Prodotto in collaborazione con Studio Ghibli, La tartaruga rossa è un film d'animazione di grande fascino e poesia, diretto dal regista belga Michael Dudok de Wit. Caratterizzato da uno stile grafico essenziale e pulito, dall'assenza di veri dialoghi e da una colonna sonora dalle bellissime melodie, La tartaruga rossa richiama le produzioni del maestro Hayao Miyazaki per gli argomenti affrontati: al centro di una riflessione sulla vita in senso lato, c'è il tema dell'importanza di un rapporto più diretto e sano con la natura. In termini grafici, però, il film ha uno stile tipicamente europeo, che richiama in effetti i disegni di Tin Tin (principalmente per lo stile degli occhi); sorprende la scelta cromatica, sempre molto sfumata, che nelle sequenze notturne vira al grigio raggiungendo quasi il bianco e nero. Altro aspetto tecnicamente splendido è la resa dell'acqua e delle ombre che si proiettano sui fondali attraverso un mare cristallino perfettamente rappresentato, con sfondi realizzati con perizia all'acquerello. La storia inizia con le ansiogene scene di un naufrago nel bel mezzo di una tempesta. L'uomo sopravvive alla violenza dei flutti per ritrovarsi su un'isola abitata solo da granchi, uccelli e insetti. I ripetuti tentativi di fuggire vengono vanificati dall'intervento di una tartaruga rossa che distrugge puntualmente la zattera del protagonista, fino a quando questi non sorprende l'animale sulla spiaggia e, rivoltandolo sul guscio, ne decreta la morte. Dal carapace della tartaruga morta appare, al manifestarsi del pentimento dell'uomo, una bella ragazza dai capelli rossi, con la quale il naufrago troverà il senso della propria esistenza sull'isola. La tartaruga rossa è, come detto, un film sul senso della vita e sul rapporto con la natura, articolati in una serie di sottotemi: la considerazione che chi ci ostacola non necessariamente lo fa contro il nostro interesse; la consapevolezza del fatto che i fraintendimenti portino a rotture apparentemente insanabili, ma anche che la natura e l'amore sappiano perdonare e andare oltre. Una riflessione su come un rapporto più corretto con la natura ci permetta di vivere meglio e su come la natura sia in fondo a-morale e proceda per cicli di vita che ammettono la distruzione e accettano la caducità della vita. Affascinante e poetico, capace anche di humor, espresso frequentemente grazie a dei siparietti che vedono protagonisti dei granchi, La tartaruga rossa è una piccola perla che vale la pena di vedere.