto di collaborare con nuovi direttori della fotografia per esplorare stili visivi differenti, come dimostrato dal sodalizio con Hoyte van Hoytema, che ha firmato i suoi film successivi, tra cui Interstellar (2014) e Oppenheimer (2023).

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Wally Pfister e la Transizione alla Regia

Nonostante il successo come direttore della fotografia, Wally Pfister ha sempre coltivato il desiderio di mettersi alla prova come regista, una sfida che rappresentava per lui il naturale passo successivo nella sua carriera. Questo sogno si è concretizzato nel 2014 con Transcendence, un film di fantascienza che segnava il suo debutto dietro la macchina da presa. Interpretato da Johnny Depp, Rebecca Hall, Morgan Freeman e Paul Bettany, il film raccontava la storia di un brillante scienziato che, sul punto di morire, trasferisce la propria coscienza in un'intelligenza artificiale, scatenando implicazioni etiche e sociali profonde. Con Transcendence, Pfister ha cercato di affrontare temi ambiziosi e attuali, come il progresso tecnologico, il rapporto tra uomo e macchina e i limiti morali della scienza.

Peccato che, nonostante le premesse, Transcendence non ha ottenuto il successo sperato. Al box office ha raccolto solo 103 milioni di dollari a fronte di un budget di circa 100 milioni (escluso il marketing), e la critica è stata altrettanto severa. Molti recensori hanno criticato la sceneggiatura per la sua incapacità di sviluppare adeguatamente le idee complesse del film, definendola incoerente e poco coinvolgente. Altri hanno sottolineato un’eccessiva serietà nel tono del film, che appesantiva la visione senza offrire momenti di leggerezza o empatia per i personaggi.

Sebbene il progetto non abbia soddisfatto le aspettative, è evidente che il suo approccio mirava a creare un cinema che spingesse gli spettatori a riflettere su questioni complesse e spesso controverse. In un panorama cinematografico dominato da blockbuster più convenzionali, il suo tentativo di proporre un film audace e intellettuale probabilmente avrebbe meritato maggiore apprezzamento. L’esperienza con Transcendence, inevitabilmente, lo ha portato a interrogarsi sulle sfide che accompagnano il passaggio da direttore della fotografia a regista con gli esiti che già conosciamo. E in effetti no, non ha abbandonato la regia.

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Una Nuova Direzione per Wally Pfister: Spot Pubblicitari e Televisione

Dopo l’esperienza con Transcendence (2014), Wally Pfister ha intrapreso un percorso che lo ha portato a prendere le distanze dal cinema per esplorare nuovi ambiti creativi, anche perché il suo desiderio di una carriera registica non si conciliava con l'interesse dei produttori a affidargli nuovi progetti dopo il cocente flop del film. Di conseguenza, si è reinventato come regista di spot pubblicitari e progetti televisivi di alto profilo. In questo nuovo contesto, ha collaborato con marchi prestigiosi come Taco Bell, Lexus e Apple. La sua abilità nel creare atmosfere evocative e coinvolgenti lo ha reso una figura ricercata nel settore pubblicitario, dove la capacità di comunicare un messaggio in pochi secondi è cruciale. Si dice che, dopo un periodo difficile segnato dalla separazione dalla moglie nel 2015, Pfister abbia ritrovato la serenità. Parallelamente, si è dedicato alla formazione e alla condivisione del suo sapere.


Come membro della prestigiosa American Society of Cinematographers (ASC), ha partecipato come istruttore a Master Class e workshop, rivolti ad aspiranti filmmaker e professionisti del settore.


Durante questi eventi, Pfister ha approfondito argomenti che spaziano dall'uso della luce naturale alla composizione delle inquadrature, fino alla transizione dalla direzione della fotografia alla regia. Il suo approccio didattico è stato particolarmente apprezzato per la capacità di combinare insegnamenti tecnici e consigli pratici, offrendo ai partecipanti una visione autentica e ispirante del mondo cinematografico. La sua lontananza dai grandi set cinematografici è ampiamente compensata dal suo impegno nel formare le nuove generazioni di talenti.

Wally Pfister rimane una figura affascinante e poliedrica nel panorama cinematografico. Dopo l'insuccesso di Transcendence, non è più tornato al cinema, preferendo concentrarsi su pubblicità e televisione. Questo ha alimentato ulteriormente le speculazioni: molti si chiedono perché un talento così evidente non abbia più contribuito al grande schermo. Se vi siano stati attriti personali tra Pfister e Nolan o semplicemente un naturale distacco professionale, resta una questione irrisolta. Tuttavia, ciò che è certo è che la collaborazione tra i due ha lasciato un’impronta indelebile nella storia del cinema, influenzando generazioni di filmmaker e ridefinendo il modo di raccontare storie visivamente complesse.

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